Corriere della Sera, 1 agosto 2018
Il ricordo di Anna Marchesini, comicità surreale contro le regole
«La comicità – diceva Anna Marchesini – non è superficialità, la comicità è la forma più alta di espressione. Naturalmente qualcosa devi aver conosciuto, aver attraversato, per avere la visione del contrario, dell’ombra delle cose e fare l’acrobazia della risata che è una capriola nel vuoto».
Ha fatto ridere per le sue performance, ma ha anche commosso per la sua forza. L’attrice Anna Marchesini è morta due anni fa, il 30 luglio. Storica componente del Trio assieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, era nata a Orvieto. La Rai ha voluto ricordarla con una puntata intera di Techetechetè su Rai1 e con la riproposta di un programma di Pino Strabioli su Rai3: Parlo da sola. Speciale Anna Marchesini.
La sua lunga carriera sempre all’insegna dell’intelligenza e dell’ironia ha abbracciato il teatro, la televisione e anche il mondo dei libri ma l’affetto del grande pubblico e la popolarità anche all’estero arriva con l’incontro all’inizio degli anni 80 con Solenghi e Lopez con cui dà vita al mitico Trio e a memorabili interpretazioni, dalla sessuologa Merope Generosa a Wanna Marchi, da Rita Levi Montalcini alla Lucia dei Promessi Sposi.
Il repertorio è per sua natura struggente: risentire la signorina Carlo o la Sora Flora, rivedere ampi frammenti dei Promessi sposi (col tempo appare sempre di più come un omaggio al Quartetto Cetra, alle loro parodie letterarie), confrontarsi ancora con i successi di Allacciate le cinture di sicurezza o di In principio era il Trio significa rientrare nel gioco dei ribaltamenti comici e grotteschi. Anche se negli ultimi anni le strade dei tre attori si erano divise.
Quella di Anna era una comicità surreale, insofferente all’ordine costituito dell’universo televisivo, capace di trasformare i difetti (come non ricordare la mitica signorina Carlo) in un sovvertimento pungente e carnevalesco. Fino alla fine.