la Repubblica, 10 agosto 2018
Dall’amore con la star alla cella, il ritorno dagli Usa di Follieri che punta al Palermo calcio
Da quando, ormai qualche anno fa, Maurizio Zamparini ha detto di voler vendere il Palermo, sono stati tanti, e i più svariati, i soggetti a interessarsi alla società rosanero. Sulla giostra sono saliti sceicchi sauditi con supermercati a Riad, costruttori russi che miravano al porto turistico di Grado, messicani che avevano inventato le bombolette adoperate in campo dagli arbitri, fino alla ex “Iena” Paul Baccaglini. L’ultimo potenziale acquirente, in ordine di tempo, è una vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie e mondane d’Oltreoceano: Raffaele Follieri, quarantenne originario di San Giovanni Rotondo che, dopo aver tentato di acquistare il cinquanta per cento del Foggia, ha messo gli occhi sul Palermo.Follieri, più che per le vicende calcistiche, è noto, soprattutto negli Stati Uniti, per il suo passato burrascoso. È proprio negli States, dove arrivò nel 2003, che ha fatto la sua fortuna e, soprattutto, la sua sfortuna. Un personaggio capace di passare dalle stanze dell’alta finanza a una cella del carcere federale di Loretto, in Pennsylvania. Di Follieri si è occupata la stampa patinata di mezzo mondo per la sua storia d’amore con l’attrice Anne Hathaway, protagonista del film Il diavolo veste Prada. Ma di lui ha parlato soprattutto la cronaca giudiziaria quando è finito in cella, nell’agosto del 2008, per una condanna patteggiata a quattro anni e mezzo per quattordici capi d’imputazione, fra i quali truffa e millantato credito. Il finanziere pugliese rischiava 225 anni di prigione, e per la libertà vigilata il giudice aveva fissato la cauzione in 21 milioni di dollari.
E dire che Follieri, anche grazie alla conoscenza con il miliardario Ron Burkle e con Douglas Band, collaboratore di Bill Clinton, era riuscito a entrare dalla porta principale nei salotti della grande finanza a stelle e strisce. Una vita nel lusso con un appartamento nell’Olympic Tower costruita da Onassis sulla Quinta strada con vista sulla cattedrale di San Patrizio, ufficio su Park Avenue, viaggi su jet privati, yacht da 40 metri ancorato ai Caraibi, gioielli per milioni di dollari per la bella Anne che però, un attimo prima che la situazione precipitasse, si è defilata e ha troncato la relazione che andava avanti da cinque anni.
Il sogno è diventato un incubo, che ha portato Follieri a diventare il detenuto numero 61143- 054 del carcere federale a novanta chilometri da Pittsburgh. Secondo l’Fbi, si spacciava per manager vicino alla Santa Sede, addirittura direttore finanziario del Vaticano. In questa veste, facendosi accompagnare da Andrea Sodano, nipote dell’allora segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano, proponeva ai soci di investire in immobili di proprietà della Chiesa cattolica americana da acquistare a prezzo scontato. Per dare sostanza a questa messa in scena, Follieri aveva nell’armadio abiti talari di presunti monsignori che l’Fbi ha trovato nel corso delle perquisizioni.
Follieri, nel 2012, ha pagato il conto con la giustizia americana. È uscito dal carcere ed è tornato in Italia per voltare pagina e iniziare una nuova vita. Nel 2013 ha costituito la FHolding Uae, il fondo che costituisce la cassaforte di famiglia e che ha sede a Dubai. Le sue aziende, con partecipazioni di rilievo come quella del lobbista americano Tony Podesta, si occupano di estrazione e trasporto di petrolio e gas naturale. La FHolding ha sedi anche a Londra e Riad. Le riviste specializzate gli accreditano oggi un patrimonio di due miliardi di dollari, ma Zamparini ha chiesto di toccare con mano le potenzialità economiche del finanziere pugliese prima di chiudere la trattativa per il Palermo.