La Stampa, 13 agosto 2018
Intervista ad Andrea Delogu
Racconta Andrea Delogu che quando l’hanno chiamata per la prima volta per chiederle di presentare Vado al massimo, il concerto per i giovani in pellegrinaggio di Papa Francesco andato in onda sabato su TV2000, ha pensato che avessero sbagliato numero. «“Ma siete sicuri?”, sono riuscita a dire. E loro: “Abbiamo scelto proprio te”. E poi mi hanno raccontato tutto quello che ci sarebbe stato: i cantanti, Saverio Raimondo, i messaggi che avremmo lanciato dal palco. Abbiamo avuto una libertà assoluta. C’era voglia di scuotere. E io mi sono sentita orgogliosa di essere riuscita a far capire che tipo di persona sono in questi anni. Perché è per questo che mi hanno cercata».
Com’è andato il suo incontro con il Papa?
«Conoscerlo è stata una di quelle occasioni irripetibili e straordinarie. Mi creda: ti senti libera di parlare e di scherzare con lui. Credente o non credente, quando ti ritrovi faccia a faccia con Papa Francesco, l’emozione si fa sentire forte».
A settembre, poi, la aspetteranno altre imprese.
«È la prima volta che vado in vacanza sapendo che avrò davanti a me un anno pieno di lavoro. Vivo una serenità differente. È il momento di non fare cavolate, di raccogliere quello che ho seminato, di dimostrare che tutta la fiducia che mi è stata data non è mal riposta».
A parte lo speciale «Guarda… stupisci» con Nino Frassica e Renzo Arbore, tornerà su Rai2 anche con «Stracult».
«Mai lasciare la notte fonda, mai. Perché c’è gente che torna a casa tardi e accende la televisione; perché ci sono persone che non riescono a dormire e cercano compagnia. E trovano te. È il pubblico più fedele. Stracult, poi, è una culla di matti. È il mio diamante, la mia famiglia, ci tengo tantissimo».
Il sabato pomeriggio sarà insieme con Gabriele Corsi in «B come sabato», il programma dedicato alla Serie B di calcio.
«È la mia grande prova. Mi ci sto buttando a capofitto, e voglio fare bene. Sono io, adesso, che devo dimostrare a tutti quello che valgo. Gabriele è un po’ il mio fratello maggiore. Mi dà consigli, sa già quello che sto passando perché anche lui, prima di me, l’ha vissuto».
E poi c’è la radio.
«Dal 10 settembre tutti i giorni, dalle 14 alle 16, con Silvia Boschero su Radio2. È il primo a cui lo dico: non sono più I sociopatici, è un nuovo programma. Lavorare con Silvia è una cosa che mi piace tanto. Di solito, facendo televisione, sono abituata all’alternanza uomo-donna. Qui, invece, siamo due ragazze».
Il mondo dello spettacolo non è così tremendo come lo raccontano?
«Come in tutti i lavori, ci sono delle persone con cui hai delle difficoltà, ma con altre riesci a trovarti immediatamente bene. La mia migliore amica è Ema Stokholma. Lavoriamo entrambe a Radio2. Poi ho un rapporto incredibile con Fabrizio Biggio e ne sto instaurando uno stupendo con Gabriele. Ho - mi creda - stalkerato alcune grandi della televisione per chiedere consigli e sentirmi rassicurata».
E?
«La prima che ho chiamato è stata Antonella Clerici. Non la conoscevo, voglio precisarlo. Lei però mi ha invitato a casa sua per un caffè, ed è stato bellissimo. Da poco, poi, è andato in onda Non disturbare di Paola Perego, e anche con lei mi sono subito sentita a mio agio».
Quindi si trova bene in Rai?
«Ci sono arrivata tre anni fa e nel giro di pochissimo mi sono state date delle possibilità pazzesche. Se ci pensa, ho condotto due prime serate, sono in onda tutto l’anno; ora mi stanno dando una diretta sulla Serie B, e sono in radio grazie a Paola Marchesini. Per tanti anni, ho avuto molti no e porte in faccia. Adesso le cose stanno cambiando. Anzi, sono già cambiate».
Le porte in faccia aiutano a maturare come dicono oppure no?
«Fino a un certo punto vanno anche bene. Dopodiché diventa accanimento. E allora diventa una gara a chi è più testardo. Cosimiro Lieto ha detto che sono una “conduttrice autentica al limite del consentito”. Ed è vero, sono fuori dagli schemi».
In futuro cosa le piacerebbe fare? Magari Sanremo?
«Ogni volta che me lo chiedono, rispondo sempre allo stesso modo: vai a Sanremo quando sei pronto. Io, ora, continuo ad andare avanti, a studiare, a camminare, e non a correre. Mi piacerebbe creare un programma per le donne in cui sono loro le protagoniste, con tutte le loro complessità. Sono contenta di quello che sto facendo, vivo il mio futuro adesso».