La Stampa, 26 agosto 2018
Troppi invitati, banchetti e sprechi. L’Uzbekistan vieta le nozze di lusso
Festeggiamenti che si protraggono per tre giorni, centinaia di invitati, tavole imbandite con pietanze di ogni sorta e lunghi cortei di auto di lusso. Per i matrimoni, in Uzbekistan c’è chi non bada a spese. Alcune famiglie per una festa nuziale investono i risparmi di anni di fatiche, si indebitano o ricorrono agli aiuti di amici e parenti. Le cose però potrebbero presto cambiare.
Il presidente Shavkat Mirziyoev ha deciso di ergersi a paladino dei risparmi dei suoi compatrioti e mettere fine a questa consuetudine che ritiene malsana. Come non è ancora del tutto chiaro, ma qualcosa si sta già muovendo, e il 13 agosto il Senato uzbeko ha ordinato la creazione di comitati locali per affrontare questa delicata questione.
La legge della sobrietà
Non è da escludere che a Tashkent decidano di ispirarsi al vicino Tagikistan, dove una sorta di «legge della sobrietà» per nozze, funerali e altre cerimonie familiari è in vigore ormai da oltre dieci anni e prevede multe salatissime per chi sgarra. Le intenzioni del presidente Mirziyoev del resto erano trapelate proprio alla vigilia di una visita ufficiale in Tagikistan lo scorso marzo. «Ai matrimoni non dovrebbero esserci più di 150 invitati», aveva detto allora Mirziyoev in una conversazione registrata e venuta misteriosamente a galla. Forse per volontà dello stesso presidente insinua qualcuno. «Invece di consumare 20 chili di carne – aveva dichiarato il satrapo – sarebbe meglio verniciare l’abitazione a un povero o comprargli un televisore». E ancora: «I matrimoni di tutti saranno uguali. Se un funzionario, fosse anche un governatore o un procuratore, violerà le regole, lo sbatterò in prigione». Infine la promessa di vietare i cortei di auto affollati di veicoli di lusso: «Le strade sono intasate, guidano grandi macchine, Mercedes... questi tempi sono finiti, non devono più esserci matrimoni così. E se ci saranno, li stroncheremo».
A breve l’Uzbekistan potrebbe dunque porre dei paletti alla libertà dei suoi cittadini di decidere come organizzare la propria festa di nozze e quanti soldi spendere. Con buona pace dei ristoratori e di chi affitta eleganti sale per cerimonie. Il giro di vite è da tempo nell’aria e fa storcere il naso ai difensori dei diritti umani. Per Steve Swerdlow, attivista di Human Rights Watch, si tratta di un ulteriore esempio di come le autorità dell’Asia centrale cerchino con sempre maggiore frequenza di imporre dettami moraleggianti alla società. Inoltre, fa riflettere l’attenzione prestata alle spese per i matrimoni in un Paese in cui troppo spesso la polizia ricorre alla violenza in modo ingiustificato, gli oppositori finiscono regolarmente stritolati dalla macchina della giustizia per accuse di matrice politica, e numerosi impiegati pubblici, medici e insegnanti compresi, e a volte persino i ragazzini, sono costretti a lavorare gratis nei campi di cotone nella stagione della raccolta dell’oro bianco.Un’eventuale normativa porrebbe un tetto ai matrimoni fastosi in Uzbekistan, dove i più ricchi spendono fortune per le nozze e a volte i meno abbienti, anche per emulazione, si accollano costi per migliaia di euro a fronte di uno stipendio di appena poche centinaia di euro al mese.
Il termine di paragone
Il modo migliore per capire come potrebbero intervenire le autorità uzbeke è dare un’occhiata a cosa è successo in Tagikistan, possibile modello di riferimento per il governo di Tashkent. In Tagikistan una legge del 2007, ma inasprita nel 2017, e nota come «tanzim», ha fissato in 150 il numero massimo di ospiti a un banchetto nuziale, ha sancito che la festa non possa durare più di tre ore e che non vi possa essere servito che un unico piatto. La nuova norma regola persino il numero di agnelli che possono essere macellati. Chi la viola rischia una multa fino a 3.000 euro, che sale a 4.000 per i recidivi. Cifre enormi in un Paese in cui un insegnante guadagna l’equivalente di circa 120 euro al mese.L’anno scorso la polizia tagika ha fatto irruzione nella casa di una sposina poco prima delle nozze, ha sequestrato quasi tutte le pietanze che erano state preparate e le ha donate a un ospedale psichiatrico. Il motivo? La quantità di cibo per il banchetto era «dispendiosa». La famiglia della sposa però ha ringraziato gli agenti: le hanno evitato una multa salatissima.