5 settembre 2018
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Biografia di Elisabetta II
Elisabetta II (Elizabeth Alexandra Mary), nata a Londra il 21 aprile 1926 (92 anni). Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth (dal 6 febbraio 1952). Governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra (ab eodem die) • Figlia primogenita di Albert, duca di York, secondogenito di re Giorgio V e quindi secondo nella linea di successione al trono britannico, e di Elizabeth Bowes-Lyon, duchessa di York, «fu battezzata il 29 maggio con l’acqua del fiume Giordano e pianse per tutto il tempo. Nel 1930, il 21 agosto, nacque sua sorella Margaret Rose. […] Il 10 dicembre del 1936 la nanny Marion Crawford informò le bambine che zio David, Edoardo VIII, aveva abdicato e che il loro padre era il nuovo re: “Questa sera, quando tornerà a casa, dovrete fargli l’inchino”. Margaret chiese a Elisabetta: “Questo vuol dire che poi diventerai anche tu regina?”. “Suppongo di sì”, rispose Elisabetta. “Povera te”, disse Margaret. Elisabetta non è mai andata a scuola, ma studiava con i precettori. […] Il 22 luglio del 1939, quando aveva 13 anni, fu portata dai genitori con la sorella Margaret in visita al Collegio navale di Dartmouth. Le principesse furono affidate a un cadetto diciottenne, Filippo di Grecia, molto bello e straordinariamente simpatico. Elisabetta se ne innamorò subito. […] Nel 1945, come migliaia di altre ragazze della sua età, si arruolò nell’Auxiliary Territorial Service, dove imparò a guidare e aggiustare i motori. L’8 maggio, il giorno della vittoria in Europa, volle andare con la divisa da ausiliaria sul balcone di Buckingham Palace, con Churchill e con la sua famiglia. Quel giorno uscì per strada con la sorella Margaret a festeggiare con la folla la fine della guerra. Il 21 aprile del 1947, compiuti 21 anni, Elisabetta pronunciò dal Sudafrica alla radio uno dei suoi discorsi più importanti: “Io dichiaro davanti a voi tutti che tutta la mia vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale a cui tutti apparteniamo”. […] Elisabetta e Filippo si sposarono il 20 novembre nell’Abbazia di Westminster, dopo che lui era stato insignito da Giorgio VI del titolo di Duca di Edimburgo. Londra era ancora piena di macerie, e per l’abito da sposa lei usò i buoni del razionamento dei quali disponeva. Nel 1948, il 14 novembre, nacque Carlo. Nel 1950, il 15 agosto, nacque Anna. Nella notte del 6 febbraio 1952 Giorgio VI morì nel sonno nella residenza di Sandringham. Elisabetta era in Kenya con Filippo e diventò regina mentre si trovava al Treetops Hotel, un albergo realizzato sui rami di un albero. […] Il 2 giugno del 1953 fu incoronata regina in una sontuosa cerimonia trasmessa in diretta dalla televisione. […] Nel 1955 la regina proibì alla sorella Margaret di sposare il capitano Peter Townsend, perché divorziato. Totalmente assorbita dagli impegni di sovrana, Elisabetta delegò a Filippo la cura dei figli. […] Nel 1960, dieci anni dopo Anna, nacque il principe Andrea e nel 1964 Edward, l’ultimo suo figlio. Ogni martedì, Elisabetta cominciò a ricevere il primo ministro: dopo Churchill, Anthony Eden, Harold Macmillan, Alec Douglas-Home, Harold Wilson. L’impero cominciò a disgregarsi: la Giamaica, la Costa d’Oro, l’Unione del Sudafrica proclamarono l’indipendenza. […] Nei colloqui con i primi ministri Edward Heath e Harold Wilson, Elisabetta dovette affrontare le prime gravi crisi del suo regno, con gli scontri nell’Irlanda del Nord e gli scioperi dei minatori. […] Nel 1977 si celebrò il Giubileo d’argento dell’ascesa al trono, 25 anni di regno. Per festeggiarlo con i sudditi, la regina e Filippo compirono un viaggio massacrante, che toccò in soli tre mesi 36 Paesi, compresa l’Australia, le isole Fiji e le Tonga. Nel 1979 Margaret Thatcher diventò primo ministro. […] I suoi rapporti con la regina non furono buoni. […] L’anno peggiore fu il 1992, con l’incendio al Castello di Windsor, il divorzio tra la principessa Anna e Mark Phillips, la separazione tra il figlio Andrea e la moglie Sarah, le imbarazzanti rivelazioni del libro di Andrew Morton su Diana, le trascrizioni delle telefonate tra Carlo e Camilla, le rivelazioni sulla storia tra Diana e il venditore di auto James Gilbey, che la chiamava “strizzolina”, e l’annuncio in dicembre che Carlo e Diana si sarebbero separati. Come se non bastasse, l’isola di Mauritius abolì la monarchia, ultimo Paese africano a lasciare il Commonwealth. Le pressioni del governo e dell’opinione pubblica costrinsero infine Elisabetta a decidere di pagare le tasse a partire dal 1993. Non c’è da stupirsi se pochi giorni dopo l’incendio al castello, parlando alla Guildhall di Londra, la regina definì il 1992 il suo “annus horribilis”. […] Nell’agosto del 1997 la principessa Diana morì. […] Elisabetta si trovava a Balmoral in Scozia e pensò che la cosa