la Repubblica, 6 agosto 2018
Nel mondo dei dj ricchi non c’è posto per le donne
La consolle è femminile, ma solo in senso grammaticale: nella classifica di Forbes dei 15 dj più pagati al mondo, per la sesta volta (su sei anni) il primo è Calvin Harris e non c’è una sola donna. E il bello è che il 34enne inglese avrebbe anche di che lamentarsi: il suo reddito negli ultimi sei mesi del 2017 e nei primi sei del 2018 è stato calcolato in 48 milioni di dollari, ma se guardiamo al passato nel 2014 ne aveva incassati 66 e nel 2015 63. In generale, annota Forbes, nella precedente classifica i primi 10 dj al mondo avevano fatturato 298 milioni, stavolta 260, segno che probabilmente il mercato della Edm, la musica dance elettronica, si sta saturando.
Harris si ritrova all’esatta metà della classifica delle prime 100 celebrità più pagate al mondo, guidata dal pugile Floyd Mayweather, con 285 milioni di dollari: e la categoria degli sportivi è l’unica, assieme proprio ai dj, a non essere rappresentata da donne tra i primi 100. C’è qualche cantante: per citare solo quelle che guadagnano più di Harris ecco Katy Perry (83 milioni), Taylor Swift (80), Beyoncé (36), Pink (38) e Lady Gaga (50). Nella classifica tutta al maschile dei dj dopo Harris troviamo il duo The Chainsmokers (45,5 milioni) Tiësto (33), Steve Aoki (28) e via via gli altri. Solo ottavo David Guetta (15), e decimo Martin Garrix (13 milioni, inclusi i soldi presi per aver chiuso le Olimpiadi di Pyeongchang).
Non è solo per maschilismo se in questa classifica non è ancora apparsa una dj donna. Anzitutto ce ne sono poche in circolazione, il settore è ancora decisamente in mano ai signori uomini, possibilmente giovani, europei e bianchi. Da Forbes giurano di aver preso in considerazione anche donne, come le gemelle australiane Nervo e il duo Krewella, composto dalle sorelle americane Jahan e Yasmine Yousaf. Semplicemente, non guadagnavano abbastanza per entrare in questa classifica. La differenza viene fatta dai club e dai festival, che ingaggiano sì anche dj donne, ma poche volte, e comunque pagandole meno dei loro colleghi, che a Las Vegas possono ricevere anche 200mila dollari per una sola esibizione.
Chiaro, una classifica basata sulla quantità (di denaro) non dice tutto sulla qualità (artistica), semmai racconta la reputazione: secondo la cultura americana, quella dominante e non solo perché Forbes ha la redazione sulla Fifth Avenue a New York, quello che sei pagato è quello che meriti. Insomma anche in un settore artistico, dove la fantasia e l’intuito femminile possono mettersi in luce più facilmente, il cammino non diciamo della parità, ma almeno di un riequilibrio, è ancora lungo.