5 settembre 2018
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Biografia di Elon Musk
Elon Musk (Elon Reeve M.), nato a Pretoria (Sudafrica) il 28 giugno 1971 (47 anni). Imprenditore e inventore (sudafricano naturalizzato canadese e statunitense). Cofondatore, presidente e amministratore delegato di Tesla (industria dell’automobile elettrica). Fondatore e amministratore delegato di SpaceX (industria aerospaziale). Cofondatore e amministratore delegato di Neuralink (neurotecnologie). Cofondatore di PayPal (finanza), OpenAi (intelligenza artificiale) e The Boring Company (ingegneria geotecnica). Presidente di SolarCity (energia solare). Secondo l’ultima classifica di Forbes (aggiornata al 3 giugno 2018), detentore di un patrimonio netto di 19,9 miliardi di dollari, che ne fa la 54a persona più ricca del mondo e la 24a più ricca degli Stati Uniti; sempre secondo Forbes, 25a persona più potente del mondo nel 2018. «È probabilmente l’unico al mondo ad aver lanciato quattro società da miliardi di dollari – PayPal, Tesla, SpaceX e Solar City –, ma non è né un uomo di affari né un imprenditore. È un ingegnere, un inventore e, come si definisce lui stesso, “un tecnologo”. Ha un dono naturale per trovare le inefficienze, i difetti e le mancanze negli strumenti su cui si basa la nostra civiltà: “È in grado di vedere le cose in un modo che nessuno riesce a capire”, dice suo fratello Kimbal. Secondo lui, tutto nasce dalla sua passione per gli scacchi: “Si dice che un vero maestro di scacchi riesca a prevedere fino a 12 mosse avversarie. Elon è così: vede le cose 12 passi avanti”» (Neil Strauss) • «Fino all’età di otto anni, Musk ha vissuto con sua madre Maye, modella e nutrizionista, e suo padre Errol, ingegnere, a Pretoria, Sudafrica. Ma non li ha visti spesso: “Mi ricordo che in casa c’era solo una governante, che era lì per controllare che non rompessi niente. Non si occupava di me. Io costruivo razzi e facevo miscele esplosive e altre cose che mi avrebbero potuto uccidere. Sono sorpreso di avere ancora tutte le dita. […] Sono stato cresciuto dai libri. Prima i libri, e poi i miei genitori”. Alcuni di quei libri spiegano il mondo che Musk sta costruendo, soprattutto la trilogia della Fondazione di Isaac Asimov. […] “La lezione che ho imparato da lui è che devi essere pronto a compiere quelle azioni che sono in grado di prolungare la civilizzazione e minimizzare le probabilità dell’arrivo di un’era di declino, e ridurre la sua durata, se si dovesse verificare”» (Strauss). «All’età di nove anni […] mise le mani sul suo primo computer, il Commodore VIC-20. Arrivò con cinque kilobyte di memoria e una guida su “come programmare”, per ultimare la quale l’utente avrebbe dovuto impiegare circa sei mesi. Il novenne Elon la finì in tre giorni. A dodici anni, usò le sue capacità per creare un videogioco chiamato Blastar, che mi disse essere “un gioco banale… ma migliore di Flappy Bird”. Ma nel 1983 era buono abbastanza per essere venduto a una rivista di computer per 500 dollari (1.200 dollari al valore corrente) – non male per un dodicenne» (Tim Urban). «Quando i suoi genitori si separano, Elon Musk resta a vivere con la madre, insieme a suo fratello Kimbal e a sua sorella Tosca: “Mi dispiaceva per mio padre: ero triste per lui, perché non aveva i suoi figli accanto, e sono andato a vivere con lui. Non avevo capito che tipo di persona fosse. […] Era una persona orribile. Non puoi capire quanto. […] Era cattivo, una persona in grado di pianificare accuratamente il male. Ha commesso ogni tipo di crimine che tu possa immaginare, qualunque malvagità”. […] A scuola le cose non andavano granché meglio. Fino all’età di 15 anni Musk viene brutalmente attaccato dai bulli. […] Fino a quando Musk decide di chiudere i libri e imparare a difendersi con judo, karate e lotta. Dopo avere steso il più grosso della scuola con un solo pugno, si rende conto che nessuno lo prende più di mira. […] A 17 anni Musk lascia il college e si trasferisce in Canada, Paese di origine di sua madre, che lo seguirà con i fratelli. Suo padre non gli augura buona fortuna. “Mi ha detto che ero un idiota, che sarei tornato entro tre mesi, che non ce l’avrei mai fatta”» (Strauss). «Inizia a studiare alla Queen University, poi conclude gli studi negli Stati Uniti e si laurea in Fisica ed Economia