Corriere della Sera, 24 agosto 2018
Tania Cagnotto torna ad allenarsi sognando Tokyo 2020
«Torno ad allenarmi per le Olimpiadi di Tokyo 2020». A 33 anni, Tania Cagnotto, che il 23 gennaio è diventata mamma della piccola Maya, lancia il guanto di sfida ad atlete di quasi vent’anni più giovani di lei. La mancanza dell’adrenalina da trampolino e la gioia della nuova dimensione materna sono i motori di propulsione di un’impresa che si preannuncia epica. Ma non sarà sola. Affronterà le più forti del mondo con l’amica e collega Francesca Dallapé, 32 anni, con cui ha vinto l’argento nel sincro alle Olimpiadi di Rio, anche lei mamma (la sua bimba è nata il 4 maggio 2017) ma desiderosa di tornare a vincere medaglie.
Insieme hanno vinto 8 ori europei consecutivi dal 2009 al 2016, gli argenti ai mondiali del 2009 e del 2013, oltre al secondo posto olimpico in Brasile.
La storia d’amore tra Tania Cagnotto e i tuffi quindi non è ancora finita: la campionessa di Bolzano, dopo i rumors che si rincorrevano sulla possibilità di vederla ancora in gara, ha confermato che riprenderà ad allenarsi in autunno. La prima donna nella storia dei tuffi italiani a salire sul podio ai Mondiali ha meditato a lungo, ma ora si sente pronta. Tania, che aveva abbandonato l’agonismo nel maggio 2017, all’inizio era incerta, poi il desiderio di tornare ha vinto. Assente per la prima volta, dopo anni di medaglie e trionfi, agli europei in Scozia (in piscina c’era, ma come commentatrice Rai), Tania Cagnotto ha assistito all’impresa dorata della coppia del sincro formata da Elena Bertocchi e dalla 15enne Chiara Pellacani, già indicate come eredi delle due campionesse ora mamme. «La loro vittoria mi ha fatto riflettere», ha raccontato Tania a Gente, «perché, se dovessimo qualificarci, mi dispiacerebbe togliere loro spazio».
Con due medaglie olimpiche (l’argento con Dallapé e il bronzo del trampolino 3 metri, sempre a Rio), uno storico titolo mondiale conquistato nel 2015 e venti ori europei (41 le medaglie internazionali vinte complessivamente), Tania vuole tuffarsi ancora e vivere un’altra Olimpiade. A Tokyo di anni ne avrà 35, ma coi primi freddi riprenderà a salire e scendere sul quel trampolino che ha scandito tutta la sua vita. Il marchio di fabbrica di Tania Cagnotto, da sempre, sono le rotazioni indietro. La campionessa sta affilando le armi. I tuffi «indietro» e «rovesciato», quelli che a molti fanno paura e compromettono i sogni di gloria, sono sempre stati il suo cavallo di battaglia. Ora però inizierà il lavoro per la conquista di una forma fisica perfetta. A incitare Tania, oltre al marito Stefano Paroli, commercialista, e alla compagna di gara Francesca Dallapé, ci sarà la migliore amica, la bolzanina Clizia Sincich: sono nate nello stesso giorno (il 15 maggio 1985) e nello stesso ospedale. Tania è il suo «angelo custode». Clizia, per seguire in televisione una sua gara (i Mondiali di Montreal nel 2005), mentre si trovava in vacanza in Egitto, rinunciò ad andare in discoteca, scampando all’attentato di Al Qaeda che fece 88 morti.
Da quando è arrivata Maya, ogni pensiero di Tania è rivolto alla famiglia. Che vorrebbe allargare. Ed è proprio il desiderio di un secondo figlio che potrebbe frenare il ritorno all’attività agonistica. «Vivo solo per Maya – racconta ancora l’azzurra —. Ho partorito in acqua e lei ama già molto la piscina: è da sempre un pesciolino. Mi piacerebbe un secondo figlio. Magari, sempre se dovessimo qualificarci, dopo Tokyo. Ma se rimango di nuovo incinta, rinuncio al podio». Una vita fatta di traguardi, D’altra parte, le gare per Tania sono nel sangue: è figlia di Giorgio Cagnotto, grandissimo tuffatore due volte medaglia d’argento alle Olimpiadi, attuale coordinatore tecnico della nazionale di tuffi. Anche la mamma, Carmen Casteiner, è stata otto volte campionessa dalla piattaforma. Con un imprinting così forte, difficile sottrarsi a questa nuova sfida.