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 2018  agosto 22 Mercoledì calendario

Un sensore Nasa studia i fondali antartici per capire la vita altrove


N ell’immaginario di molti l’Antartide è un continente freddo, desolato e privo di vita, dove la temperatura può raggiungere i -89.2ºC, la più bassa mai registrata sul nostro pianeta. Tuttavia, l’estremo continente australe è casa per una miriade di animali ed esseri che non esistono in nessun altro posto del mondo, non solo in superficie – dove troviamo diverse specie di pinguini, foche, leoni marini e di uccelli – ma anche e soprattutto sott’acqua. Qui, sotto la superficie dell’oceano antartico, infatti, si nascondono creature strabilianti che ricordano quelle delle storie di Giulio Verne o i racconti di Howard Phillips Lovecraft. Studiare questi meravigliosi esseri non ci aiuta solo a capire meglio la vita sulla Terra ma offre una finestra su quella che potrebbe essere la vita su altri corpi del nostro sistema solare, come ad esempio la ghiacciata luna Europa del pianeta Giove. I problemi logistici legati all’esplorazione di queste acque sono, ovviamente, non pochi, e sono legati alle basse temperature e al ghiaccio marino che ricopre la superficie del mare, lasciando penetrare poca luce e creando una pericolosa barriera per coloro che si immergono.A tale proposito, un progetto finanziato dalla Nasa ha lanciato durante questi giorni un sommergibile ‘ intelligente’ che ha lo scopo di collezionare materiale visivo e altri dati in maniera autonoma, senza cioè la guida da parte di un operatore. Il gioiello elettronico ha una lunghezza di oltre tre metri e ricorda più un missile torpedo che un sottomarino.Oltre a studiare la vita nei fondali dell’Antartide, il sensore (chiamato Icefin, letteralmente pinna di ghiaccio) è il primo di una serie di esperimenti che, un giorno, ne permetterà l’utilizzo per esplorare gli oceani che si trovano sotto lo spesso strato di ghiaccio su Europa. Icefin dovrà non solo operare a 400 milioni di chilometri da noi ma dovrà anche navigare in maniera autonoma, superando e aggirando ostacoli, stabilendo quali siano le rotte ottimali e immergendosi e riemergendo per trasmettere i dati raccolti. Finora Icefin ha già incontrato diverse creature che sembrano appartenenti a un altro pianeta, come per esempio i crinoidi, note anche come gigli di mare o stelle marine piumate, oppure il calamaro gigante, che può raggiungere una lunghezza di 14 metri e un peso di oltre 700 kg. Forse non sapremo mai quali altre incredibili creature Icefin scorgerà sotto il ghiaccio sulla sesta luna di Giove, ma non dobbiamo dimenticare che, dopotutto, la vita sul pianeta viene dallo spazio. Perciò, prendiamoci cura anche della Terra se davvero siamo interessati alla vita aliena.