all’Università della Pennsylvania. Vince una borsa di studio a Stanford, ma dopo pochi giorni sceglie San Francisco, dove sorgerà la futura Silicon Valley. È l’alba del world wide web, di internet. In quegli anni nascono i primi motori di ricerca come Yahoo! e Netscape, mentre i primi bit iniziano a circolare in rete. Qui la prima intuizione: realizzare una sorta di elenco delle imprese localizzato all’interno di una mappa digitale da vendere poi agli editori. Col fratello Kimbal fonda così il Global Link Information Network, una startup che cambia nome in Zip2 dopo che il New York Times e il Chicago Tribune acquisiscono il servizio. Nel 1999 Compaq fiuta l’affare e acquista Zip2 per 307 milioni di dollari e 34 milioni in stock option. È il primo vero successo imprenditoriale di Elon Musk. Ma è con i servizi finanziari online che Elon Musk realizza il salto di qualità. […] Nel 1999 co-fonda la X.com, una sorta di banca online» (Rudi Bressa). «Nello stesso edificio dove lavoravano i ragazzi di X.com c’era un’altra compagnia di finanza informatica chiamata Confinity, fondata da Peter Thiel e Max Levchin. […] Entrambe le compagnie iniziarono a notare una forte domanda per i loro servizi di trasferimento di denaro, e questo le mise d’un tratto in furiosa competizione, al punto che alla fine decisero di fondersi in quella che oggi conosciamo come PayPal. Questo mise insieme diversi ego e opinioni contrastanti. […] I conflitti degenerarono nel tardo 2000, e, mentre Musk stava compiendo un viaggio a metà tra la raccolta fondi e la luna di miele (con la sua prima moglie Justine), il gruppo anti-Musk inscenò un “colpo di Stato” e lo sostituì nel ruolo di amministratore delegato con Peter Thiel. Musk gestì la situazione sorprendentemente bene. […] Restò in squadra […] continuando ad investire nella compagnia, e ricoprì un ruolo fondamentale nel vendere la compagnia a eBay nel 2002, per 1,5 miliardi di dollari. Musk, in quanto maggiore azionista, se ne andò via con 180 milioni (al netto delle tasse)» (Urban). «Uno dei sogni di Elon Musk è sempre stato quello della conquista dello spazio. […] Ha dichiarato: “Quello che voglio veramente è fare in modo che Marte diventi possibile, una meta da raggiungere nel corso delle nostre vite”. Probabilmente, è da questa aspirazione che nasce SpaceX, nel 2002. Musk diventa il primo proprietario di una società per trasporti spaziali al mondo. E in un certo senso inventa anche il primo razzo spaziale riciclabile: il Falcon 9 – il razzo che oggi rifornisce la Stazione spaziale internazionale e che porta in orbita i satelliti – è in grado di utilizzare lo stesso motore per più lanci, oltre che di tornare alla base terrestre senza pilota. Insomma, la base per i viaggi interplanetari: la capsula Dragon infatti potrebbe presto diventare la cabina di pilotaggio e di trasporto per gli esseri umani. La vera rivoluzione di SpaceX è stata […] il trasporto su razzo in orbita. Prima i razzi venivano distrutti durante le varie fasi del lancio, mentre per rientrare nell’atmosfera non restava che il modulo di atterraggio. Oggi con il Falcon 9 il trasporto orbitale è diventato estremamente più economico. “Se è possibile capire come riutilizzare in modo efficace i razzi come accade per gli aerei, il costo per andare nello spazio si ridurrà di centinaia di volte. Un veicolo completamente riutilizzabile non è mai stato fatto prima”, ha dichiarato Musk. “Questa è veramente la svolta fondamentale necessaria per rivoluzionare l’accesso allo spazio”. […] Web e spazio sono solo due delle intuizioni di Musk. L’altro grande tema che lo appassiona è l’energia. In particolare, l’energia legata alla mobilità sostenibile. Per questo nel 2003 fonda la Tesla Motors, casa automobilistica che rivoluzionerà il concetto di auto elettrica: nel 2008 arriva la prima Tesla Roadster, una supercar sportiva capace di raggiungere i 200 chilometri orari. Nonostante sia estremamente costosa, sia da costruire che da acquistare, riscuote subito grande successo. Oggi la produzione è interrotta, ma alle spalle ha duemila esemplari. Certo si è trattato di un “giocattolo” per pochi, che però ha permesso a Musk di investire per proporre al mercato la prima berlina elettrica di lusso: la Model S. […] La gamma non finisce qua, perché l’idea di Musk è quella di rendere