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 2018  agosto 24 Venerdì calendario

Giacomo Agostini: «Vorrei correre con Marquez, lui può superare i miei 15 titoli»

«Se continua così, Marquez supera Valentino. È talmente giovane. E veloce. Ho paura finirà per raggiungere anche me, prima o poi». I record sono fatti per essere battuti, è vero. Però anche quello impossibile di Giacomo Agostini? Alla vigilia di Silverstone, con ancora 8 gp da correre, Marc ha 59 punti di vantaggio su Rossi e 71 su Lorenzo, Dovizioso è a -72. Rien ne va plus. Il catalano ha già messo in cassaforte il settimo titolo, il 5° in MotoGP (più uno in 125 e un altro di Moto2). A 25 anni appena. Il Doc (39) dal 2009 è fermo a quota 9: 6 di MotoGP, uno in 500, un altro in 250, un altro ancora in 125. “Ago” è lassù: 8 titoli in 500, 7 in 350. Pareva irraggiungibile. «Invece...». Settantasei compleanni festeggiati a giugno, Giacomo risponde al cellulare («Si sente quando parlo? Ho l’auricolare») mentre guida la sua moto per le strade di Bergamo.
Questo Marquez non smette di vincere.
«In questa stagione ha accumulato – meritatamente - un grande vantaggio. Ora non sarà facile togliergli punti. Ha dimostrato di essere il più bravo. Sì, magari da qui a novembre potrà buttare via una gara. Ma cosa volete che sia, a questo punto?».
Un altro titolo, il 5° negli ultimi sei anni.
«Non vedo come potrebbe perderlo, in condizioni normali. È vero che nel nostro sport può sempre succedere di tutto, ma dovrebbero accadere cose che mi rifiuto persino di immaginare».
Però, che noia.
«Perché non è protagonista un italiano? Marquez è spettacolare, cerca sempre di vincere: altro che ragioniere, non fa calcoli e mi piace. Anche a questo punto del campionato partecipa a gare di velocità, non di regolarità: quando proprio non ci riesce, allora usa la testa e si "accontenta" di un secondo posto. Continuando a divertirsi, e divertendo».
Il primato di Rossi è in pericolo. Pure quello di Agostini.
«Con 15 titoli e 123 gp vinti (il catalano è a 66 successi, il Doc 115,
ndr) sono ancora abbastanza lontano: o no? Però lui è una macchina che macina chilometri e vittorie. E ha tanto tempo davanti. Per me si mette male, se non arriva un giovane al suo livello che comincia a batterlo».
Un italiano.
«Speriamo. Serve un po’ di pazienza. Finalmente abbiamo un vivaio importante, ci sono dei ragazzi molto bravi: Morbidelli, Bagnaia. Anche se non è scontato che uno sappia adattarsi al salto di categoria. A me piace tanto Bezzecchi, in Moto3: durante le prove e in gara è sempre davanti, ci prova. Non come altri che sono troppo incostanti».
E il “vecchio” Valentino?
«È sempre lì, è un grande mestierante e ha ancora tanta voglia. Ma onestamente, credo sia difficile per lui superare questo Marquez e vincere il decimo titolo. Forse se il prossimo anno la Yamaha fa una grande moto e la Honda fallisce la stagione: allora sì, un Rossi in gran forma fisica potrebbe anche farcela. Però se non accade nulla di strano, non vedo come possano cambiare le cose».
Ecco: ci vorrebbe “Ago”. Chissà come finirebbe, la sfida con Marc.
«Tutti i piloti pensano di essere sempre i migliori. E io non sono diverso dagli altri. Sarebbe interessante, una sfida con Valentino e Marquez. Però a quel punto farei scendere in pista anche Mike Hailwood. Un sogno di gara».
Chi la vince?
«Se volete vi prometto che non arrivo ultimo. Ma è giusto un sogno. Non solo i piloti: anche il tempo va veloce. E purtroppo non lo puoi fermare».