12 agosto 2018
Il debutto di Ronaldo con la maglia della Juventus
la Repubblica
Il problema è il nodo di interconnessione tra la SP23R e la SP166dir, questo appare evidente, persino pleonastico. Ma una volta superato il Checkpoint Charlie all’altezza della prima rotonda col monumento al cuscinetto a sfera (c’è chi ce l’ha "ai caduti" o "agli alpini": qui no, qui il monumento è "al cuscinetto") e infilato - al di là delle due strade provinciali e di ogni ragionevole dubbio - il benedetto corridoio che porta dalla zona arancione alla zona rossa, oltre il muro di Berlino delle transenne e dei new jersey e di altri svariati sbarramenti, raggiunto insomma il centro nevralgico di Villar Perosa si potrà finalmente approfittare del "Menù CR7" proposto dalla Trattoria Carpe Diem a 15 euro. E solo in quel momento il tifoso juventino (uno dei pochi eletti, uno dei 5 mila muniti di biglietto: tutti gli altri restano a Berlino Est) saprà di essere giunto nel cuore dell’evento: il Ronalday, l’epifania in carne e ossa di Cristiano Ronaldo, la sua prima partita con la maglia della Juventus. Qui, nel paese degli Agnelli. Dove l’Avvocato tirò fuori quella cosa divertente di Pinturicchio e dove ci si poteva sedere accanto a Boniperti, Gianni Agnelli e Platini, e bere sorsi di Juve a garganella.
Ma ora è un altro mondo con servizio navetta da Torino e Pinerolo. Ora precipita tra noi un meteorite di calciatore che è metà Mick Jagger e metà Brad Pitt, un po’ Madonna e non poco Paul McCartney, una rockstar, una stella da tappeto rosso, un attore ma anche un’azienda, un pentapallone d’oro ma di più un testimonial. E un paese di 4.400 anime "sbacalisce" (è piemontese, vuol dire restare attoniti). Oggi Villar, 50 chilometri da Torino, è presidiata da 600 agenti: si entra solo col permesso firmato dal sindaco, pure i residenti. Senza il timbro non si può neanche passeggiare, non basta la carta d’identità, serve proprio il visto comunale. Follia? «Noi siamo pronti come per un evento disastroso». È la terminologia della Protezione Civile salita in Val Chisone con ampio spiegamento di mezzi, camionette, jeep, tende da campo e 50 uomini divisi in due turni acca ventiquattro. «Meglio 100 persone in più che una in meno, dopo gli incidenti di piazza San Carlo non si scherza mica, basta un petardo per scatenare il panico». Riccardo Baima è il referente dei volontari. «Si valuta il maggior rischio possibile nell’esclusivo interesse della popolazione».
Calamità emotiva e anche un po’ naturale, dunque, Cristiano Ronaldo che nel pomeriggio (calcio d’inizio alle 17) potrebbe essere il primo giocatore di calcio sostituito non da un compagno ma da un elicottero, nell’ipotesi di evacuazione personalizzata se la folla dovesse provare a spolparlo vivo. Anche perché i tifosi, finora, per vederlo si sono dovuti accontentare di uno schermo e degli assaggini pubblicati nei profili social della Juventus. Da ieri c’è anche la tv digitale (a pagamento) che ha raccolto alcune frasi epocali: «La Juve è un grandissimo club, sono molto felice, spero di aiutarla a vincere molti trofei».Nel frattempo, Maurizio esce dal sacco a pelo dove ha trascorso la notte e si prepara a vendere almeno 500 magliette del portoghese. «Siamo arrivati ieri mattina, abbiamo portato qualunque cosa, tutta merce ufficiale perché ormai non si sgarra più». Maurizio Carraro, ex carpentiere, da cinque anni venditore di piazza. «L’edilizia è morta, con le magliette almeno si campa». Ha dormito nel furgone a due passi dal prato che a momenti sarà pestato, accarezzato, solleticato dai piedi di Cristiano Ronaldo (non si hanno ancora notizie del suo callista, del dentista e del parrucchiere invece sì).
Sarà una festa, sarà un delirio, sarà uno slalom tra i divieti (proibiti pure i bastoni per i selfie), sarà la Juve che gioca nel giardino del re. «Il parco di villa Agnelli è grande quanto il mio paese!», disse il difensore Moreno Torricelli quando vide e sbacalì. «Magari si parlasse sempre tanto delle nostre valli Chisone e Germanasca, gli alberghi sono pieni, i ristoranti tutti prenotati e io stanotte mi alzerò alle 4 per preparare non meno di trecento panini».
Daniele Barale è il giovane barista del Caffè del Corso e aspetta pure lui le sue ore epocali. «Donna Marella Agnelli è già in villa, ogni tanto le scappa il cane. A volte qui si ferma Lapo, il più gentile di tutti. Andrea non l’ho mai visto, ma per il compleanno della moglie organizzò una festa bellissima, con i fuochi d’artificio e tutto».Per non mancare neppure una virgola di Juventus A contro Juventus Primavera è consigliabile arrivare prima di mezzogiorno, col pranzo al sacco o senza, e poi aspettare. Il cielo è un po’ gonfio di nuvole grigie ma pazienza, chissenefrega, c’è CR7.Lo sanno pure gli ospiti della casa di riposo "La vecchia signora". Esiste davvero, l’abbiamo fotografata. Lo giuriamo sul dentista di Ronaldo.