accessibile l’auto elettrica al grande pubblico. Dopo la fantascientifica Model X – un suv ad ali di gabbiano –, […] è pronta la prima linea di produzione della Model 3, l’utilitaria di casa Tesla. Prezzo poco più di 30 mila euro, anche se una volta accessoriata potrebbe venire a costare sui 50 mila euro. “Non ci fermeremo finché ogni auto sulla strada non sarà elettrica”, ha promesso. […] Il fiuto per gli affari si sposta anche sui sistemi per la produzione di energia rinnovabile, così da chiudere il cerchio. […] Nello Stato di New York, apre Solarcity, la prima fabbrica per la produzione di pannelli fotovoltaici marchiati Tesla. E ancora. Nel 2016, con un evento mediatico che ha riscosso un successo planetario, Elon Musk lancia la tegola fotovoltaica integrata per i tetti delle abitazioni. […] Progetti per il futuro? Certamente. Elon Musk sta già lavorando all’Hyperloop, un treno supersonico […] che dovrebbe collegare San Francisco a Los Angeles in poco più di 30 minuti. […] Il 6 febbraio 2018 dalla base di Cape Canaveral in Florida, alle 21.45 ora italiana, parte il razzo più potente mai costruito, il Falcon Heavy. Ciò che lo distingue è la stazza: 70 metri di altezza, oltre 54 tonnellate di capacità di carico in orbita bassa e oltre 22 in orbita geostazionaria. Studiato per il trasporto di merci, in futuro secondo quanto ipotizzato dallo stesso Elon Musk potrebbe essere impiegato anche per il trasporto di persone. […] Ciò che più ha attirato l’attenzione, oltre agli evidenti risvolti nei futuri viaggi spaziali, è stato il particolare equipaggio di questa navetta: una Tesla Roadster rossa, guidata da Starman, un manichino vestito da astronauta, che è entrata in orbita sulle note di Life on Mars di David Bowie. Ora è lì fuori, oltre le fasce di Van Allen, in viaggio verso Marte (dove però non atterrerà mai)» (Bressa) • «Creare un habitat per gli esseri umani su altri pianeti […] è solo una delle ambizioni di Elon Musk. Le altre sono: convertire le automobili, le case e quanta più industria possibile dai combustibili fossili all’energia sostenibile, implementare un nuovo modo di spostarsi ad alta velocità tra una città e l’altra attraverso un tubo sopraelevato a bassa pressione, eliminare il traffico cittadino con una rete di tunnel sotterranei e un sistema di tavole elettriche in grado di spostare automobili e persone da un luogo all’altro, creare un’interfaccia uomo-computer che aumenti il potere del cervello e la salute fisica degli uomini per portarci allo stesso livello dei robot, e infine salvare l’umanità intera dalla minaccia futura di un’intelligenza artificiale, che potrebbe un giorno infuriarsi e decidere, piuttosto ragionevolmente, di eliminare l’irrazionale specie umana dal pianeta» (Strauss) • «Elon ha ispirato al regista Jon Favreau i tratti di Tony Stark, eccentrico imprenditore scienziato e bon vivant, alter ego del supereroe Iron Man tratto dall’omonimo cartone della Marvel» (Massimo Gaggi) • Dalla prima moglie, la scrittrice canadese Justine Wilson, ha avuto sei figli: il primogenito (2002) morì in culla a sole dieci settimane; gli altri cinque (due gemelli nel 2004, altri tre gemelli nel 2006) sono stati concepiti mediante fecondazione in vitro. Dopo due matrimoni e altrettanti divorzi con l’attrice inglese Talulah Riley, ha avuto una relazione con Amber Heard, all’epoca in cui l’attrice statunitense stava divorziando da Johnny Depp; attualmente sta frequentando la musicista canadese Grimes (classe 1988). «Ho bisogno di avere una persona accanto. Non riesco a essere felice, se non ho una relazione stabile. Dormire da solo mi uccide. Da bambino ripetevo sempre una sola cosa: non voglio rimanere mai solo» • «La mia aspirazione è fare cose utili, nel senso che abbiano un valore per la società. Credo sia un dovere provare a creare un futuro migliore. […] Queste innovazioni sono una specie di assicurazione sulla vita per come la conosciamo. […] Se riuscissimo a diventare una specie multiplanetaria, ridurremmo la possibilità che un singolo evento, naturale o causato da noi, possa spazzare via la nostra civiltà, come è successo con i dinosauri. I fossili ci raccontano che sulla Terra ci sono state cinque estinzioni di massa nel corso dei millenni: questo vuol dire che, se non sei uno scarafaggio, un fungo o una spugna, sei fottuto!».