Corriere della Sera, 7 agosto 2018
Berlusconi 1994 e Conte 2018, così vivono e rischiano i governi
Caro Aldo,
i media seguono con sempre maggiore pessimismo le vicende del governo Lega-5 Stelle sperando che cada al primo vero ostacolo. Ma se ciò si verificasse, con quale altro governo sarà possibile sostituirlo? Le opposizioni sono rappresentate in gran parte dal Pd e Forza Italia. Se aggiungiamo qualche altro partitino con percentuali minime affideremmo le sorti del Paese a chi rappresenta circa il 30% dell’elettorato contro oltre il 60% degli attuali governanti. Il Pd è senza un vero leader e con continue lotte intestine, mentre FI, affidata a Berlusconi e al solito gruppo di fedelissimi, annaspa e diffonde i soliti vecchi slogan. Mettiamo da parte le solite storie sui movimenti populisti e analizziamo la realtà delle cose!
Eraldo De Cicco
Caro Eraldo,Questo governo è talmente improvvisato, e rappresenta un cambio di stagione così netto, che l’unico paragone possibile è con il 1994. Allora Berlusconi durò sei mesi. Non perché ricevette un avviso di garanzia, ma perché la sua coalizione si spaccò: la Lega rifiutò di votare la riforma delle pensioni. Allora però esisteva un’opposizione, composta dalla sinistra e dal partito popolare, che con la Lega diede vita al cosiddetto ribaltone. Oggi l’opposizione è debolissima. E se si tornasse a votare si indebolirebbe ulteriormente. Il governo Conte può cadere o sotto la pressione di una crisi finanziaria internazionale – che ovviamente nessuna persona di buonsenso si augura —, come quella che nel novembre 2011 portò alle dimissioni dell’ultimo governo Berlusconi. Oppure per decisione di Salvini, che potrebbe essere tentato dalla prospettiva di incassare il 30 per cento che gli attribuiscono i sondaggi, ricostruendo la coalizione di centrodestra. Va detto però che Salvini almeno per il momento preferisce governare con Di Maio piuttosto che con il suo vecchio alleato. Renzi e Berlusconi che per motivi diversi tentano di rimotivare i propri sostenitori, dicendo che «toccherà di nuovo a noi molto prima del previsto», sbagliano. Ma il cinismo con cui Lega e Cinque Stelle hanno fatto in campagna elettorale promesse impossibili, cumulandole poi nel mitico contratto, rischia di costare caro non tanto a loro, quanto agli italiani. Indebitarci per fare investimenti e creare lavoro può avere un senso; farlo per pagare sussidi e/o comprare consenso è un suicidio.