5 settembre 2018
Tags : Maddalena Crippa
Biografia di Maddalena Crippa
Maddalena Crippa, nata a Besana in Brianza (all’epoca in provincia di Milano, oggi di Monza e Brianza) il 4 settembre 1957 (61 anni). Attrice. «Per me […] essere artista è una missione. Mi sento il tramite per comunicare al pubblico emozioni che riconnettono con l’umanità» • Dei nonni, «“uno era fascista e l’altro democristiano: e che litigate ogni Natale, a tavola! Il padre di mia madre, Giovanni, era il proprietario della macelleria Caiani di piazza Trento e Trieste, a Sesto San Giovanni. Aveva otto figli e parteggiava per Mussolini. Finché non si accorse che i fascisti facevano la cresta sulle tessere annonarie, li denunciò e fu lui invece a finire in carcere”. E il nonno paterno? “Nonno Gianito. Una colonna di onestà. Giovanni Crippa aveva studiato dai gesuiti, doveva farsi prete, ma poi ha sposato mia nonna Erminia ed è diventato sindaco di Besana Brianza, dove sono nata io. L’unico sindaco che non si è mai arricchito”» (Elisabetta Rosaspina). «Fin da bambina sono stata un maschiaccio. Anzi, a lungo ho pensato di essere un maschio in un corpo sbagliato. Mai giocato con le bambole, sempre coi ragazzini nei boschi a fare le capanne. Abitavamo a Montesiro di Besana Brianza in una ex filanda, eravamo cinque figli, si stava nei campi. Io ero uno spirito libero senza paure. A cinque anni me ne andai da sola nel bar del paese, con i miei genitori che impazzivano a cercarmi. Mi sentivo una che poteva tutto. Ma quella mascolinità non l’ho mai vissuta con disagio, almeno da giovane, perché sono stata una figlia molto amata, specie da mio papà, che faceva teatro da amatore e mi adorava. Mi ha sempre seguita, anche nella carriera» (ad Anna Bandettini). «Se sono attrice, lo devo a mio padre: lui amava il teatro, avrebbe voluto recitare, ma nella vita ha fatto il commerciante per mantenere cinque figli». «“Mio padre manteneva la famiglia come commerciante, ma faceva scuola di teatro alla mensa del salumificio Vismara di Casatenovo. Mio fratello Giovanni e io cominciammo a recitare alla biblioteca di Besana. Teatro vero, non solo amatoriale. A 12 anni piansi, dopo la mia prima papera, ma decisi che avrei fatto l’attrice”. Con Strehler, naturalmente. “Risposi a un suo annuncio, quando cercava l’interprete di Anja per Il giardino dei ciliegi. Eravamo in 400 candidate. Scelse Monica Guerritore, ma non mi dimenticò, e l’anno dopo ricevetti una chiamata dal Piccolo: ‘Strehler la vuole per Il campiello’. Piansi di gioia. Mi presentai al provino per il ruolo di Lucietta e la parte fu mia”» (Rosaspina). «Era il 1975, e con me agli esordi c’era anche Pamela Villoresi. Per noi è stata un’esperienza fondamentale, perché l’opera restò in scena 6 mesi al Piccolo e poi si partì per una lunga tournée in Europa. Ci ha lanciate, ma ci ha anche dato un imprimatur di grande serietà» (ad Angela Calvini). «La mia fortuna è stata quella di debuttare nel 1975, quando il teatro si faceva con la “t” maiuscola: era il teatro di regia che faceva Strehler. Mi ha insegnato cosa significa recitare, e per me è stato importante e prezioso iniziare la carriera con lui: mi ha permesso il massimo dell’approfondimento del lavoro artistico, portato all’ennesima potenza. Un’esperienza formativa che ho successivamente acquisito sempre di più nella mia carriera» (a Roberto Rinaldi). «Seguono poi, tra i tanti ruoli, Lady Macbeth per la regia di Marcucci, la protagonista de La commedia della seduzione di Schnitzler per la regia di Ronconi, Léonide ne Il trionfo dell’amore di Marivaux per la regia di Vitez, Fedra di D’Annunzio per la regia di Castri, Tamora nel Tito Andronico di Shakespeare per la regia di Peter Stein, Nora nella Casa di bambola di Ibsen per la regia di Navello. Ancora sotto la regia di Stein è Elena Andreevna in Zio Vanja di Čechov. Una delle prerogative dell’attrice Maddalena Crippa, come si vede, è il suo sodalizio coi grandi maestri della scena. […] Attenta protagonista della scena internazionale, anima errante alla ricerca del perfezionismo e di se stessa, Maddalena Crippa nella sua lunga carriera, intessuta di attenzione anche al sociale, interpreta con originalità personaggi-chiave della scena sino a quella contemporanea, conducendo un lungo studio sull’emissione vocale per perfezionare anche il canto, divenendo versatile protagonista di spettacoli […] che la portano a calcare i più importanti teatri d’Europa» (Claudio Capitini). «Accanto alla predilezione per i grandi ruoli della scena, da Medea a Madre Coraggio, da Fedra a Pentesilea, Maddalena Crippa porta avanti da anni il suo contributo al mondo della musica e del canto: è stata interprete dell’Opera da tre soldi di Brecht-Weill, del Pierrot Lunaire di Schönberg, come del teatro-canzone di Giorgio Gaber. Di recente ha portato in scena uno spettacolo tutto suo dal titolo Italia mia Italia, che riunisce sotto lo stesso tetto Leopardi, Pasolini, Fabrizio De André, Franco Battiato e altri italiani eccellenti e che vuole essere una sorta di carezza al suo Paese natale» (Sabrina Faller). «Mi dice che forse ha sbagliato mestiere: avrebbe dovuto fare la cantante. “Purtroppo in Italia la musica non si insegna. Io stessa non la so leggere, e ho dovuto imparare a memoria partiture complesse anche per un cantante lirico. Solo che nella musica mi sento bene. Non avverto la stanchezza: è una dimensione naturale che mi rende felice”. […]