il Giornale, 22 agosto 2018
A dieci anni dal crac di Lehman Brothers la festa degli ex manager
Il gusto del macabro non risparmia nemmeno Wall Street. Per il decimo anniversario dalla bancarotta di Lehman Brothers sono stati organizzati una serie di party segreti a Londra, New York e Hong Kong, forse un modo per esorcizzare l’evento che ha dato il via alla più devastante crisi finanziaria dai tempi della Grande Recessione, che tuttavia ha già sollevato un vespaio di polemiche. I protagonisti sono gli stessi ex dipendenti: centinaia di loro si riuniranno in eventi a porte chiuse, i cui dettagli sono tenuti quanto più possibile riservati. A Londra l’appuntamento è in calendario intorno al 15 settembre – data del crollo di Lehman – anche a New York sarà a settembre, mentre a Hong Kong in novembre. Nella capitale britannica la festa doveva tenersi all’esclusivo club The Conduit, a Mayfair, ma non appena la notizia si è diffusa si è deciso di cambiare luogo.
L’invito sta girando via email, con una catena indirizzata a «Lehman Brothers & Sisters»: «È difficile credere che siano già passati dieci anni dai nostri ultimi giorni a Lehman. Una delle cose migliori di Lehman era la sua gente, e quindi cosa c’è di meglio che celebrare il decimo anniversario riunendo tutti», recita il messaggio riportato da Financial News. All’evento sono attese circa 210 persone, dagli allora stagisti agli analisti junior fino ad alti dirigenti. Il controverso party, tuttavia, ha scatenato le ire di diversi politici britannici, in particolare del partito laburista, che ha criticato l’iniziativa sottolineando come il fallimento della banca abbia portato a un decennio di austerità e difficoltà economiche per milioni di persone. Per John McDonnell, deputato laburista e cancelliere ombra, l’idea è «nauseante»: «La gente rimarrà disgustata da questo incontro inaccettabile e inappropriato», ha commentato, definendolo «vergognoso, pensando a tutte le persone che hanno perso il lavoro e la casa per salvare i banchieri che hanno causato il collasso». Mentre Dennis Grainger, presidente del Northern Rock Action Group alla UK Shareholders Association, si è detto «sorpreso», tenuto conto di quanto «devastante» sia stato per molti il fallimento di Lehman. Gli organizzatori invece si difendono, affermando che non intendono offendere nessuno, ma soltanto riunire gli ex dipendenti. Anche per Alistair Darling, cancelliere dello Scacchiere durante il crollo, molti dipendenti sono «totalmente innocenti»: «Francamente, tra tutti i problemi che dobbiamo affrontare oggi, un gruppo di persone che bevono un bicchiere di vino è l’ultimo di questi».
Fu Robert Lehman, che per decenni ha guidato la banca fondata dal padre nel 1850, a trasformarla da azienda di commercio di cotone a quarto istituto più importante di Wall Street dopo Goldman Sachs, Morgan Stanley, e Merrill Lynch. Il fallimento di Lehman ha rappresentato il picco della crisi finanziaria causata dalla bolla dei mutui subprime, e per la prima volta una banca di quelle dimensioni e di quell’importanza veniva fatta collassare in maniera quasi pilotata (il 15 settembre 2008 Lehman era sull’orlo della bancarotta insieme al colosso delle assicurazioni Aig, e le autorità finanziarie hanno deciso di salvare quest’ultimo). È quindi l’emblema di un capitalismo finanziario avido e spregiudicato che mostrò tutta la sua vulnerabilità. Da quella crisi si comprese la necessità di far ritornare la finanza alla sua missione originaria, ossia strumento al servizio dell’economia. E dieci anni dopo non è chiaro se i Lehman brothers e sisters e i colleghi di Wall Street hanno fatto tesoro di quella lezione.