Libero, 10 agosto 2018
Le malattie del viaggiatore e come evitarle
Zanzare, ragni, zecche, meduse e alghe tossiche possono trasformare le vostre vacanze da un’esperienza di piacere e di relax a contatto con la natura, in un vero e propio incubo. Tra viaggi esotici, trekking nella fauna selvaggia, crociere sui fiumi o safari nella savana, sono molti gli italiani che sono in partenza o sono già in ferie e che hanno scelto mete tropicali, ignorando però come affrontare gli eventuali rischi ed i pericoli per la salute provocati dal regno animale. Nell’area centrale del continente africano in questo mese umido è facile contrarre la malaria, che può avere un decorso molto grave in coloro che non si sono tutelati con una adeguata profilassi. I rischi naturalmente non sono gli stessi ovunque, e la prevenzione con i farmaci di questa malattia non esime dall’utilizzo di altre precauzioni, quali l’uso di repellenti e delle zanzariere. La profilassi va assunta a partire da una settimana prima della partenza e per tutta la durata del soggiorno in una zona a rischio.
CERTIFICATO
Ma la malaria non è l’unica infezione trasmessa dalle zanzare, perché ci sono anche la Dengue, la Zika, la Chikungunya, e la Febbre gialla, solo per citare le più comuni. Per la Febbre gialla esiste un vaccino, ed il certificato di vaccinazione deve esse obbligatoriamente esibito per l’ingresso nei Paesi endemici, come per esempio il Brasile. Va ricordato che mentre le zanzare della malaria preferiscono nutrirsi all’alba o al tramonto, altre sono attive anche in pieno giorno. È il caso della zanzara tigre, responsabile della diffusione del virus Chikungunya, che nel 2017 è arrivato con i viaggiatori e segnalato in Romagna, nel Lazio e in Calabria. Seconde alle zanzare ci sono solo le zecche come vettori di agenti patogeni per gli esseri umani, e in Italia il loro aumento comincia a destare preoccupazione. I pappataci trasmettono la Leismaniosi, una malattia che vede nel cane il principale serbatoio, ma le malattie trasmesse dalle zecche comprendono anche il virus dell’encefalite, segnalato in Trentino-Alto Adige e nelle montagne del bellunese, e la malattia di Lyme, già diagnosticata in decine di casi, mentre fino a dieci anni fa nel nostro Paese era una patologia quasi sconosciuta. Naturalmente non tutte le zecche sono infette, ma quando iniettano l’agente patogeno che hanno nel loro tratto intestinale, questo impiega da 6 a 24 ore a raggiungere il circolo sanguigno, per cui è importante la rimozione rapida e attenta della zecca per ridurre il rischio di infezione. La patologia più diffusa dal morso di zecca è la Rickettsiosi, e il suo sintomo diagnostico principale è la comparsa di una escara nera, ovvero di una crosta di color carbone nella sede della puntura, oltre ad una eruzione cutanea puntiforme come il morbillo che compare con uno stato febbrile, interessando però anche i palmi delle mani e le piante dei piedi, unica nel suo genere. Tutte le patologie da punture di zanzare o zecche infette provocano uno stato generale di malessere, prostrazione, febbre, sudorazione e anemia, tutti sintomi che quando compaiono durante o alla fine di un viaggio, impongono l’urgenza di consultare un medico.
BLUASTRE
In Italia in questi mesi sono stati segnalati anche lesioni da morsi di ragni, che inizialmente provocano un piccolo segno rosso come quello da puntura di insetto, ma quel punto impercettibile può trasformarsi in una malattia generalizzata. Il maggior imputato è il ragno violino, che è in grado di provocare ferite inizialmente piccole, ma che rapidamente raggiungono dimensioni notevoli di colore bluastro, facendo gonfiare la gamba e il piede dove più frequentemente il ragno morde. Il tratto distintivo della puntura del ragno noto come vedova nera è invece quello di avere due tipici punti di entrata, che determinano due microferite ravvicinate. La tossina iniettata dai ragni ha la capacità di diffondersi in maniera rapida e di raggiungere il sistema nervoso, e può provocare paralisi locale, per cui come primo soccorso bisogna lavare bene la sede di puntura con acqua e sapone e raggiungere rapidamente un presidio medico, poiché le patologie da morso di ragno possono essere anche gravi, e in alcuni casi letali. I ragni non attaccano l’uomo ma pungono solo per difesa, e le alte temperature favoriscono il loro diffondersi anche nelle città e nelle nostre case. L’ultimo pericolo estivo più comune è rappresentato dalle meduse, che arrivano copiose nei nostri mari a causa del surriscaldamento delle acque, e il cui contatto con i loro tentacoli provocano ustioni della pelle più o meno estese. Le meduse infatti rilasciano delle tossine equiparate a veri e propri veleni, che penetrano nella cute immediatamente, prima che l’acqua del mare riesca a lavarle, che provocano lesioni urticanti localizzate, ma che possono arrivare a determinare reazioni allergiche generali, fino al mortale shock anafilattico. Le ustioni da medusa sono sempre accidentali, ed i pronto soccorso nazionali sono forniti di antisieri specifici contro il veleno delle specie più rare e pericolose. Le calde correnti marine che raggiungono il Mediterraneo hanno favorito anche la diffusione delle alghe tossiche, che si mimetizzano nel blu delle coste nostrane. Nella lista nera ci sono le quattro alghe più temute, con al primo posto la Ostreopsis Ovata, che ha provocato a luglio intossicazioni di massa sulle spiagge della Liguria, ma è stata segnalata anche in Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Sardegna e Puglia. I rischi per l’uomo sono faringite, tosse, disturbi respiratori, cefalea, nausea, dermatite e febbre. Insomma, in vacanza non ci si dovrebbe mai ammalare, ma nel caso in cui si viene punti da un insetto o morsi da un ragno o da una zecca, oppure sfiorati da altre specie animali velenose, se compaiono sintomi insoliti ai quali non si è in grado di attribuire una causa, è sempre consigliabile consultare un medico, per evitare di trasformare l’unico periodo dell’anno di riposo e divertimento, in un lungo e difficile ricovero ospedaliero a fine agosto.