Il Sole 24 Ore, 15 agosto 2018
Gli Angelucci fanno marcia indietro su Panorama
Sotto l’ombrellone di un Ferragosto anomalo e piovoso, gli italiani continueranno a trovare in edicola un Panorama di proprietà della Mondadori. Tra fine luglio e inizi di agosto è sfumato l’affare tra la famiglia Angelucci, noti editori romani a capo di un piccolo impero di giornali, e la casa editrice della famiglia Berlusconi: i proprietari del Tempo e di Libero erano in trattativa avanzata per rilevare il settimanale di punta del gruppo milanese.
La scomparsa del compratore non cambia però di mezzo millimetro le cose a Segrate: l’ad Ernesto Mauri ha deciso che lo storico settimanale, periodico più prestigioso del gruppo con 60 anni di vita alle spalle, va venduto. Ci sarebbero già stati altri contatti, molto preliminari e molto informali, con due potenziali candidati: Class Editori, fresco della recente fusione-alleanza con il Gambero Rosso, gruppo editoriale di gastronomia quotato all’AIM. Dal canto suo il «re delle cliniche» Giampaolo Angelucci si consolerà con un’altra pedina nel Risiko dell’editoria: pare abbia messo nel mirino La Gazzetta del Mezzogiorno, il principale quotidiano del Sud Est del paese con 120 anni di storia, con l’obiettivo di allargare il suo polo di quotidiani nazional-regionali (oggi molto forte sul Centro-Italia) e diventare un serio concorrente di Finegil-Gruppo Espresso.
Nonostante le affinità politiche, Angelucci è un parlamentare di Forza Italia, e la mediazione di un personaggio del calibro di Denis Verdini, per anni braccio destro e oggi presidente della società editrice degli Angelucci, il matrimonio Libero-Panorama non è andato in porto. L’operazione Libero-Panorama aveva molto senso industriale: Mondadori si sarebbe liberata di una testata in perdita e sarebbe uscita dai newsmagazine, settore molto difficile da gestire specie se proprietari di una sola testata, per focalizzarsi sui libri (visione immaginata dalla presidente Marina Berlusconi e concretizzatasi nel mega matrimonio con la Rizzoli Libri); e consolidare le testate verticali più di prodotto. Svanita l’opzione Angelucci, a Segrate, secondo rumor di mercato, poco prima della chiusura estiva avrebbero siglato degli accordi di riservatezza con il gruppo editoriale che pubblica MF-Milano Finanza e Italia Oggi (più il canale tv Class-Cnbc) e con Maurizio Belpietro, il direttore-editore che ha lanciato il quotidiano La Verità. L’idea rimane quella di far maritare Panorama con un gruppo editoriale a che pubblichi quotidiani per replicare il modello giornale-settimanale dell’Espresso, il periodico che oggi viene venduto in abbinamento a Repubblica. Sul mercato ci sarebbe un equivalente di area conservatrice a far da contraltare a quello progressista.
All’eventuale compratore Mondadori darebbe anche una «dote», per invogliare l’acquisto. Non dovesse trovare alcun editore interessato, in Mondadori non si escluderebbe la decisione estrema di una chiusura del settimanale. Negli ultimi anni, l’ad Mauri ha completato un’impegnativa ristrutturazione che ha riportato in utile la divisione Periodici nel suo complesso, ma Panorama continua a perdere soldi e ha costi decisamente fuori mercato.