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 2018  agosto 02 Giovedì calendario

Aiuto, non c’è più il figlio di mezzo, il creativo di casa

Sono meno dipendenti dai genitori, sentono di più la tensione del gruppo, ma sono più aperti, hanno ricevuto meno attenzioni da piccoli e ne hanno fatto tesoro. Avevano da poco appreso da uno studio di non essere delle schiappe, e i fratelli mediani sono già in via d’estinzione. A lanciare l’allarme è Adam Sternberg sul New York Magazine e l’argomento è diventato subito trending topic su Twitter. “È una tragedia che il fratello di mezzo si avvii all’estinzione. Ma è così tanto da fratello di mezzo estinguersi”, faceva subito notare uno dei primi tweet di commento alla notizia. Tornando al trend, l’autore ha analizzato il modello di famiglia dagli anni 70 – in cui si facevano quattro figli in media – a oggi, che la media italiana ad esempio, è di 1,33 nati a nucleo familiare. Ecco qui che se quasi scompare il secondogenito, figuriamoci se ci potrà più un essere un terzogenito venuto per schiacciare il precedente dando così vita a quella che veniva definita la sindrome del bambino sandwich, il mediano appunto. Quello che deve trovarsi da sé il suo spazio tra il primogenito cocco di casa e il piccolo di mamma e papà. Questa dinamica per anni aveva portato psicologi e psichiatri a vedere nel figlio di mezzo la pecora nera della famiglia, l’eterno Peter Pan irrisolto, in fuga dalla vita e dalle responsabilità. Insomma, il sandwich non è mai stato il piatto forte della società. Quando, finalmente, nel 2017 uno studio aveva gettato nuova luce su questa figura sinistra non soltanto per le famiglie di mezzo mondo, ma per la società intera. Catherine Salmon docente di psicologia all’University of Redlands (California), dopo aver passato vent’anni a studiare e testare migliaia di secondogeniti aveva rassicurato tutti: “I nati di mezzo hanno alcuni tratti in comune, ma sono quelli che meno ci aspetteremmo”. Non è che non amino i genitori, ma non ne sono dipendenti e come punto di riferimento hanno gli amici. Questo perché abituati a non avere attenzioni esclusive da parte di chi li ha messi al mondo, diventano molto più adattabili, capaci di mediare, di negoziare e andare d’accordo con diverse personalità. “Un tipo sanguigno 0”, li definiva Salmon. I mediani sembrano i più scapestrati anche perché molti di loro sperimentano droghe ecc.., ma sono anche quelli mentalmente più aperti, pronti ad accogliere nuove idee. Insomma, secondo la scienziata il fatto che abbiano ricevuto meno attenzioni, rende i secondogeniti più sicuri di sé e indipendenti. Inoltre, essendo meno inclusi nella famiglia, guardano più verso l’esterno e quindi sono anche i più creativi. Ecco. Pare che se le statistiche sulla natalità non cambieranno, dovremo fare a meno di tutto questo talento. Provate a immaginare ora un mondo senza: Katy Perry, Sarah Jessica Parker, Anne Hathaway, Bella Hadid, Britney Spears, Jennifer Lopez, Madonna, Demi Lovato. Ma soprattutto di Donal Trump, che secondo Sternberg prima del 2016 veniva citato in tutti i testi come esempio perfetto di secondogenito, soprattutto per le sue “capacità di negoziare, tipica dei mediani”. “Qui nasce il dilemma: sicuramente è desideroso di attenzione, ma non è certo diplomatico e difficilmente lo si definirebbe un mediatore. Anzi, come apprendiamo dagli ultimi avvenimenti, probabilmente non è mai stato neanche un buon negoziatore”, conclude Sternberg. Si tratta di un’eccezione, oppure con l’estinzione non ci perderemmo poi tanto?