Il problema è il nodo di interconnessione tra la SP23R e la SP166dir, questo appare evidente, persino pleonastico. Ma una volta superato il Checkpoint Charlie all’altezza della prima rotonda col monumento al cuscinetto a sfera (c’è chi ce l’ha "ai caduti" o "agli alpini": qui no, qui il monumento è "al cuscinetto") e infilato - al di là delle due strade provinciali e di ogni ragionevole dubbio - il benedetto corridoio che porta dalla zona arancione alla zona rossa, oltre il muro di Berlino delle transenne e dei new jersey e di altri svariati sbarramenti, raggiunto insomma il centro nevralgico di Villar Perosa si potrà finalmente approfittare del "Menù CR7" proposto dalla Trattoria Carpe Diem a 15 euro. E solo in quel momento il tifoso juventino (uno dei pochi eletti, uno dei 5 mila muniti di biglietto: tutti gli altri restano a Berlino Est) saprà di essere giunto nel cuore dell’evento: il Ronalday, l’epifania in carne e ossa di Cristiano Ronaldo, la sua prima partita con la maglia della Juventus. Qui, nel paese degli Agnelli. Dove l’Avvocato tirò fuori quella cosa divertente di Pinturicchio e dove ci si poteva sedere accanto a Boniperti, Gianni Agnelli e Platini, e bere sorsi di Juve a garganella.
Ma ora è un altro mondo con servizio navetta da Torino e Pinerolo. Ora precipita tra noi un meteorite di calciatore che è metà Mick Jagger e metà Brad Pitt, un po’ Madonna e non poco Paul McCartney, una rockstar, una stella da tappeto rosso, un attore ma anche un’azienda, un pentapallone d’oro ma di più un testimonial. E un paese di 4.400 anime "sbacalisce" (è piemontese, vuol dire restare attoniti). Oggi Villar, 50 chilometri da Torino, è presidiata da 600 agenti: si entra solo col permesso firmato dal sindaco, pure i residenti. Senza il timbro non si può neanche passeggiare, non basta la carta d’identità, serve proprio il visto comunale. Follia? «Noi siamo pronti come per un evento disastroso». È la terminologia della Protezione Civile salita in Val Chisone con ampio spiegamento di mezzi, camionette, jeep, tende da campo e 50 uomini divisi in due turni acca ventiquattro. «Meglio 100 persone in più che una in meno, dopo gli incidenti di piazza San Carlo non si scherza mica, basta un petardo per scatenare il panico». Riccardo Baima è il referente dei volontari. «Si valuta il maggior rischio possibile nell’esclusivo interesse della popolazione».
Calamità emotiva e anche un po’ naturale, dunque, Cristiano Ronaldo che nel pomeriggio (calcio d’inizio alle 17) potrebbe essere il primo giocatore di calcio sostituito non da un compagno ma da un elicottero, nell’ipotesi di evacuazione personalizzata se la folla dovesse provare a spolparlo vivo. Anche perché i tifosi, finora, per vederlo si sono dovuti accontentare di uno schermo e degli assaggini pubblicati nei profili social della Juventus. Da ieri c’è anche la tv digitale (a pagamento) che ha raccolto alcune frasi epocali: «La Juve è un grandissimo club, sono molto felice, spero di aiutarla a vincere molti trofei».Nel frattempo, Maurizio esce dal sacco a pelo dove ha trascorso la notte e si prepara a vendere almeno 500 magliette del portoghese. «Siamo arrivati ieri mattina, abbiamo portato qualunque cosa, tutta merce ufficiale perché ormai non si sgarra più». Maurizio Carraro, ex carpentiere, da cinque anni venditore di piazza. «L’edilizia è morta, con le magliette almeno si campa». Ha dormito nel furgone a due passi dal prato che a momenti sarà pestato, accarezzato, solleticato dai piedi di Cristiano Ronaldo (non si hanno ancora notizie del suo callista, del dentista e del parrucchiere invece sì).
Sarà una festa, sarà un delirio, sarà uno slalom tra i divieti (proibiti pure i bastoni per i selfie), sarà la Juve che gioca nel giardino del re. «Il parco di villa Agnelli è grande quanto il mio paese!», disse il difensore Moreno Torricelli quando vide e sbacalì. «Magari si parlasse sempre tanto delle nostre valli Chisone e Germanasca, gli alberghi sono pieni, i ristoranti tutti prenotati e io stanotte mi alzerò alle 4 per preparare non meno di trecento panini».
Daniele Barale è il giovane barista del Caffè del Corso e aspetta pure lui le sue ore epocali. «Donna Marella Agnelli è già in villa, ogni tanto le scappa il cane. A volte qui si ferma Lapo, il più gentile di tutti. Andrea non l’ho mai visto, ma per il compleanno della moglie organizzò una festa bellissima, con i fuochi d’artificio e tutto».Per non mancare neppure una virgola di Juventus A contro Juventus Primavera è consigliabile arrivare prima di mezzogiorno, col pranzo al sacco o senza, e poi aspettare. Il cielo è un po’ gonfio di nuvole grigie ma pazienza, chissenefrega, c’è CR7.Lo sanno pure gli ospiti della casa di riposo "La vecchia signora". Esiste davvero, l’abbiamo fotografata. Lo giuriamo sul dentista di Ronaldo.
Maurizio Crosetti