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 2018  agosto 24 Venerdì calendario

Come cambia l’infedeltà

I segnali che l’infedeltà stia vivendo un mutamento di percezione ci sono tutti. Oggi, sempre di più, il tradimento si gestisce, si supera, si perdona e, persino, rafforza la coppia. Il tour mondiale di Beyoncé e Jay Z, lanciato con tanto di video girato al Louvre, è un evento e un business ultraredditizio anche perché lui l’ha tradita, lei gliene ha dette di ogni pure in una canzone, ma ora si sono riappacificati e il messaggio è che la crisi li ha resi più forti.
Sarà che tutti abbiamo assimilato i concetti che amare non significa possedere l’altro e che le responsabilità di una crisi non sono mai da una parte sola, sarà che ci stiamo abituando all’idea che ogni coppia può negoziare una propria idea di fedeltà, ma essere traditi non è più la tragedia tombale della coppia. Il libro della psicologa belga Esther Perel «Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà» (in Italia, edito da Solferino) è stato venduto in 25 Paesi ed è un po’ la bandiera di chi reputa che il tradimento possa risolversi in una lezione di vita e non necessariamente nella fine di un rapporto.
Gli esempi abbondano. A maggio, la svedese Anna Eberstein ha sposato Hugh Grant nonostante nel corso del fidanzamento l’attore abbia avuto prima una figlia poi un figlio da un’altra, che pure il fedifrago aveva tuttavia definito «una storia passeggera». Ad aprile, la modella Khloé Kardashian è stata tradita mentre era al nono mese di gravidanza, ma il compagno cestista Tristan Thompson le è stato vicino in sala parto. Dopo tre mesi di silenzio, su Twitter, lei ha risposto così a una fan che la criticava: «Tu non sai cosa succede nella nostra famiglia e non conosci gli enormi sforzi che stiamo facendo per restare insieme. Sono fiera della mia forza».
Il tradimento fa ancora soffrire, ma è l’evento traumatico che apre il confronto sulle reciproche aspettative e superarlo sta diventando un vanto. Nel frattempo, s’impennano i «tradimenti col pensiero», che si fanno sempre più multiformi: per il Washington Post, il nuovo, epocale, fenomeno è il «micro-cheating», un tradimento minuscolo, innocuo, anzi benefico e che, ovviamente, prolifera in ambiente digitale. L’espressione «descrive azioni non così orribili come il tuo partner che bacia o dorme con qualcuno che non sei tu, ma azioni che comunque lo vedono focalizzato emotivamente o fisicamente su qualcuno al di fuori della relazione». Sull’Huffington Post Australia, la psicologa Melanie Schilling include nel «micro-cheating» le chat private con cui si flirta online senza arrivare al dunque, le relazioni puramente telefoniche dove l’altro è in rubrica con un nome in codice, la fascinazione di seguire e spiare sui social conoscenti che costituiscono l’ossessione erotica del momento. Sono cose che fanno sentire in colpa e le conversazioni, quando ci sono, possono essere spinte, ma non per questo imperdonabili, tutt’altro. Intervistata dal WP, la sessuologa Megan Stubbs sostiene che il «micro-cheating» è addirittura utile a tenere viva la coppia perché «non è salutare che il partner sia la nostra intera vita».
Partendo dall’assunto che «la monogamia non è più quella delle nostre nonne», la psicoterapeuta americana Tammy Nelson ha scritto un saggio assai indulgente verso gli infedeli («The New Monogamy: Redefining Your Relationship After Infidelity»). E sempre al WP ha spiegato: «L’accesso a social, smartphone e tecnologie online rende difficile definire i termini dell’infedeltà. Non ci siamo mai confrontati con la frase: “prometto di amarti e onorarti e avvisarti ogni volta che ho un nuovo amico su Facebook”».
Con un dilemma del genere ha dovuto fare i conti, nell’aprile scorso, la deputata pd Stefania Pezzopane: il giovane fidanzato Simone Coccia partecipava al Grande Fratello e si è scoperto che aveva inviato messaggi equivoci a un’altra. Pezzopane, però, non ha fatto un plissé, ha fatto sapere che si fida, che le sta bene che lui si comporti «come meglio crede». E, a fine reality, se n’è andata in vacanza in Croazia con lui.
Che i tradimenti siano reali o virtuali, siamo sempre meno inclini a drammatizzare e più curiosi di capire se e come si possano superare. Ada Calhoun, che è fra le autrici della rubrica «Modern Love» del New York Times, nel libro «Wedding Toasts I’ll Never Give», ha spiegato come il suo matrimonio sia sopravvissuto alla sua stessa infedeltà, diventando più felice. In un’intervista al quotidiano ha poi raccontato: «Ovunque andassi, la gente mi trascinava da parte e mi raccontava gli effetti positivi del tradimento sulla loro coppia. E non era mai qualcosa tipo: mi ha mentito, l’ho preso a calci sul marciapiede e ora sono forte».