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 2018  agosto 17 Venerdì calendario

Riparte la Serie A, i voti di Sconcerti

La mia griglia di partenza è: Juve, poi Inter, terza Roma, quarto Milan, quinta Lazio. C’è un errore evidente, manca il Napoli. È la squadra a cui non so dare un valore, è senza collocazione stabile tra il secondo e il sesto posto. Vedremo poi perché. Il dato più evidente è la trasformazione definitiva della Juve in una squadra europea. Non c’è un terzino che non sia un’ala, non c’è un interno che non sia un fantasista. Non è una rivoluzione, è il compimento di una strada cominciata due anni e mezzo fa quando Allegri spinse per mescolare la forza che aveva già con una qualità internazionale che mancava. Pezzo dopo pezzo la strada si è conclusa. Ronaldo è il Sole, ma il Sistema diverso si vede dalla scelta di Cancelo, dalla scelta e la crescita di Bernardeschi e Douglas Costa, dallo spazio in difesa di Cuadrado, dall’uscita dall’ obbligo di appoggiarsi sempre a Dybala per un colpo in più. Ronaldo le dà una carisma mondiale da vera metafisica del calcio, ma la sua qualità moderna la Juve se l’è costruita da sola in questi anni a volte duri in cui il suo calcio italiano cercava continuamente sia di vincere che migliorarsi. La sensazione è che oggi sia al meglio.
Questa ricerca di riferimenti europei si sta vedendo in modo sempre più netto anche in altre nuove squadre, prima di tutto l’Inter. È come se Spalletti stesse costruendo una squadra che cerca di vincere da sola, con un gioco avventuroso, fatto di momenti, con tutti giocatori capaci di segnare da un momento all’ altro. C’è poco equilibrio, c’è molta classe. Ma oggi l’equilibrio è saper segnare anche quando si gioca male.
Mi sembra che l’Inter ci stia riuscendo. Ha uomini giusti per questo, da Lautaro a Keita, a Nainggolan, che aggiunti a Perisic e Icardi, Politano, portano subito una base di almeno venti vittorie per questa facilità di trovare lo spunto che apre al gol. Manca un grande regista nel mezzo, alla fine molto dipenderà dalla crescita di Gagliardini. È molto, molto interessante il Milan di Leonardo e Maldini perché è semplice, pieno di sostanza. Higuain è l’uomo ideale nell’anno ideale, vorrà rifarsi, perché deve rifarsi. Farà il centravanti naturale, dieci metri più avanti, segnerà tanto perché starà più vicino alla porta e avrà accanto giocatori che sapranno servirlo (Suso, Calhanoglu), sarà la forza in una squadra anche molto tecnica. Sperimentale di lusso la Roma, ha potenzialità eccezionali, sembra solo appena troppo dolce, troppo aggraziata. Ha un centrocampo dove rischiano di star fuori giocatori come De Rossi e Strootman, una qualità finale impressionante. Mi dicono che il giovane Kluivert sia un fenomeno.In generale sono migliori quasi tutte le prime squadre. Questo porterà una distribuzione più strana di punti, meno differenze. Sarà un anno fondamentale per il Napoli. Ancelotti gioca un calcio che spinge molto in avanti per poi tornare in fretta negli ultimi trenta metri quando si alza il vento.
È molto moderno e poco frequentato da noi, pur essendo una contaminazione evidente, una strada a metà tra il calcio italiano e quello di tutti. Ma è la squadra che non capisce, viene da tre anni di informazione automatica, non sa cambiare, quindi si ferma. Serve tempo, ma non c’è. Le sorprese verranno da Torino o Fiorentina. L’aria è che Belotti torni vicino ai 25 gol.