più importante fosse proteggere i suoi nipoti, William e Harry, dalla curiosità dei media e cercare di consolarli per la perdita della loro madre. Ma la morte di Diana causò in Gran Bretagna e nel mondo una commozione così forte che il sentimento popolare si rivoltò subito contro la famiglia reale, accusata di essere responsabile della tragedia della “principessa del popolo” e di non renderle il dovuto omaggio. Accuse che la regina non comprendeva: per lei Diana era ormai un’estranea. […] Ma in poche ore la regina capì che stava commettendo un errore: tornò a Londra e pronunciò il famoso discorso televisivo con il quale rendeva omaggio alla memoria di Diana, come sovrana e come nonna dei suoi figli. […] La morte di Diana segnò una svolta nel rapporto tra la regina e i suoi sudditi, e diede inizio a un grande lavoro degli esperti di comunicazione per riabilitare l’immagine di Carlo e Camilla, che si sposarono nel 2005 nel municipio di Windsor senza particolare sfarzo. […] Nel 2002 morirono a pochi mesi di distanza la regina Madre Elizabeth (a 102 anni) e la principessa Margaret, le due persone alle quali la regina era più legata e le uniche, a parte Filippo, con le quali si confidava apertamente. Nel 2007, Elisabetta e Filippo festeggiarono i 60 anni di matrimonio. […] Nel 2007 Elisabetta diventò il sovrano regnante più anziano della storia britannica, e [nel novembre 2008 – ndr] conquistò molte simpatie quando chiese ai broker della City come mai non si fossero accorti dell’arrivo della crisi, che era costata anche a lei alcuni milioni di sterline. Nel 2011 diede l’assenso alle nozze del nipote William con Kate Middleton, figlia di genitori borghesi. I tempi sono cambiati, e anche la monarchia lo deve fare. A tal punto che nel 2012 Elisabetta ha accettato di comparire in un filmato accanto a James Bond, impersonato dall’attore Daniel Craig, per la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, nella quale si fingerà che Bond e la regina scendano con il paracadute sullo stadio. Kate ha dato alla luce George e poi Charlotte, che perpetuano la simpatia popolare nei confronti della famiglia e assicurano la continuazione della dinastia. Nel 2012 la regina ha celebrato il Giubileo di Diamante, 60 anni di regno. […] Nel settembre del 2015 il suo regno ha superato quello della regina Vittoria, durato 63 anni e 217 giorni» (Vittorio Sabadin). Nel 2017 ha conquistato due nuovi primati, diventando il prima monarca britannico a celebrare il Giubileo di Zaffiro (65 anni di regno, il 6 febbraio) e le nozze di platino (70 anni di matrimonio, il 20 novembre) • Nell’estate del 2017 si parlò della sua intenzione di regnare fino ai 95 anni, per poi affidare a Carlo la sola reggenza, senza tuttavia abdicare. Tali voci furono tuttavia smentite • Nel corso del suo regno, ha visto avvicendarsi 7 papi (da Pio XII a Francesco), 13 presidenti degli Stati Uniti (da Harry Truman a Donald Trump) e 13 primi ministri del Regno Unito (da Winston Churchill a Theresa May) • Nota la sua passione per cavalli e cani (amatissimi soprattutto i corgi). «Anche se il suo patrimonio personale è stimato intorno ai 530 milioni di dollari, The Queen resta parsimoniosa. Ama indossare i famosi tailleur nei toni pastello più volte, così come gli amati cappellini. […] E, secondo il Financial Times, nel 2011 ha fatto arrivare ai membri del personale di Buckingham Palace il seguente messaggio: “La vostra attenzione dev’essere rivolta allo spegnimento di tutte le luci inutilizzate”; per la cronaca, il palazzo vanta 775 camere. E a quasi 92 anni continua a cavalcare» (Stefania Saltalamacchia). «Suo marito nell’intimità la chiama “cabbage” (cavolo) e “sausage” (salsiccia), mentre solo i parenti più stretti sono autorizzati a chiamarla “Lilibet”, il suo soprannome da bambina. Per tutti gli altri Elisabetta II è Her Majesty» (Marzia Apice). «Elisabetta II fa amare Londra perché ne rappresenta l’ultima icona pop. Ritratta da Andy Warhol e Francis Bacon, ha nominato baronetti i Beatles e prestato il volto ai dischi dei Sex Pistols; sei James Bond del cinema, dal primo Connery del 1962, hanno agito nel suo nome. Elisabetta è diventata un portachiavi o un magnete da frigo negli shop turistici – come le cabine telefoniche rosse e i bus a due piani – e tuttavia è rimasta perfettamente irraggiungibile. […] Prima monarca dell’epoca del turismo di massa, suscita un giro di affari di miliardi di sterline» (Andrea Fontana) • «Non posso guidarvi in battaglia, non vi do leggi né amministro la giustizia, ma posso fare qualcos’altro: posso darvi il mio cuore e la mia devozione per queste vecchie isole e per tutti i popoli della nostra fratellanza di nazioni. Credo nelle nostre qualità e nella nostra forza. Credo che insieme possiamo costituire un esempio per il mondo» (dal discorso natalizio del 1957, il primo a essere stato trasmesso in televisione).