Il Messaggero, 26 agosto 2018
Ancora la storia della figlia segreta di Trump
C’è un’altra figlia nella tribù Trump. Una figlia illegittima, nata da una relazione fra Donald e una sua dipendente. Lo sostiene l’ex portiere della Trump World Tower, uno dei condomini di lusso di proprietà del presidente, vicino alle Nazioni Unite. L’uomo, Dino Sajudin, aveva già fatto trapelare il pettegolezzo lo scorso aprile, e questo giornale ne scrisse allora, con la cautela del caso. Ma se in aprile Sajudin era ancora legato da un «accordo di non diffusione» firmato a novembre 2015, e rischiava di dover pagare una penale di un milione di dollari se avesse raccontato quel che sapeva, oggi il contratto è stato rescisso e l’ex portiere potrebbe presto vendere le sue informazioni al migliore offerente.
SOLDI PER IL SILENZIOLa storia di Sajudin costituisce il terzo esempio di pagamenti da parte di amici o consiglieri di Trump per silenziare storie che avrebbero potuto ostacolare la sua corsa alla presidenza. Conosciamo già bene la vicenda della pornostar Stormy Daniels e della playmate Karen McDougal, l’una pagata 130 mila dollari, l’altra 150 mila. Sajudin aveva invece ricevuto solo 30 mila dollari. Era stato lui stesso, quasi tre anni fa, a contattare l’American Media Inc., la società editrice a cui appartiene il tabloid National Enquirer, offrendo un pettegolezzo pepatissimo: Donald Trump aveva avuto una relazione con una dipendente e sarebbe «nato un bebè». Sajudin si è anche sottoposto al test della verità, che ha confermato la sua sincerità. Ma il direttore dell’Enquirer, Dylan Howard, aveva detto che la storia «non era credibile» e ha fermato i giornalisti che ci stavano lavorando. La storia è finita nel cassetto. O meglio nella cassaforte dove il proprietario della American Media Inc., David Pecker, grande amico di Trump, nascondeva altre storie piccanti che potevano danneggiare il miliardario. Quando però sono venuti fuori i pagamenti a Stormy e a Karen, e la pratica del «catch and kill» (acchiappa e uccidi), cioè il trucco di proteggere Trump comprando i diritti di una storia pesante e bloccandone la circolazione, è cominciata a trapelare anche la storia di Sajudin. Ronan Farrow, il noto giornalista del New Yorker (e figlio di Mia Farrow) che ha studiato la storia, ha scritto che la «presunta figlia» ha rifiutato di parlargli, e così la madre. E «il padre della famiglia ha detto che le affermazioni di Sajudin sono assolutamente false e ridicole». Ma un altro sito, RadarOnline, sostiene che la figlia ha 29 anni, è laureata in medicina, è «bellissima» e vive in California. Sarebbe dunque nata quando Donald stava divorziando dalla prima moglie Ivana, perché già amante della modella Marla Maples, futura seconda moglie. Altri siti sostengono che la madre della bambina ha continuato a lavorare per Trump, e il marito è diventato uno degli autisti della società. Per ora tuttavia di nero-su-bianco, dalle fonti, c’è solo il contratto che Sajudin firmò con il National Enquirer, e di cui la Cnn è venuta in possesso.
IL SILENZIO DI MELANIA
Nel contratto c’è scritto che Sajudin fornirà all’American Media Inc «tutte le informazioni che riguardano il bebè illegittimo di Donald Trump». Gli scandali dei pagamenti alle donne sono venuti fuori quando Stormy Daniels ha intrapreso un’azione legale per essere sciolta dall’accordo di non diffusione. La lite fra il suo avvocato e l’allora avvocato di Trump, Michael Cohen, è caduta sotto il microscopio del procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller, che ha passato le informazioni alla procura di New York. Ed è stato dalla procura di Manhattan che è partito il mandato di perquisizione degli uffici di Cohen, e l’inizio delle rivelazioni. Ora ha ricevuto l’indennità penale se collabora. E ci si aspetta che apra la famosa cassaforte. Potrebbe essere un diluvio per Trump, che si trova sempre più solo. Melania non apre bocca in sua difesa e non gli sorride neanche, anzi si tiene distante, tanto da aver deciso di fare un viaggio in Africa, da sola. Il Washington Post ieri commentava che a Trump sarebbe servita una moglie come Hillary, che difese Bill Clinton a spada tratta, invece che la gelida Melania.