Corriere della Sera, 23 agosto 2018
Storia dell’intrigo a tre tra Asia Argento, Jimmy Bennett e Anthony Bourdain
Ottanta pagine di ricerche compilate da un investigatore privato assoldato da Anthony Bourdain. Prima di pagare il suo accusatore Jimmy Bennett, Asia Argento e il suo fidanzato, il cuoco star suicidatosi a giugno, avevano collezionato una gran mole di informazioni su di lui. È una delle tante novità che si ricavano dalla lettura dei messaggi scambiati tra l’attrice italiana e un amico che forse tanto amico non è, visto che li ha passati al sito scandalistico Tmz. È anche così che si giocano i processi pubblici nel 2018, con gli screenshot rubati, e forse Argento avrebbe dovuto saperlo. Soprattutto perché da quei messaggi emerge la conferma, il giorno dopo del «non ho mai avuto una relazione sessuale con lui» di clintoniana memoria, che l’attrice e Bennett hanno invece avuto un rapporto.
Le tre versioniLunedì il New York Times pubblica lo scoop: Argento ha pagato 380 mila dollari per fermare la denuncia dell’attore e cantante Bennett, il quale sostiene di aver subito violenza in una stanza di albergo di Marina del Rey cinque anni fa, quando lui aveva 17 anni (quindi sotto l’età del consenso in California) e l’attrice 37. La richiesta di Bennett era arrivata un mese dopo la denuncia di Argento a Ronan Farrow del New Yorker su Harvey Weinstein, che aveva fatto di lei un volto chiave del movimento #metoo.
Asia smentisce con forza: «Sono profondamente scioccata e addolorata dal dovere leggere notizie assolutamente false. Non ho mai avuto alcun rapporto sessuale con Bennett». Ma le rivelazioni di Tmz mettono tutto in discussione. Prima, martedì, i messaggi scambiati dall’attrice con Bourdain, che qualcuno evidentemente vicino al cuoco ha mostrato al sito. Uno di questi sembra alludere a un rapporto: «Non è stato stupro ma ero gelata. Lui era sopra di me dopo avermi detto che sono stata la sua fantasia sessuale da quando aveva 12 anni». Poi, ieri, dalla pubblicazione degli sms scambiati con l’amico, una ammissione ancora più diretta: «Il ragazzino arrapato mi è saltato addosso». È stato stupro, o un approccio sessuale?, le chiede l’interlocutore. «Ho fatto sesso con lui, è stato strano. Non sapevo che fosse un minore», risponde l’attrice, che dice di non essere stata consapevole, all’epoca, dell’età del consenso per la legge californiana (18). Nell’articolo di Tmz c’è anche la foto dei due distesi a letto, abbracciati, la testa sul cuscino. Una foto che secondo l’accordo era stata restituita da Bennett ad Argento.
Un’anima tormentata«Non ho detto niente prima perché mi sono sempre sentita male per questo attore-bambino fallito, una vittima dell’apparato, dei suoi genitori», si difende Argento parlando con l’amico (l’accusa dell’avvocato di Bennett è che sia stato invece il trauma della violenza a rovinarne la carriera facendone precipitare i guadagni): «Su di lui ho 80 pagine raccolte da un investigatore privato assunto da Anthony». Di una causa con i genitori aveva parlato il New York Times, che raccontava come Bennett avesse citato in giudizio sua madre e il suo patrigno accusandoli di avergli sottratto negli anni 1,5 milioni di dollari. Anche Bourdain, nei messaggi in cui invita la fidanzata a pagare, fa riferimento a una presunta instabilità mentale dell’accusatore: «Non stai pagando il suo silenzio. Solo la libertà da una seccatura. E per aiutare un povero stupido tormentato a rimettere la propria vita assieme».
Il ruolo di BourdainBourdain, che frequentava Argento da un anno e mezzo, le è sempre stato accanto nella vicenda #metoo. L’ha difesa dalle accuse di ipocrisia per aver continuato a frequentare Weinstein dopo lo stupro, e ha tentato di proteggerla da Bennett, descritto come un povero diavolo «che vuole solo spillarti soldi». All’amico l’attrice scrive: «Tutte quelle mail di Anthony che mi spingeva ad accettare di pagare. Le mie mail con Carrie (il suo avvocato, Goldberg, ndr) in cui eravamo in disaccordo sull’idea... Carrie non ha mai voluto farlo, voleva andare subito alla stampa e mostrare il tentativo di estorsione nei miei confronti». Ma lei alla fine aveva scelto di seguire i consigli di Bourdain, che poi le avrebbe dato anche i soldi per pagare. Ora l’amico le dice di dimostrare che il denaro non veniva da lei, e se ha prove di avance precedenti. Ma lei no, non ne ha, a parte le foto nude non richieste che Bennett le avrebbe inviato negli anni «fino a due settimane prima della lettera dell’avvocato». Dagli scambi con l’amico Argento sembra incredula e spaventata: «Se perdo il lavoro andrò in Africa o nella foresta amazzonica. Voglio essere tra il 90 per cento del mondo che se ne frega di questa m..., non il connivente, malato 10% dei viziati occidentali».