Libero, 6 agosto 2018
Un ragazzo su due preferisce il lavoro alle ferie
Li descrivono sovente quali “bamboccioni”, aggrappati alle sottane di mamma, in attesa di mettere in tasca – senza fare un bel niente se non baloccarsi dalla mattina alla sera – il reddito di cittadinanza, promesso dal Movimento 5 stelle. Eppure ben 51 studenti italiani su 100 rinuncerebbero volentieri alle vacanze estive pur di lavorare e non si lascerebbero tentare neanche da un viaggio extralusso verso mete esotiche, qualora sull’altro piatto della bilancia ci fosse uno straccio di occupazione. Dopo un anno trascorso chini sui libri come novelli Leopardi, alle prese con un esame e l’altro, oltre la metà dei ragazzi preferirebbe sgobbare persino nel bollente mese di agosto, mettendo da parte così qualche soldo, piuttosto che raggiungere le spiagge in cerca di un po’ di refrigerio oltre che di divertimento. Purtroppo, siccome il lavoro manca, i nostri lidi continueranno ad essere gremiti e il proposito di guadagnare qualcosa per molti di questi giovani virtuosi diventerà un sogno da coltivare tra un tuffo in mare e l’altro, magari progettando di lasciare per sempre l’Italia.
PER LA FORMAZIONETuttavia, nonostante gli impedimenti di un’economia inceppata, i ragazzi italiani si sono rimboccati le maniche al fine di rendere la stagione calda un’occasione se non per “diventare ricchi” almeno per completare la propria formazione. Solo il 23 per cento degli studenti avverte l’esigenza di andare al mare. Le settimane passate sotto l’ombrellone hanno stufato, insomma. Trascorreranno questo mese ad oziare solo due giovani su 10. “Poverini!”, ci verrebbe da pensare. Gli altri, invece, hanno pianificato vacanze intelligenti, fatte di weekend lampo, nel corso dei quali ricaricare le batterie e riposare, e di settimane di agenda piena, in cui dedicarsi a corsi di formazione, possibilmente a basso costo o fai da te (22%), o alla ricerca di lavoretti con cui arrotondare e contribuire al pagamento delle rette universitarie per non pesare totalmente sulla famiglia (18%). È quanto emerge da uno studio del Sanpellegrino Campus, condotto su circa 3.500 tra laureati e studenti con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum, community, con l’obiettivo di scoprire bisogni ed aspettative per la bella stagione.
IL TEMPO, BENE PREZIOSOPoche cose annoiano tanto quanto girarsi i pollici stesi sulla sabbia o arenarsi sul bagnasciuga come un cetaceo. Dopo due o tre giorni di questa vita si corre il rischio di sprofondare nell’apatia. Dunque, tanto meglio tenersi attivi. I ventenni italiani hanno compreso che il tempo è un bene prezioso, che merita quindi di essere speso con la testa: rilassarsi fa bene, ma non troppo. E, quando si tratta di darsi da fare, i nostri ragazzi non si rivelano neanche troppo schizzinosi. Il loro segno distintivo è la versatilità. Le mansioni ricoperte in questa estate 2018 vanno dall’assistenza alla clientela (23%) al ruolo di tuttofare in cucina (21%), dal sostegno a bambini o anziani (18%) all’aiuto nelle faccende domestiche (11%), fino alla classica attività di hostess/promoter (14%). Dunque, questa stagione è corta per quell’esercito di neolaureati e universitari smaniosi di fare irruzione non nei villaggi turistici, bensì nel mondo del lavoro, acquisendo autonomia e libertà. In fondo, per poltrire in vacanza ci sarà tempo. Adesso è meglio sfacchinare.