È legale o illegale la decisione di Salvini di negare lo sbarco ai migranti?
«È una scelta che contrasta con le norme interne e con gli accordi internazionali.
Non do giudizi sui comportamenti, ma dico che è una linea politica che non condivido in nessun modo».
Ma Salvini ha comunque un qualche titolo per bloccare i migranti sulla nave? C’è una legge che glielo consente?
«Nel porto di Catania la responsabilità è della autorità portuale e della Capitaneria. Quindi spetterebbe al ministro delle Infrastrutture Toninelli l’eventuale scelta di impedire lo sbarco. Il ministro dell’Interno subentra solo dopo, a sbarco avvenuto».
Sulla Diciotti i migranti sono giuridicamente in territorio italiano. Chi può limitarne la libertà di spostamento?
«Dai miei ricordi di diritto penale mi risulta che la nave militare è territorio dello Stato, per cui come ha ricordato l’ex guardasigilli Flick la libertà di movimento può essere limitata solo da un magistrato. L’iniziativa del procuratore di Agrigento dimostra che ci sono elementi che vanno valutati dall’autorità giudiziaria».
Con quale fondamento giuridico, dunque, sta procedendo Salvini?
«Salvini sta esercitando una forte pressione politica immaginando di ottenere una disponibilità dall’Ue. Credo sia un obiettivo illusorio. Al di là della drammatica vicenda di cronaca, l’Italia sta disperdendo un grande patrimonio di credibilità conquistato nei mesi passati quando si era posta al centro dell’iniziativa del Mediterraneo centrale nata a Roma».
Salvini rischia di essere incriminato per sequestro di persona?
«Questo lo valuterà il magistrato».
Mattarella, in quanto capo delle forze armate, Marina militare compresa, potrebbe ordinare lo sbarco?
«Apprezzo da sempre la prudenza e la serietà del presidente. Non dubito che eserciterà tutte le sue prerogative per venire fuori da questa vicenda nella maniera meno dannosa per il Paese e per le persone coinvolte».