Presidente Mujica, benvenuto in Italia, il Paese di sua madre, migrante di origine ligure.
«E quanti italiani ha accolto l’Uruguay nei decenni... abbiamo preso tutti i vostri pregi e difetti.
L’immigrazione ha portato in Sudamerica tanta civiltà, come la cultura sindacale».
Oggi invece l’Italia è uno dei Paesi più duri sull’immigrazione, in un contesto europeo sempre più pilatesco.
«Il vero problema non sono i migranti ma il fatto che voi europei siete un continente vecchio: avete bisogno di forza lavoro e invece la respingete. Anzi: se i flussi si sanno amministrare, questa è un’enorme possibilità a medio termine. Il vero problema è il cambiamento climatico e l’imminente disastro ambientale su cui la codardia politica dell’Occidente è inerte».
Molte persone votano per partiti sovranisti, antieuropeisti o xenofobi.
«Quanto siamo smemorati. L’Ue avrà molti difetti, ma ha garantito la pace per quasi un secolo, quando nell’ultimo millennio l’Europa è stata sempre in guerra. Per il resto, più è ricca una società, più rischia di essere egoista. Trump e i suoi simili sono stati votati soprattutto dalla classe medio-bassa spaventata da un’economia transnazionale che aumenta le disuguaglianze del libero mercato, che solo la politica può mitigare. Ecco perché la politica è più importante che mai.
Ma è ferma».
Perché?
«Perché ha perso consenso. Perché è bloccata, anche per alcuni effetti collaterali dello stesso capitalismo. Siamo consumisti compulsivi, confondiamo l’avere con l’essere, a volte la politica è un mezzo per raggiungere soldi e potere. Ma la politica non può essere mai questo.
La politica è una necessità umana perché non siamo felini, ma gregari: solo se si uniscono ,gli uomini lasciano il segno nella Storia. Lo diceva anche Aristotele: l’uomo è un animale politico. L’obiettivo della politica è superare le divisioni tra gli uomini in un contesto sociale. Oggi, in un’era profondamente individualista e tecnologica, ciò è enormemente difficile e la politica perde fiducia e credibilità».
E come se ne esce?
«La politica può commettere errori, perché è umana. Ma la politica è cruciale, perché sostiene le nostre basi democratiche. Senza politica, concederemmo l’istruzione, il welfare, la sanità e i nostri diritti ai gruppi più forti e spietati di un Paese. E qui arriviamo al punto: la politica, quella libertaria, deve capire che può sopravvivere solo se torna a dare un messaggio di fiducia, di uguaglianza e soprattutto se torna a vivere come vive la maggioranza dellapopolazione. Quando la politica assume valori e forme dei settori più potenti o aristrocratici della società, muore. E ipoteca la democrazia».
In questo contesto, la sinistra, di cui lei è mito contemporaneo, è agonizzante in Occidente.
«La sinistra ha innanzitutto un peccato originale: si spacca, sempre e ovunque. Questo nella Storia ha favorito personaggi come Franco, Mussolini e Hitler. I quali però erano molto popolari nelle classi medio-basse, un po’ come i leader populisti oggi. Ma non possiamo dare la colpa agli operai se oggi la sinistra non riesce ad arrivare a loro: non li stiamo rappresentando. In America Latina, per esempio, siamo riusciti ad aumentare i consumatori, ma non i "cittadini".
Per rinascere, la sinistra oggi non deve solo pensare allo sviluppo economico, ma deve farsi carico della felicità umana, due cose che spesso non coincidono. E poi deve tornare a osare. La sinistra ha spesso contribuito a generare civilizzazione, diritti, e non si è mai accontentata. Questa dovrebbe essere ancora oggi la sinistra».
Lei però ha mollato, si è dimesso.
«Ma io non rinuncerò mai alla politica, anche se adesso sono un po’ stanco. Non posso rinunciare all’aria che respiro. Farò quel che posso, darò consigli, come tutti i vecchi».
La passione politica e le persecuzioni che negli anni ha subito dalla dittatura le hanno fatto trovare l’amore della sua vita Lucía Topolansky (oggi vicepresidente uruguaiana, ndr), ma non le hanno permesso di avere figli, per esempio.
« Volevo cambiare il mondo e non sono riuscito ad avere nemmeno un figlio... certo, questo mi ha segnato. Ma è un prezzo da pagare in una vita molto intensa. Noi essere umani abbiamo molta più capacità di sognare che di raggiungere risultati. È il difetto e la virtù dell’uomo».