il Fatto Quotidiano, 3 agosto 2018
L’ultima frontiera del lusso: le valigie a prova di proiettile
Questa qui è la mia scheda di Singapore. Meglio che mi chiami sul mio cellulare italiano, altrimenti parlare con me le costerà una fortuna”. Da Giacomo Valentini – manager, imprenditore, designer e titolare di aziende (Orobianco e TecknoMonster le più celebri) leader nel settore dei prodotti in pelle e carbonio, categoria extra lusso –, non ci si aspetta un’attenzione così verso le spese altrui. Anzi, solitamente chi si rivolge ai suoi prodotti è perché vuole spendere di più…
“Non deve stupirsi. Anche tra i clienti che frequento, uomini ricchissimi che si comprano super-yacht in carbonio, ci sono quelli che cercano il posto più adatto per prendersi un cappuccino al costo più basso”. C’è chi lo chiama artista, chi filosofo, creatore, pittore, esteta e così via, ma lui preferisce una sola definizione: “Italiano”. E non è un capriccio. “Diciamo una peculiarità. Non può essere un caso che i nostri antenati, mi riferisco agli antichi romani, costruissero case di mattoni e non di cartone come in Asia oppure che mangiassero seduti ponendo i cibi su un tavolo e non in terra… Anche quando sono all’estero – e io viaggio moltissimo: Giappone, Cina, Stati Uniti, Russia… – vengo riconosciuto come italiano”.
Un italiano che fa parlare di sé tutto il mondo grazie alle sue aziende con prodotti all’avanguardia, prevalentemente borse, valigie, trolley ma anche piccola pelletteria e accessori molto ricercati sul mercato internazionale. Soprattutto nella fascia extralusso. “Il successo nasce dalla combinazione di due fattori: l’artigianato tipico dei nostri padri unito alla capacità di introdurre quei materiali, carbonio e titanio, che è possibile sfruttando la tecnologia”.
Una sua valigia può arrivare a costare anche 50mila euro. In questo modo l’oggetto più caro non è il contenuto ma il contenente… “È fuori strada: la nostra produzione riguarda un settore particolare. Persone molto facoltose che chiedono prodotti sempre più unici e all’avanguardia. Ebbene il nostro trolley a prova di proiettile l’abbiamo pensato proprio per coloro che vi inseriscono il computer. È quello l’oggetto più prezioso che hanno, perché contiene dati e informazioni fondamentali per la loro attività professionale, e quindi vogliono che sia protetto in ogni momento”.
I dati statistici economici rilevano come l’1% della popolazione mondiale è composto da ricchi che ogni anno diventano sempre più ricchi mentre il restante 99% ogni anno diventa sempre più povero. Per Giacomo Valentini, che fa affari, soprattutto all’estero, con quell’1% di Paperoni, c’è il rischio che il mercato non si allarghi mai. “Non ho questa paura. Chi si è specializzato in prodotti di alto livello avrà sempre clienti disposti a pagare per assicurarsi l’eccellenza. Il dato che cita lei mette in crisi quelle aziende che si rivolgono alla middle class che invece sta scomparendo”.
Declinando il sostantivo viaggio non si può escludere la sua accezione più drammaticamente attuale: la migrazione e i migranti.
Certo siamo completamente fuori target… “E invece lei ha colpito nel segno. Quando vedo in tv questi barconi carichi di disperati penso sempre che anche chi abbandona la propria terra debba avere il diritto a portare con sé delle borse, di tela ovviamente non in pelle pregiata e carbonio, per non separarsi anche da quegli effetti di cui ha bisogno”.
Del resto il senso stesso del viaggio è insito nei bisogni primari dell’essere umano. Spostarsi è una necessità insopprimibile. “Ricorda Ötzi? La mummia ritrovata anni fa in Val Senales? Un uomo dell’età del rame vissuto circa 5000 anni fa. Ebbene con sé aveva una specie di zaino in cui custodiva frecce e utensili”. Se tra 5000 anni ritroveranno un trolley antiproiettile chissà che cosa penseranno di noi. Qualcuno lo deve pur fare.