la Repubblica, 14 agosto 2018
Bayer-Monsanto, il matrimonio diabolico ora spaventa il mercato
Il “matrimonio diabolico” – come l’hanno chiamato gli ambientalisti – non ha tradito le attese. Nemmeno il tempo di finire la luna di miele e la vita dei due sposi – Bayer e Monsanto – è già diventata un inferno. Colpa, come avevano previsto tutti, del glifosato. La sentenza che ha obbligato Monsanto a pagare 289 milioni a Dewayne Johnson – un giardiniere affetto da linfoma – per non averlo avvisato della possibile cancerogenicità dell’erbicida, ha travolto come uno tsunami il fresco partner tedesco: i titoli Bayer sono crollati ieri in Borsa dell’11% bruciando 8 miliardi di valore in una seduta. Il timore del mercato è chiaro: in Usa sono state depositate 5mila cause sullo stesso tema. E l’effetto domino delle battaglie legali rischia di presentare al gruppo un conto finale salatissimo.
La società di Leverkusen ha provato ad alzare le barricate: «Il verdetto della giuria contrasta con ogni evidenza scientifica – dice in una nota —. Ci sarà un appello e alla fine i giudici accerteranno che né Monsanto né il glifosato sono responsabili della malattia di Mr. Johnson». Ottimismo che la Borsa, evidentemente, non condivide. La Merck, ricordano gli analisti con la memoria più lunga, ha sborsato 5 miliardi di dollari per chiudere il caso Vioox, l’antinfiammatorio ritirato dal mercato nel 2004 per le sue gravi controindicazioni cardiache dopo aver causato, si dice, 27 mila morti. Il Lipobay, l’anticolesterolo che a inizio millennio trascinava i conti Bayer, è costato due miliardi alle casse dell’azienda per i suoi drammatici effetti collaterali su muscoli e reni.
La bufera glifosato è tutt’altro che un fulmine a ciel sereno. Il brevetto del 2000 della Monsanto è oggi l’erbicida più venduto al mondo ma è da sempre nell’occhio del ciclone per i dubbi sulla sua cancerogenicità. La stessa Bayer, nel momento in cui ha firmato l’assegno da 62 miliardi per comprareMonsanto, ha messo le mani avanti annunciando urbi et orbi che avrebbe cancellato il nome del partner, che nell’immaginario collettivo dell’ambientalismo planetario è associato non solo con il farmaco incriminato ma pure con gli Ogm e il famigerato “Agente arancio” usato dall’esercito americano in Vietnam.
La presa di distanza di facciata non è però bastata. E il blitz Usa che doveva fare di Bayer il numero uno mondiale dei semi e dell’agricoltura rischia di trasformarsi ora in un boomerang capace di fare seri danni in Germania. Il glifosato è stato dichiarato «probabilmente cancerogeno per gli umani» dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 2015. Due anni più tardi L’Enviromental protection agency americana – dopo due decenni di studi – ha raggiunto la conclusione opposta. L’Europa – con il voto favorevole tedesco e il no dell’Italia – ha allungato di cinque anni l’ok alla vendita dell’erbicida lo scorso dicembre fino al 2022. Ma diversi paesi, tra cui Berlino, Parigi e Roma, hanno piani per accelerare lo stop all’utilizzo. Processo che ora potrebbe diventare ancora più rapido. L’Italia già adesso ne impedisce l’utilizzo in fase di pre-raccolta, nei luoghi pubblici come prati e giardini e nei terreni agricoli con percentuale di sabbia superiore all’80% per evitare la dispersione nelle acque di falda. Il Roundup – il nome commerciale del farmaco a base di glifosato venduto da Monsanto – rappresenta ancora oggi circa il 2-3% degli utili totali del gruppo.
Gli effetti collaterali della sentenza californiana rischiano di non essere limitati alle aule di tribunale. Nel commercio l’immagine è (quasi) tutto. E l’eco planetario della condanna, abbinato alle drammatiche immagini delle mani deformate dalla malattia del giardiniere statunitense, ha convinto molte catene della grande distribuzione ad accendere un faro sui prodotti in catalogo legati all’antiparassitario. L’inglese Homebase ha detto di essere pronta a «rivedere le proprie politiche di vendita dopo la decisione della giuria». E non a caso ieri sono andati a picco nelle Borse di tutto il mondo le azioni di gruppi che – in un modo o nell’altro – fanno soldi grazie al composto chimico inventato dalla Monsanto.