Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  agosto 12 Domenica calendario

Casadei, l’orchestra del liscio fa 90 anni

«Liscio? Meglio se corretto da rap e folk». Parola di Mirko Casadei che continua la saga musicale di famiglia, quest’anno l’orchestra compie 90 anni, con nuovi sapori. Nel 1971 moriva Secondo Casadei, autore della immortale «Romagna Mia». Nel ‘73 Raoul, nipote prediletto del fondatore, abbandona il lavoro di maestro elementare per dedicarsi alla celebre «Orchestra spettacolo Casadei». Voleva farla uscire dal ghetto del liscio di Romagna e cosi debuttò al Festivalbar di Vittorio Salvetti con «Ciao mare». Fu un trionfo. Il suono era spettacolare, con spiegamento di sax e fisarmoniche.
Le canzoni e le melodie non sempre brillavano per originalità, ma avevano il profumo del sapone da bucato di una volta, del Sangiovese e della sana e sanguigna gioventù. Raoul Casadei, che a Ferragosto festeggia 81 anni con un megashow in suo onore a San Mauro a Mare, ha da tempo ceduto la guida dell’orchestra al figlio Mirko (46 anni il 19 agosto). Raoul non è mai stato né un cantante né un musicista, ma un genio del marketing: ha inventato marchi (oggi si dice brand) come «Simpatia», «Musica Solare», «Simpatici italiani» e perfino una megabalera chiamata «Ca’ del liscio» con impianti e piscine rivelatosi poi economicamente insostenibile. 
«Sono nato e cresciuto in mezzo alla musica – racconta Mirko —. Salivo su quel magico autobus ed ero una specie di mascotte. Vedevo i musicisti che giocavano a carte, componevano, ripassavano le parti con gli spartiti. Poi alla Ca’ del liscio ho incontrato personaggi come De André o Ray Charles che mi hanno molto colpito». Aggiunge: «La decisione di entrare nell’orchestra fu improvvisa. Io ero su una strada diversa. Facevo il dj e l’animatore. Amavo musiche assai lontane dal liscio. A un certo punto ho capito che nell’orchestra, dopo che mio padre Raoul aveva smesso di dare il suo apporto musicale, serviva un Casadei per dare identità all’insieme. E così, fra la sorpresa generale di parenti e fan, sono entrato a gamba tesa nella band e l’ho ringiovanita».
Da quando Mirko ha preso in mano le redini dell’impresa questa trasformazione si è completata e il liscio si è contaminato grazie anche alle collaborazioni con la musica balcanica di Goran Bregovic, i ritmi duri dei Modena City Ramblers. «Coniugo suoni e sapori di generi musicali pop-folk di svariate provenienze: liscio, reggae, ska e taranta. Durante lo spettacolo vengono proiettate immagini e videoclip della storia e della tradizione del liscio». 
Tutto ciò ha fatto si che l’orchestra di 9 elementi diretta da Mirko oggi si esibisca in tutto il mondo (Raoul aveva paura dell’aereo). Cosa rimane del passato? L’elemento spettacolare, la grande professionalità e soprattutto la presenza sul palco di una cantante virtuosa, brava e sexy. In passato la più famosa (e formosa) fu Luana Babini, mentre oggi c’è Simona Rae, una grinta vocale che ricorda Loredana Bertè.