Libero, 7 agosto 2018
Effetti dell’immigrazione: in Europa si mangiano cani
Il tizio che si inventò il nome «hot dog», nel 1867 faceva il venditore di salsicce allo stadio. Ma, visto che non gli riusciva di piazzare i wurstel, si inventò che erano di carne di cane: «Cane caldo!» urlava, sperando che lo slogan “esotico” attirasse più gente. Funzionò. I cinesi di oggi, invece, fanno il contrario: non lo dicono in giro, ma fanno salsicce con la carne dei cani dappertutto, in Cina, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Tanto che nei Paesi anglosassoni c’è chi si preoccupa di varare leggi che ne proibiscano il consumo. Sono stati gli attivisti della World Dog Alliance, la prima e unica organizzazione che si impegna nel «promuovere una legislazione chiara sul divieto di consumo di questa carne» in tutto il mondo, a lanciare l?allarme: l?immigrazione di massa dall’Estremo Oriente verso i Paesi occidentali ha causato un considerevole aumento di commercio di carne di cane anche da noi, Europa inclusa.
VUOTO LEGISLATIVO
Se nei menù dei ristoranti cinesi possiamo scegliere tra il maiale in agrodolce e il pollo alle mandorle, gli orientali, a porte chiuse, mangiano i cani. E persino la premier Theresa May sta ricevendo pressioni per una legge che ne vieti il consumo. Perché, nonostante il disgusto diffuso in tutto il Regno Unito per questa tradizione, non è considerato illegale. E lo stesso è negli Stati Uniti, dove però il Congresso varerà il mese prossimo una norma che mira a proibire importazione, commercio e consumo. Nella stessa direzione la Wda cerca di spingere il governo inglese: «La Gran Bretagna è il primo Paese al mondo ad aver attuato l’Animal Welfare Act (la prima legge per la protezione degli animali è inglese e risale al 1911, ndr). È spiacevole vedere che il consumo di carne di cane continua a essere legale in questa nazione», ha dichiarato il presidente dell’organizzazione. «La Wda ritiene che il divieto legale di consumo di cani consentirebbe al Regno Unito di continuare ad avere un ruolo guida nel mondo».
QUESTIONE DI CIVILTÀ
Downing Street ora ha dichiarato che prenderà in esame la decisione del Congresso degli Stati Uniti, ma non ha specificato se appoggerà o meno il divieto. Il portavoce ufficiale di Theresa May, durante una conferenza stampa a Westminster, ha dichiarato: «Esamineremo da vicino la decisione presa negli Stati Uniti. La Gran Bretagna è una nazione di amanti degli animali e continuiamo ad avere uno dei più alti standard di benessere degli animali nel mondo». Anche il ministro degli Esteri, Sir Alan Duncan, proprietario di un cockapoo (una razza mista tra un cocker spaniel e un barboncino) è intervenuto: «Nel mondo moderno, non c’è bisogno di questa disgustosa abitudine. Dobbiamo stroncarla sul nascere, per assicurarci che questa pratica qui da noi non decolli mai». Nel Regno Unito si stima che vivano oltre tre milioni di immigrati asiatici. Oltre il 20% dei cinesi si ciba ancora di carne di cane: oltre 250 milioni di persone. A questi, sono da aggiungere gli abitanti di Filippine, Indonesia, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam. All’anno, fanno più di 30 milioni di animali macellati e mangiati. La carne di cane è considerata una prelibatezza e un tonico per la salute, in più si crede che porti fortuna e aumenti la virilità. Gli occidentali che hanno osato mangiarla dicono che la consistenza sia gommosa, come «colla per legno indurita con pezzi di calcestruzzo», racconta il giornalista di Vice, Jak Phillips. E il sapore sarebbe un misto tra il tacchino e il maiale.