Il Messaggero, 4 agosto 2018
Bombolette e arti marziali, è boom della difesa fai-da-te
Piccolo per nasconderlo in borsa. Simile a una lacca, anche in colori sgargianti, per non destare sospetti. Pratico da usare. Efficace. E sempre più venduto. Sono numeri in costante crescita quelli del mercato italiano dello spray al peperoncino. Negli ultimi tempi, la media annua era di circa 30/40mila pezzi venduti. Quest’anno il dato è quasi raddoppiato. «In Italia vendiamo circa 50/60mila spray l’anno – dice Marc Busin, titolare di Defence Systems, società attiva in Italia dal 1998 e leader nella distribuzione di strumenti di protezione e difesa personale – il settore sta crescendo perché la gente ha sempre più paura e inoltre inizia ad esserci più consapevolezza dell’efficacia di tali strumenti. Ad acquistare gli spray sono nel 70% circa dei casi uomini che li regalano a mogli o figlie, abitualmente non pensano a comprarlo per sé, sono convinti di non averne bisogno e lo considerano un prodotto femminile, però le cose stanno cambiando. Lo spray al peperoncino, ripensato in confezioni meno femminili, ora ha anche un mercato maschile. Si tratta circa del 10% del totale. Le donne portano lo spray in borsa, gli uomini lo tengono in auto».
PIÙ VENDITE D’INVERNOPoche le compere on line. La maggior parte delle vendite viene effettuata in esercizi dove il potenziale cliente può chiedere informazioni e ottenere consigli. Secondo i dati di Defence Systems, il 50% degli acquisti avviene nei ferramenta, il 30% nelle farmacie, il 20% nelle tabaccherie. Molte le domande poste al venditore. «C’è ancora chi è convinto che lo spray sia vietato – spiega Busin – e chi crede sia solo un gioco. Poi quando ci sono casi nei quali donne riescono a salvarsi utilizzandolo, le cose cambiano, la gente si interessa, chiede, fa acquisti. Vendiamo gli spray tutto l’anno, la maggior parte di richieste, però, si registra nei mesi invernali quando fa buio prima, eppure in estate il rischio aggressioni non è più basso e le ragazze sono anche meno vestite. Nel resto d’Europa il mercato dello spray al peperoncino ha numeri ben più elevati di quelli nazionali. In Germania siamo sui 6 milioni di spray ogni anno. In Francia, 4,5 milioni. In Spagna, 3,5. È una questione culturale. D’altronde, da noi ancora si vendono migliaia di pistole a salve: le persone pensano di fare due botti e allontanare il ladro, se però poi quello ha la pistola».
La situazione sta mutando. E il trend interessa tutto il comparto della sicurezza personale, dalle arti marziali tradizionali alla tecnologia più innovativa. Si comincia da un allenamento mirato. Piace l’israeliano Krav Maga, sistema di combattimento e autodifesa che educa proprio a reagire in modo rapido ed efficace a possibili aggressioni in contesti differenti. Bene arti marziali come Kyusho, Aikido e Jujitsu. Alta la richiesta per i corsi di Difesa Personale, che uniscono più tecniche riprese da discipline diverse. Numerose le madri che iscrivono le figlie adolescenti. «Dopo ogni caso in cui la vittima riesce a salvarsi ricorrendo a tecniche di difesa riceviamo richieste di informazioni o domande di iscrizione ai corsi – commenta Deborah Carravieri, istruttrice Difesa Donna presso Bono Academy-Sesto San Giovanni – molte donne pensano che da un uomo non riuscirebbero comunque a difendersi, non è così. Occorre, però, un addestramento mirato, anche per usare lo spray al peperoncino sarebbe meglio allenarsi. Non va tenuto in borsa ad esempio ma in mano, non si può perdere tempo a cercarlo». I corsi insegnano come rispondere ad attacchi, chiedere aiuto, evitare situazioni di scontro diretto. E a parlare con l’aggressore. «Apprendere come usare la voce – aggiunge – forse è la cosa più difficile. Bisogna stare di fronte a lui e guardarlo negli occhi, mantenendo una posizione solida che ci impedisca di cadere in caso l’uomo ci venga addosso. Poi lo si deve respingere verbalmente in modo inequivocabile. Noi consigliamo di usare frasi specifiche: Stai lontano o addirittura Stia lontano. In molti casi questo modo di fare può disinnescare l’intenzione di aggredire e serve comunque quando, dopo la denuncia, si va al processo. Tanti aggressori si difendono dicendo di non aver capito che la vittima li stava respingendo. Anche postura e gestualità possono essere chiari se non si riesce a parlare». Puntati verso il viso possono essere utili pure spray comuni come la lacca per capelli.
LA TECNOLOGIA
Non mancano ausili tecnologici. Il cellulare può essere il primo salva-vita grazie a una serie di App studiate proprio per la difesa personale. SecurWoman 2.0 collega lo smartphone a una centrale operativa attiva h24. BSafe, con una semplice pressione, invia un segnale di allarme, con localizzazione della posizione, ad amici e parenti. Siamo sicure! manda segnali di allarme e propone un decalogo su come comportarsi. Where Are U è collegata al 112. Non solo smartphone. Il bracciale Safelet, premendo un pulsante, consente di mandare un segnale di emergenza ad amici, familiari o polizia. Così l’anello Nimb. Entrambi indicano la posizione del soggetto. AR – ossia Anti-Rape – Wear è una linea di intimo e fitness in tessuti antitaglio e con apertura a combinazione. Può essere tolta solo da chi la indossa.