Corriere della Sera, 5 settembre 2018
«Aiuto gli oratori». L’ex assistente della mega eredità avuta da Caprotti
Ha ricevuto molto nella sua vita personale e professionale e ora vuole restituire a chi ha più bisogno. Lo farà partendo da Milano, la sua città. Germana Chiodi, la storica assistente, braccio destro di una vita del fondatore di Esselunga, Bernardo Caprotti, destinataria di una parte consistente dell’eredità dell’imprenditore, volta pagina. E scrive un nuovo capitolo che avrà come cardine il sostegno ai giovani nei quartieri più difficili. «Vorrei aiutare le persone, partendo proprio dai ragazzi. Non è stato facile lasciare Esselunga. Ma ora inizia una fase nuova», dice Chiodi che per la prima volta dopo la morte di Caprotti parla del suo futuro.
A lei l’imprenditore dei supermercati italiani aveva destinato nelle volontà testamentarie la metà dei suoi risparmi, pari a circa 70 milioni di euro, secondo quanto emerso. E questo dopo 50 anni di lavoro e grande impegno, prima come segretaria non ancora ventenne, poi come dirigente e infine consulente. A un anno dall’addio a Esselunga, Chiodi ha scelto di lavorare nel settore del sociale e in particolare negli oratori, circa 900 nella sola diocesi di Milano, una rete che attrae centinaia di volontari nell’ambito delle attività sportive. Già, perché lo sport può diventare la chiave per entrare negli oratori visto che 550 hanno un gruppo sportivo strutturato.
«Sono nata nel quartiere del Casoretto, a nord di Milano. Lì andavo al cinema dell’oratorio nella basilica Santa Maria Bianca alla Misericordia con le mie amiche, mi sentivo sicura. Era un punto di riferimento in un quartiere popolare. Vorrei che potesse svolgere ancora quel ruolo per i giovani ma anche aiutare l’integrazione degli stranieri. Oggi più di allora c’è bisogno di farli rivivere. Perché per migliorare la città bisogna partire dai quartieri, dai suoi centri di attrazione sociale», racconta Chiodi, pur senza abbandonare la riservatezza che è sempre stata la sua cifra: «Gli oratori hanno però bisogno di fondi e il mio ruolo sarà un po’ quello di aiutare a trovare le risorse».
Il collante con il territorio lo ha fornito la Fondazione «Costruiamo il Futuro» tra i cui obiettivi c’è il sostegno alle piccole associazioni che operano in ambito sportivo, partendo dal presupposto che anche lo sport è un elemento di educazione. «Conosco il presidente Maurizio Lupi fin da quando era assessore all’Urbanistica del Comune di Milano – racconta —. Poi nel 2007 aveva messo a disposizione di Caprotti la sede della sua Fondazione per presentare il libro Falce e carrello. Qualche mese fa mi ha proposto di dare una mano per gli oratori. Ho accettato con questo spirito. Così sono entrata nel Comitato d’onore del premio rivolto alle associazioni sportive dilettantistiche che aiutano proprio i ragazzi degli oratori. Sono convinta che lo sport abbia la capacità di cambiare il tessuto sociale delle nostre città», dice Chiodi, consigliere molto ascoltato di Caprotti con il quale condivideva le scelte su tutti gli aspetti aziendali.
Il 15 settembre sarà consegnato il premio – la cifra dovrebbe essere attorno ai 50 mila euro destinata a 25 associazioni sportive – a cui aderiscono aziende, professionisti, e altre personalità. L’obiettivo ora è arrotondare quella cifra per rafforzare il contributo per i ragazzi dei quartieri più sfavoriti.
L’ex assistente di una vita di Caprotti, l’imprenditore scomparso il 30 settembre di due anni fa, dovrà sensibilizzare la sua rete di relazioni costruita in tanti anni di carriera, tra imprenditori e professionisti. «Adesso arriva un lavoro difficile. Per me è un mondo nuovo», racconta. Al suo fianco nel Comitato il presidente Lorenzo Ornaghi, l’ex rettore dell’Università Cattolica di Milano e ora presidente della Congregazione dei conservatori della Biblioteca Ambrosiana.
In queste settimane ha già contribuito a selezionare i progetti che saranno premiati la prossima settimana ma la sua attività di raccolta di fondi entrerà nel vivo in vista dell’edizione 2019 del premio. E non finisce qui. Germana Chiodi ha altri progetti: «Vorrei sostenere la ricerca nella settore dei servizi per la salute, anche per chi ha più bisogno».