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 2018  agosto 19 Domenica calendario

Maghi, santoni e sensitivi incassano 6 miliardi l’anno

“Inizi con i numeri fortunati del Lotto e poi, giorno dopo giorno, senza accorgertene arrivi a spendere migliaia di euro per avere anche amuleti e talismani per combattere le influenze maligne, riconquistare l’amore perduto o sconfiggere una malattia. Solo quando è ormai troppo tardi, ti rendi conto che sei stato raggirato e che qualcuno ha speculato sul tuo dolore per un unico scopo: estorcerti più denaro possibile”. Ludovica, una commerciante di 60 anni della provincia di Pavia, è finita così nelle mani del “Mago F.”, un ciarlatano che tre anni fa è stato condannato a cinque anni per truffa e violenza sessuale con le aggravanti dei motivi abbietti e della minorata difesa.
Conosciuto da tutti nella zona, “l’uomo approfittava dei gravi problemi personali e della prostrazione psicologica di molte donne per ottenere prestazioni di natura economica e, alla fine, anche di tipo sessuale”, si legge nella sentenza di condanna. “Parlavamo dei miei stati d’animo e delle mie tante frustrazioni legate al mio stato emotivo. Poi ti scatta una cosa che ti spinge a credere che lui sia in buona fede, quando ti dice che la magia funziona e che i suoi riti hanno effetto anche sulla vita personale e sulla salute”, racconta ancora Ludovica che, con gli occhi fissi sul pavimento e la voce tremante, aggiunge: “Quando si è disperati ci si attacca a qualunque speranza e i 900 euro a rito che ti vengono chiesti per un ciondolo o per un sacchetto di erbe per improbabili pozioni magiche sono l’ultimo dei tuoi problemi”.
Fino a quando prosciughi il conto corrente, chiedi prestiti agli strozzini e, colto dalla disperazione, ti fai convincere a pagare il mago con una prestazione sessuale. E quello che segue è solo una violenza fisica e psicologica.
“Ho cercato di rifarmi una vita, ma troppe cose ti restano dentro e senza gli pscicofarmaci non riesco ad andare avanti”, ammette la donna.
In un’audizione del 1998, l’allora ministro dell’Interno, Giorgio Napolitano, presentando alla Camera l’ultimo rapporto ufficiale “Sette religiose e movimenti magici” spiegò che in Italia operavano circa 14 gruppi e che gli organizzatori erano in grado, con le loro tecniche, di provocare la completa destrutturazione mentale di adepti e clienti conducendoli alla rovina economica e, perfino, alla follia mentale.
“Negli ultimi 20 anni la situazione non è però cambiata: maghi e santoni offrono ancora una sicurezza ultraterrena, una risposta spirituale che altro non è che instillare il demone del sesso, del denaro e del potere”, spiega Giovanni Panunzio, fondatore dell’Osservatorio Antiplagio, un comitato di volontariato nato nel 1994. “Questi cialtroni – prosegue Panunzio – strumentalizzano lo stato di necessità di una persona. Le sue predizioni sono costruite sulle informazioni che il cliente stesso lascia trapelare. Per diventarne succubi a volte basta pochissimo: una voce o un volto rassicurante”. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Antiplagio 2014, gli italiani che almeno una volta all’anno hanno “investito” nella magia, nell’occultismo e nelle riviste del settore sono circa 13 milioni, il 20% della popolazione, con un incremento del 10% rispetto al 2010.
I pagamenti a favore dell’occultista avvengono quasi sempre in contanti o ricaricandogli la carta di debito prepagata, rigorosamente in nero. Non solo per eludere le imposte, ma anche per non lasciare tracce. Le stesse vittime, infatti, per vergogna, paura e pregiudizi vari, non desiderano far sapere che sono state a consulto da astrologi, rabdomanti, sensitivi, satanisti, chiaroveggenti. Che rappresentano un esercito.
Dal rapporto Eurispes 2010 emergeva che il loro numero si aggirava intorno a 155.000 e il fatturato annuale è calcolato attorno ai 6 miliardi di euro, con un’evasione fiscale pari al 99%. Sono le donne a rappresentare la maggior fetta della clientela dell’occulto (51%) ma, contrariamente alle aspettative, la maggior parte di astrologi e maghi sono presenti nell’Italia settentrionale (41%), mentre le province con il più alto numero sono Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino, Bari, Bologna, Firenze, Reggio Calabria e Venezia.
Secondo l’Osservatorio Antiplagio il caso più eclatante degli ultimi quindici anni è avvenuto a Frosinone dove, nel 2007, un uomo è stato raggirato da due maghi, spendendo la cifra record di 500.000 euro per contrastare un maleficio di cui riteneva di essere rimasto vittima. I due imbonitori erano conosciuti come il “Mago dell’Andalusia” e la “Maga delle tenebre”: in 7 anni sarebbero riusciti a estorcere alla loro vittima – che li aveva conosciuti grazie a un volantino pubblicitario – 250 mila euro in vaglia online, oltre a svariati assegni per un importo superiore a 200 mila euro e 50 mila euro in denaro contante. “Ma, alla fine, su migliaia di raggiri solo 4 cittadini su 100 sporgono querela. Spesso viene preferito il silenzio alla denuncia, e le motivazioni si possono far risalire principalmente alla paura o alla vergogna”, sottolinea Panunzio. Del resto anche se per legge è vietato fare il “ciarlatano”, l’abuso della credulità popolare dal 2016 costituisce solo un illecito amministrativo con una sanzione pecuniaria da 5 mila a 15 mila euro.
Semplice ma efficace il vademecum della polizia contro l’esercito dei ciarlatani: non raccontare a maghi o santoni fatti della propria vita privata e non fornire recapiti personali; non incontrare mai da soli certi personaggi e va registrata ogni conversazione; farsi mettere per iscritto ciò che dicono di garantire: se si rifiutano significa che non sono sinceri; il “compenso a esito raggiunto” è un bluff: in realtà pretendono denaro in anticipo per materiale che non vale nulla. Non usare mai contanti, perché il pagamento non è dimostrabile; non dare retta ai loro interventi televisivi e alle loro pubblicità: sono solo investimenti commerciali ingannevoli; non farsi abbindolare da immagini e libri sacri, foto e registrazioni in compagnia di vip o da attestati e diplomi altisonanti; non aver mai paura di denunciarli alle forze dell’ordine.