Il Messaggero, 15 agosto 2018
Bruciori e capogiri: il giallo dell’acqua santa di Notre Dame
Gli agenti del commissariato del quarto arrondissement sono entrati a Notre Dame con grande discrezione, dopo la funzione del mattino. L’inchiesta è durata poco e non è riuscita a trovare il colpevole: chi ha avvelenato l’acqua santa della cattedrale? Chi ha osato profanare le acquasantiere, provocando mal di testa e pruriti ai fedeli che si segnavano entrando? Mistero di Ferragosto.
I fatti risalgono a venerdì. Fuori c’è il sole sul sagrato e file davanti ai portali. Molti visitatori e fedeli, appena dentro, sfiorano automaticamente con le dita l’acqua nelle antiche vasche di marmo e si segnano. L’effetto è quasi immediato: prurito, giramenti di testa. A tutti. Un prete accorre e prende atto, senza ombra di dubbio, che l’acqua santa puzza. Un odore acre, forte, assolutamente non normale. Evita di diffondere il panico, ma corre comunque al commissariato del IV arrondissement, il quartiere dove sorge la cattedrale. «L’acqua aveva un odore forte, molto forte! Non ho dubbi, è stato un sabotaggio. Che volete che vi dica, qui c’è chi vuole avvelenare la gente!».
ANALISI
Alcuni test sono stati eseguiti sull’acqua santa, che non ha rivelato molecole sospette o pericoli particolari per la salute pubblica. Il sindaco dell’arrondissement Ariel Weil, assicura in un primo momento che «se si conferma che si è trattato di una profanazione, andremo fino in fondo a questo affare». Poi però, di fronte agli scarsi risultati dell’inchiesta, ieri ha sdrammatizzato citando il commissario del quartiere e assicurando che non c’è «nessun caso in corso», anche se in effetti «il luogo fa sognare». E ha scelto come hashtag: Quasimodo.
Per ora la parrocchia ha deciso di rinunciare a sporgere denuncia: tutte le acquasantiere sono state svuotate e accuratamente lavate con la candeggina, prima di essere nuovamente rese funzionanti. Monsignor Patrick Chauvet, rettore arciprete della cattedrale, ha liquidato tutto col sorriso: «Un’impiegata della cattedrale che si trovava all’ingresso ha avuto paura, ha pensato che si trattasse di un attacco chimico e ha dato l’allarme. Se devo dire la mia, a me sembrava che le acquasantiere emanassero soprattutto un forte odore d’aglio». Un venditore di cartoline e santini che conosce bene i luoghi, è invece certo di aver risolto il mistero: «Sono stati dei ragazzini che hanno pensato di fare gli spiritosi gettando bombette puzzolenti nell’acqua santa»; Ipotesi che trova d’accordo anche l’arciprete: «In effetti a un certo punto nella cattedrale si è sprigionato un odore che non era precisamente quello dell’incenso».
Monsignor Chauvet ha assicurato che le acquasantiere non sono mai state così pulite e profumate come adesso. Nessun problema dunque per la folla attesa a Ferragosto, altissima stagione per Notre Dame, come le feste di Natale: in questi giorni, la cattedrale accoglie una media di 30mila persone al giorno.