Corriere della Sera, 12 agosto 2018
Il caso Burioni o i professionisti dell’incompetenza
L’incompetenza al potere. «Ho saputo che vai al mare al n… prego di non incontrarti e in cuor mio spero che affoghi! Per ogni lacrima versata, per ogni notte insonne, per ogni discriminazione, per ogni ora tolta ai nostri figli dietro questa guerra… il mio più sonoro vaff!». A scrivere questo simpatico messaggio è la signora Alessandra Piastra Calise, la «mamma informata» che augura la morte al prof. Roberto Burioni. Informata di cosa? Della nocività mortale dei vaccini.
La signora, invitata anche in tv, persino dalla Rai, aveva già spiegato al prof. Burioni, direttore della Scuola di specializzazione all’Università San Raffaele di Milano, che i vaccini non servono, «visto che i bambini gli anticorpi se li fanno a terra giocando». Intanto, il prof. Burioni, additato per strada come untore, insultato su Facebook, ha dovuto lasciare Rimini per tutelare la sua famiglia.
Non siamo solo di fronte a stalkeraggio, a una sorta di squadrismo mediatico, siamo nel regno dei professionisti dell’incompetenza. Persino il ministro della salute, Giulia Grillo, in tema di vaccini ha parlato di «obbligo flessibile», che è come dire che il ghiaccio è bollente. Ha creato solo confusione.
Non si può scherzare sulla salute. Fra i tanti virus, esiste anche il contagio antivaccinista. Debellarlo con tutte le forze, prima che sia troppo tardi.