5 settembre 2018
Tags : Barbra Streisand
Biografia di Barbra Streisand
Barbra Streisand (Barbara Joan S.), nata a New York il 24 aprile 1942 (76 anni). Attrice. Cantante. Compositrice. Regista. Numerosissimi i premi ricevuti, in vari ambiti (cinematografico, canoro, televisivo, teatrale): tra gli altri, due premi Oscar, dieci Grammy Award, cinque Emmy Award, un Tony Award, undici Golden Globe. Centocinquanta milioni di copie (tra album e singoli) vendute nel mondo. «Sono un’attrice che canta» • Nata a Brooklyn in una famiglia ebraica di ascendenze russo-galiziane, figlia di una segretaria scolastica con trascorsi da soprano e di un insegnante, rimase orfana di padre a soli quindici mesi, ed ebbe poi con il patrigno un rapporto conflittuale. Aspirante attrice sin da bambina, «nel 1960, appena uscita dal liceo ebraico del suo quartiere, la ragazza s’iscrive a corsi di recitazione serali, e li paga con lavori diurni da segretaria. Sono mesi incerti, appartamenti precari divisi con compagni di classe, […] soldi pochi, spese tante. È per bisogno, insomma, che decide di partecipare a una serata di “voci nuove” in un night del Village. Non ha mai preso una lezione di canto, la sua esperienza in pubblico si riduce alla partecipazione al coro della scuola a Brooklyn, […] ma evidentemente basta e avanza: la serata è trionfale. La carriera di Barbra – è adesso che si accorcia il nome – parte così, con una facilità stupefacente. Poche apparizioni al leggendario cabaret Bonsoir dell’ottava strada, ed è fatta. Dalla prima audizione, tutti le predicono un futuro miracoloso. L’ha raccontato lei stessa in un’intervista a Playboy: “Cominciai a cantare, e piacque, ma pensarono tutti che meritavo di più, che avevo un futuro a Broadway. Quando finii, Larry Storch, che recitava nei numeri comici del locale, mi disse: ‘Bambina, tu diventerai una stella’. Come nei film! E la ragazza di Tiger Haynes (interprete di musical, anche lui tra le attrazioni del locale, ndr) – Bea, si chiamava – venne da me e disse: ‘Bambina, hai il segno del dollaro scritto su tutto il corpo’. Non me lo scorderò mai”» (Maria Giulia Minetti). «Nel 1962, quando ottenne il suo primo contratto discografico con l’etichetta Columbia Records, aveva 20 anni; nel 1963 vinse due Grammy con il disco d’esordio The Barbra Streisand Album. Fu allora che la sua carriera musicale ebbe inizio, intrecciandosi da subito con il mondo del teatro e della televisione. Sempre nel 1962 la Streisand debutta a Broadway in I Can Get It for You Wholesale di Harold Rome – con nel cast anche quell’Elliott Gould che sarebbe poi diventato il suo primo marito – e si aggiudica una candidatura ai Tony Awards. Due anni dopo, nel 1964, è protagonista del musical Funny Girl, e risale più o meno allo stesso periodo lo sbarco in tv: i duetti con Judy Garland durante lo show di quest’ultima sulla Cbs ricevono il plauso di critica e pubblico, e di lì a poco, nella seconda metà degli anni Sessanta, la Streisand diventa l’anima di quattro speciali trasmessi sempre dalla Cbs; per il primo della serie, intitolato My Name is Barbra, si accaparra un Emmy Award. Ma dicevamo: Funny Girl. Nel 1968 il musical diventa un film per la regia di William Wyler. È questo l’esordio cinematografico della Streisand, premiata con un Oscar, a pari merito con Katharine Hepburn. […] Da lì in avanti la Streisand interpreterà altri ruoli memorabili, che contribuiranno a trasformarla in un simbolo dell’emancipazione femminile negli Usa. Come dimenticare Esther, l’eroina di È nata una stella, pluripremiato lungometraggio del 1976 che, tra l’altro, le valse un secondo Oscar come compositrice della canzone Evergreen? O ancora, Katie Morosky, la giovane