la Repubblica, 8 agosto 2018
Vilnius, il punto G dell’Europa lo slogan che divide
Il “punto G” esiste, ma non ha nulla a che fare con l’anatomia femminile. È un punto geografico, un gioiello barocco patrimonio Unesco nel cuore del Baltico a meno di due ore di volo dall’Italia. «Nessuno sa dov’è, ma quando lo scopri è straordinario», recita la nuova campagna promozionale di Vilnius, la capitale lituana, che verrà reclamizzata a partire da domani in Gran Bretagna e Germania. Sempre che la Chiesa cattolica non riesca a farne posticipare il lancio. Troppo vicina la visita di papa Francesco nel Paese attesa in settembre. Troppo sexy lo slogan: «Vilnius, il punto G dell’Europa». Per non parlare del poster che mostra una giovane donna su un letto con la mappa dell’Europa stampata sul lenzuolo e afferra la Lituania in un apparente orgasmo.
L’idea è stata partorita a inizio anno dalla ventisettenne Skaiste Kaurynaite e dal venticinquenne Jurgis Ramanauskas, due studenti di un corso di pubblicità creativa presso la scuola “The Atomic Garden” di Vilnius. Con loro sorpresa ha subito catturato l’interesse dell’ufficio del turismo della capitale “Go Vilnius”. «L’idea principale alla base della campagna è che poche persone sanno dove sia davvero Vilnius, ma quando vengono qui sono tutte soddisfatte e s’innamorano della città. È nata dalle conversazioni con gli stranieri.
Quando hanno formulato l’opinione che ci fosse un posto che nessuno conosce ma che piace a tutti quando lo trovano, ci è subito saltato in mente il “Punto G"», ha spiegato Ramanauskas, uno dei due creatori dello slogan. Del resto anche la casa editrice di guide di viaggi “Lonely Planet” ha inserito Vilnius tra le “10 mete europee da visitare nel 2018” descrivendola come una «gemma nascosta». E gran parte della stampa straniera, dal New York Times al Guardian, quest’anno ha raccomandato di visitare la capitale lituana spesso descrivendola come «sconosciuta». Perciò lo slogan ideato dai due giovani studenti è parso più che azzeccato. Un noto presentatore lituano, Andrius Tapinas, lo ha definito «puro rock and roll». «Troppo bello per essere vero», ha commentato Gabriele Staraite, a capo della principale agenzia di turismo lituana.
Nessuno si è indignato per il paragone. Eccetto i cattolici che costituiscono la maggioranza della popolazione del Paese. Il problema è che il tour nel Baltico del Papa fissato tra il 22 e il 25 settembre inizierà proprio da Vilnius. Anche il primo ministro Saulius Skvernelis è intervenuto nella polemica ammettendo che, benché la campagna in sé non sia offensiva, la tempistica è «piuttosto bizzarra». «Penso che sia una scelta pubblicitaria strana, ma credo che in un Paese democratico non superi alcuna linea rossa. Quanto alla tempistica, parliamo di una visita importante», ha commentato ai microfoni della rete pubblica nazionale Lrtauspicando che «il lancio venga coordinato». L’ufficio del turismo “Go Vilnius”, però, non è disposto a cedere. «Vilnius – ha commentato la manager Inga Romanovskiene – deve far fronte a un’alta concorrenza in Europa e chi ha presentato la campagna ha avuto un’idea estremamente interessante». Al suo “Punto G”, la Lituania non rinuncia.