la Repubblica, 25 agosto 2018
Siate pazzi, siate svegli
Palestre, supermercati, musei, uffici postali e zoo aperti h24 Viaggio nel mondo dove è normale scambiare il giorno con la notte L a notte è piccola per chi la vede come un’oasi incontaminata di individualità, libera dalle interferenze esterne del giorno, ma poi ogni pochi minuti riceve un messaggio su WhatsApp da altri nottambuli. O per chi, appena finito di vedere la puntata di una serie tv su Netflix, scruta avido il contro alla rovescia di cinque secondi che invoglia a guardare subito la puntata successiva. «Oggi tanti hanno con la notte un rapporto assai laissez faire, come era il mio. Pur soffendo di narcolessia da 25 anni, per molto tempo ho scelto di dormire poco, non capendo come funziona il sonno» spiega il giornalista Henry Nicholls, autore di Nessun Dorma ( Codice, in libreria dal 13 settembre), saggio che partendo dall’esperienza auotobiografica spiega come vincere l’insonnia. «A tenerci svegli è innanzitutto la tecnologia: passiamo ore sui social network o videogiocando, e non resistiamo al fascino di YouTube». Più tardi, in ufficio, avremo la vitalità delle comparse di The Walking Dead. Non è un caso che oggi il vero problema negli uffici non sia l’assenteismo, ma il presenteismo dei nottambuli, che, timbrato il cartellino, risultano sì seduti alla scrivania, ma con mezzo cervello addormentato, come i delfini. Succede soprattutto nelle città più attive di notte. Ad esempio a Londra, dove il Natural History Museum organizza le Dino Snores for Grown- ups (Dino- russate per adulti), nottate in cui ci si può recare al museo con sacco a pelo e girare per le sale fino all’alba o addormentarsi sereni in mezzo ai velociraptor. Sempre a Londra, il venerdì e il sabato la metropolitana fa servizio continuato. A Parigi no, ma in compenso si può godere del dubbio vantaggio di fare la fila per spedire una raccomandata anche nelle ore antelucane, nell’ufficio postale di rue Etienne Marcel. Ci sono anche le città dove si può andare in palestra mentre la città dorme: la catena Anytime Fitness, ad esempio, ha tremila palestre in tutte il mondo (In Italia solo sette, tutte a Roma) aperte h24.
Per sfidare la notte ci vuole il fisico. Ma si può supplire con una serie di nuovi prodotti arricchiti con caffeina: dentifrici come Power – «prenditi una scarica di adrenalina mentre ti strofini i denti» è il motto – saponi ( Shower Shock, «shock sotto la doccia») e aftershave. O braccialetti come Steer, che capisce dal battito cardiaco lo stato di veglia ed emette una scossa elettrica se ci si sta per assopire. È pensato per i guidatori, ma lo può usare chiunque voglia stare sveglio a tutti i costi. Magari perché di notte lavora in casa sua – come molti architetti, illustratori, scrittori, traduttori – o in casa d’altri, previo grimaldello. «Lavorare sporadicamente tutta la notte non è un problema: abbiamo conquistato una notevole flessibilità nel modo di dormire» spiega Nicholls. «Però farlo in maniera sistematica può dare luogo a una serie di problemi perché se non abbiamo accesso continuo alla luce solare il nostro orologio interno perde ogni regola».
D’altronde Google, quando si inizia una ricerca con «Why am I...», suggerisce come primo risultato “always tired”, sempre stanco. «Per chi come me lavora mentre tutti gli altri dormono, anche una cosa elementare come pagare una bolletta diventa un po’ complessa» spiega Luca Gulisano, portiere di notte del resort La Plage di Taormina. «Finisco il turno alle 7 e devo aspettare per oltre un’ora che gli uffici aprano. E anche i supermarket. C’è un mondo che vive di notte e che non viene ascoltato». Non sempre: in tredici città italiane, in realtà, ci sono supermercati aperti 24 ore su 24. Che possono dirci qualcosa sui notturni: «Sono più giovani del cliente diurno. Di notte oltre sei su dieci dei nostri clienti è nella fascia under 44» spiega Roberto Simonetto di Carrefour. «Il 20 per cento dei compratori notturni è un regolare che arriva appena concluso il turno di notte e non può fare la spesa di giorno. Mentretre su dieci fanno acquisti notturni d’impulso: magari fa caldo e si ha voglia di un gelato, o ci sono i lavori della metropolitana e servono tappi per le orecchie». Surrealmente, di notte può perfino capitare che si presenti gente in divisa da sonnambulo. «Qualche estate fa qualcuno ha scritto per burla su Facebook che avremmo offerto gelato gratis a chi si fosse presentato con il cuscino sottobraccio» spiega Simonetto. «Alcune coppie sono arrivate in pigiama».
Ma come si diventa vere creature della notte? «Bastano dieci giorni in cui adattarsi a un nuovo regime dei pasti: prima colazione alle 16, pranzo alle 20 e cena dopo il ritorno a casa alle 7 del mattino», spiega Gulisano. «Poi c’è il riposo diurno. Call center permettendo, ovviamente». Chi fa il turno di notte ha anche un altro problema: «Tipicamente potrà, e vorrà, frequentare gli amici nel weekend» osserva Nicholls, «ma dal punto di vista del corpo, per l’inevitabile straniamento orario, è come se ogni weekend si volasse da un capo all’altro del mondo». Parafrasando Love Story, amicizia significa non dover dire mai: «Mi…yawn… dispiac… zzz».