ebrea appartenente alla Lega dei Giovani Comunisti che in Come eravamo, pellicola del 1973 di Sydney Pollack, fa capitolare con il suo fascino e il suo spirito progressista il bellissimo, ma conservatore, Robert Redford? Poi ci sono stati i film da regista: prima de Il principe delle maree e L’amore ha due facce, entrambi degli anni Novanta, la Streisand si era messa per la prima volta dietro la cinepresa per Yentl, adattamento di un racconto dello scrittore Isaac Bashevis Singer, su una ragazza cresciuta con il padre rabbino nella Polonia d’inizio secolo scorso, che deciderà di lasciare la sua terra e di raggiungere gli Stati Uniti in cerca di una maggiore libertà. […] Il nuovo album live The Music… The Mem’ries… The Magic! [pubblicato nel dicembre 2017 – ndr] non è che un nuovo successo: il tour da cui è nato – considerando anche le due date aggiunte dello scorso maggio – ha visto la Streisand cantare di fronte a più di duecentomila spettatori, per un incasso totale di 53 milioni di dollari. A 75 anni, l’ennesimo gol» (Raffaella Oliva). Le ultime pellicole in cui ha recitato sono state le commedie Mi presenti i tuoi? (2004), Vi presento i nostri (2010) e Parto con mamma (2012). Da anni sta lavorando alla direzione di due nuovi film, l’adattamento cinematografico del musical Gypsy e un dramma storico incentrato sulla figura dell’imperatrice di Russia Caterina II la Grande (1729-1796). «Ci sono momenti in cui mi sento ancora ambiziosa e sogno di tornare alla regia e cantare in tutto il mondo. Altri in cui non desidero altro che starmene a casa a leggere in santa pace. […] Non è facile trovare i soldi per fare un film» (a Silvia Bizio) • «Dice che per il suo sogno attoriale è stato determinante un film visto a 16 anni, “un vecchio film con la grande attrice italiana Eleonora Duse”, e tanto la colpì “l’economia della sua recitazione” che all’uscita del film si precipitò in biblioteca “per sapere tutto su quell’interprete straordinaria”» (Maria Giulia Minetti). «Io cerco l’eccellenza, non credo che la perfezione esista per davvero. Con l’età mi sono ammorbidita, sono più rilassata. Ogni tanto però me ne rammarico. […] Nel 1967 avevo fatto un concerto a Central Park e avevo dimenticato le parole di un paio di canzoni, ne ero rimasta così terrorizzata che non ho cantato per 27 anni, tranne in qualche concerto di beneficenza. Ma ora sono molto rilassata, è il bello dell’invecchiare: non ho più tanta paura, nemmeno di dimenticare le parole» • Numerose relazioni all’attivo, tra cui quelle con Robert Redford, Omar Sharif, Nick Nolte, Jeff Bridges e Andre Agassi. Divorziata dall’attore Elliott Gould, da cui ha avuto il figlio Jason, dal 1998 è sposata in seconde nozze con l’attore James Brolin • Di recente ha rivelato che due dei suoi cani attuali sono frutto della clonazione della sua amata cagna Samantha, morta a 14 anni nel maggio 2017 • Si definisce «una liberal irriducibile. In Europa direste “una di sinistra”» • «Un concentrato di (apparenti) contraddizioni. La diva decisamente etero diventata, già in tempi molto meno liberal dei nostri, un’icona gay. L’attrice che non ha mai nascosto i suoi difetti fisici, diventata una star in grado di competere con le più belle del pianeta. La donna dal fascino atipico che è stata amata dai più desiderati sex symbol hollywoodiani. La crooner che più romantica non si può, interprete di classici supersoft come Woman in Love, che è anche un simbolo femminista, esempio trionfante di emancipazione e di capacità di imporsi col talento e col cervello» (Claudia Morgoglione) • «Sono arrivata a Hollywood senza farmi aggiustare il naso, incapsulare i denti o cambiare il nome. Questo è molto gratificante per me».