la Repubblica, 19 agosto 2018
Che bravi questi corvi puliscono i parchi dai mozziconi
Il turista butta con nonchalanche un mozzicone di sigaretta per terra, sicuro di non essere visto da nessuno. Ma la sua mossa non sfugge a piccoli occhi attentissimi che osservano dal cielo: dopo pochi secondi un corvo atterra, raccoglie il mozzicone col becco e lo porta via con sé, per depositarlo in una speciale cassetta che in cambio gli darà un pezzetto di cibo.
Succede da qualche giorno al Puy du Fou di Les Epesses, in Vandea, il secondo parco a tema di Francia dopo Disneyland Paris, e quello dei corvi spazzini è il sistema studiato da Christophe Gaborit, esperto falconiere del luogo. L’idea è venuta a Gaborit lavorando a uno degli show del parco: dopo aver addestrato un corvo a raccogliere una rosa per portarla a una principessa nel castello, il falconiere ha pensato di studiare un sistema per raccogliere piccoli rifiuti gettati al suolo. «In realtà è una soluzione piuttosto semplice: c’è una scatola divisa in due parti, una metà è piena di crocchette di cibo e l’altra è vuota per ospitare i rifiuti.
Quando il corvo porta un rifiuto nella scatola, riceve la ricompensa», spiega Nicolas de Villiers, direttore del parco. Che aggiunge: «A Gaborit sono serviti da 3 a 5 mesi per allenare sei corvi: dipende dall’animale perché questi sono uccelli con una loro personalità». Lo scopo, spiega de Villiers, non è rubare il lavoro agli operatori ecologici umani. «Vogliamo soprattutto educare i turisti: trasmettere il messaggio che devi farti carico tu del rispetto dell’ambiente, senza che debba venire un corvo a insegnarti come si fa». Con spazzini così particolari, però, c’è di certo il rischio che i visitatori ora buttino le cicche per terra apposta per vederli in azione.
«Credo che questo sistema sarà efficace. Anche se i corvi sono così intelligenti che potrebbero provare a barare, inserendo apposta nel box anche oggetti diversi dalla spazzatura, come rametti», spiega Natalie Uomini, ricercatrice in scienze cognitive al Max Planck Institute di Jena.
La capacità di distinguere tra mozziconi e cartacce o altri rifiuti da raccogliere da altri oggetti, come i fiori, da non toccare, è stata sì amplificata dall’addestramento, ma i corvi ce l’hanno grazie a un’antica esigenza evolutiva: «Il corvo comune è nativo dell’Eurasia settentrionale, mentre i suoipredecessori vivevano nell’emisfero sud del pianeta», spiega Natalie Uomini: «Muovendosi nel nuovo habitat più a nord, questi uccelli hanno dovuto scoprire nuove fonti di cibo, e quindi la selezione naturale ha premiato quelli più curiosi, creativi, capaci di esplorare e soprattutto categorizzare i cibi in commestibili e tossici».
C’è, però, anche chi si preoccupa per loro: «Raccogliere grandi quantità di mozziconi potrebbe essere rischioso per i corvi», commenta Christian Rutz, biologo della University of St Andrews (Scozia): «Anche se diverse specie di uccelli sono note per portare mozziconi nei loro nidi probabilmente per scacciare i parassiti con le sostanze chimiche contenute – questo sistema di raccolta rifiuti potrebbe esporre i corvi ad alti dosaggi di nicotina». E il rischio è quello di avere corvi tabagisti.