il Fatto Quotidiano, 25 agosto 2018
Tra moglie e marito non mettere Football Manager: divorzio garantito
Gli appassionati lo sanno e chi prova a dire il contrario se la dovrà vedere con loro: Football Manager non è un videogioco qualunque. Sì, certo, gli sprovveduti ci vedranno soltanto un portale in cui si diventa allenatori (o meglio, manager all’inglese, con possibilità di gestire anche il calciomercato) di una qualsiasi squadra e si cerca di condurla al successo. Ma chi l’ha provato sa che può avere effetti collaterali infausti: ore e ore di gioco al giorno, nervosismo cronico, fine delle relazioni umane al di fuori della cerchia di altri giocatori.
E infatti, come ha svelato Ian Macintosh nel suo libro Football Manager stole my life, nel Regno Unito il videogioco è stato citato in ben 35 cause di divorzio dai tempi della sua creazione, ormai quasi vent’anni fa. Si mettano il cuore in pace i coniugi allergici al pallone, perché la Football Manager mania è cosa seria e sul web ci sono testimonianze sofferte: qualcuno, per prepararsi all’incandescente trasferta a Istanbul, ha incendiato il cestino di casa e l’ha sventolato fuori dalla finestra, altri hanno festeggiato una vittoria in coppa con un giro sul bus scoperto della città e infine c’è anche chi, in clima partita, non rinuncia mai a mettersi in giacca e cravatta di fronte al pc per seguire la squadra. Per giocatori così, una panchina val bene un divorzio.