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 2018  agosto 14 Martedì calendario

Sesso e denaro, riemerge la Pompei nascosta

Il Priapo accoglieva chi entrava in quella casa che si affacciava su via del Vesuvio, una delle più affollate di Pompei. Serviva per dire che i proprietari non erano semplici benestanti, ma gente che si era arricchita molto e che ci teneva proprio a mostrare il proprio status. Lo fecero con un dipinto esplicito: il dio dal grande fallo poggiato su un pilastrino con una bilancia nella mano destra. Nella stessa casa un raffinato volto di donna con i capelli biondo rame annodati dietro la nuca. Sono le ultime, straordinarie scoperte fatte a Pompei. L’affresco più importante fino a ora rinvenuto nella campagna di scavi che da dicembre sta interessando il cosiddetto “cuneo”, un’ampia terrazza di mille metri quadrati posta tra la casa delle Nozze d’Argento e la casa di Marco Lucrezio Frontone. Siamo nella Regio V, insula 6. Gli archeologi diretti da Massimo Osanna – e con il coordinamento degli architetti Annamaria Mauro e Gianluca Vitagliano – stanno mettendo in sicurezza il fronte di scavo lungo la via del Vesuvio con fondi del Grande progetto Pompei. Era la lunga strada che attraversava la città distrutta dall’eruzione del 79 dopo Cristo da sud a nord, e che oggi lambisce una delle ultime aree di città ancora sepolta. Per tutelare i versanti che incombono sulla strada si rimodella la scarpata per impedire possibili erosioni. Così, è stata individuata la Casa del Priapo ed è riemerso l’affresco del dio.
Fino a oggi si conosceva solo la celebre versione della Casa dei Vettii. Anche qui il dio della prosperità per “pesare” il suo fallo sproporzionato, e mettere in equilibrio la bilancia, ha un sacchetto ricolmo di monete sull’altro piatto, segno di ricchezza. Ai piedi un cesto pieno di frutta. Il proprietario doveva essere un esponente della nuova aristocrazia pompeiana, arricchitasi con i commerci. Gente che si autorappresentava nella propria casa, a partire dalla parte più visibile agli altri pompeiani: il vano di ingresso. Durante il giorno il portone restava aperto, in maniera che chi transitava lungo via del Vesuvio poteva dare un’occhiata all’interno. Oltre all’ingresso, è stato messo in luce il raffinato affresco di matrona entro un clipeo (piccolo scudo rotondo). E poi un cubicolo (stanza da letto) decorato con una raffinatissima cornice con due quadretti (un paesaggio marino e una natura morta) e con gruppi di animali miniaturistici. Più a sud, un’altra casa: qui è per ora visibile la parte superiore di una fontana-ninfeo, rivestita di tessere vitree e conchiglie; su un lato è raffigurato un uccello che porta un ramoscello nel becco. Chissà cos’altro rivelerà lo scavo.