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 2018  agosto 25 Sabato calendario

Alex Zanardi al volante senza protesi: «Paura? Solo della Pioggia»

«Mi fanno tanti complimenti, spero solo che non cambino idea dopo avermi visto guidare». Alex Zanardi attraversa il paddock sulla carrozzina elettrica, tutti lo fermano. All’esercito del selfie risponde con un sorriso stupendo e con battute a raffica. Dice di sentirsi come uno «studente» al primo giorno di scuola, la felicità brilla nei suoi occhi azzurri vivissimi: «È un sogno che si avvera, è strano sentirsi una matricola alla mia età».
Lo seguiranno in migliaia a partire da Mick Schumacher, il figlio di Michael, impegnato sullo stesso circuito nel campionato europeo di F3 (ieri ha fatto la pole). È arrivato anche Billy Monger, il ragazzino inglese che ha perso le gambe in un terribile incidente in Formula 4. Anche lui si è rialzato ed è tornato a correre. Seguendo l’esempio di Alex, che qui per tutti è semplicemente «The Legend». 
Alla soglia dei 51 anni ha accettato un’altra sfida, dopo aver stupito il mondo con ori paralimpici e mondiali in handbike e con Iron Man da record. Stanotte e domani (ore 22.30, diretta Sky Sport) per la prima volta gareggerà senza protesi nelle due tappe italiane del campionato tedesco Dtm, una delle serie più competitive con tanti ex F1 in griglia (Paul Di Resta, Pascal Wehrlein, Timo Glock) e i colossi dell’industria automobilistica in prima linea. «Non basta essere bravi, serve l’eccellenza. Sembrano auto normali, in realtà delle vetture di serie hanno solo il vestito. Appena ci sono salito su ho rivissuto le emozioni di una volta: più che alla monoposto da Formula 1 assomigliano a quelle delle Indycar. Hanno tanta potenza e carico e sono molto leggere e nervose. E divertenti». 
La Bmw M4 con il numero 12 (in omaggio all’amico ed ex compagno di squadra, Jimmy Vasser, ai tempi delle corse in America prima dello schianto al Lausitzring) non fa eccezione: 285 km/h la velocità massima, da 0 a 100 in 2”6, 600 cavalli circa per 1000 kg. Quella di Alex però è speciale e non poteva essere altrimenti. Se con la forza della volontà e i sacrifici si è rimesso al volante, la tecnologia e la ricerca hanno infranto altre barriere. Deve fare tutto con le mani «Zanna»: accelerare con un anello collocato dietro allo sterzo, scalare le marce con due comandi ai lati del volante e frenare con la mano destra azionando una lunga leva. Su questa c’è anche un tasto supplementare che manovra il cambio per semplificare le operazioni. «A volte mi sembra di fare delle acrobazie, ma sono sicuro al 100 per cento e poi questo sistema mi consente di fare cose impensabili con le protesi». 
Già, gli arti artificiali che gli permettono di camminare, in auto diventano un ostacolo; lo aveva scoperto già due anni fa al Mugello. Spingere sul pedale del freno richiedeva un grande sforzo fisico e c’erano problemi enormi di calore: «Per il modo in cui sono collegate al corpo non consentono la traspirazione. Quando le indosso sono come un motore senza sistema di raffreddamento. E non mi aiuta dentro a un’auto da corsa dove le temperature raggiungono limiti inaccettabili». Con l’aiuto dei tecnici della Bmw, lo scoglio è stato superato: «Senza non solo sono più agile, ma miglioro le prestazioni. Nei test effettuati in 15 giri in sequenza la differenza fra un giro e un altro è stata minima, sull’ordine di un decimo. Ed è stata una sorpresa anche per me». Paura? «Temo solo la pioggia».
Ha passato un’estate ad allenarsi, dimostrando di poter uscire dall’abitacolo nei tempi stabiliti dal regolamento in caso di incidente: 5” dal lato del guidatore, 9” da quello del passeggero. «Senza protesi è dieci volte più facile salire e scendere dalla macchina. E poi se dovessi fermarmi posso camminare molto più velocemente sulle braccia». Del risultato non gli interessa – «Penso solo a raggiungere il traguardo, anche se dovessi chiudere 19° (su 18, ndr)» – perché la sua partita l’ha già vinta e queste due manche nel Dtm sono le prove generali alla 24 ore di Daytona, una «classica» di durata alla quale parteciperà a gennaio sempre con la Bmw. 
Ma c’è tempo per pensarci. «The Legend» stamattina farà colazione a base di frutta, prima di gara 1 mangerà un piatto di pasta accompagnato da pesce o petto di pollo. Poi si infilerà tuta e casco per scrivere un altro capitolo della sua favola.