Il Messaggero, 1 agosto 2018
Solo il Colosseo nel 2017 ha perso 4milioni per le domeniche gratis
Quanto è costata la domenica gratuità alle casse dei musei? E quanto farà incassare di nuovo la riattivazione del biglietto? All’indomani dell’annuncio da controriforma del ministro Alberto Bonisoli di abolire l’ingresso free inaugurato dal predecessore Dario Franceschini, la questione diventa argomento soprattutto economico. E gli uffici statistici del Mibac sono già al lavoro. Obiettivo: recuperare fondi per migliorare i servizi all’interno della struttura. Sono gli stessi direttori dei musei coinvolti ad avere il polso della situazione.
E per loro la manutenzione insieme ad un arricchimento dei servizi per il pubblico, rappresentano l’obiettivo principale. La priorità. Basta prendere una realtà complessa come il Colosseo, dove in alta stagione turistica, possono entrare fino ad oltre 30mila persone al giorno, che con la domenica gratuita possono arrivare fino a 50mila (nonostante il numero chiuso di sicurezza di 3000 persone contemporaneamente). O gli Scavi di Pompei, con picchi di 17mila visitatori al giorno in alta stagione. Numeri alla mano, nel 2017 le domeniche gratuite hanno fatto perdere al Colosseo oltre 4 milioni di incassi. Mentre Pompei ha rinunciato a poco più di 2 milioni. Per gli Uffizi, che hanno un biglietto stagionale, le domeniche gratis hanno comportato circa un milione e mezzo di mancato introito. Solo per citare i musei della pole position italiana. Tre realtà promosse alla gestione autonoma dalla riforma dei beni culturali. Il recupero delle risorse preziose, a partire da novembre, sarà destinato a migliorare gli interventi di manutenzione ordinaria e i servizi all’interno della struttura. Un sospiro di sollievo per molti direttori. «Con la domenica gratis la perdita di incasso è totale, a fronte di spese di manutenzione che comunque si affrontano in modo pesante», commenta Rossella Rea responsabile del Colosseo. «Ripristinando il biglietto di domenica si recupereranno queste risorse», commentano dal Collegio Romano. Ma non si fermano a questo traguardo al ministero.
COSTI E BENEFICILo ribadiscono dall’entourage del ministro «L’obiettivo è modificare il sistema degli ingressi gratuiti sulla base delle esigenze dei singoli musei. Saranno gli stessi direttori a decidere. Le ricadute sul pubblico saranno al centro di una serie di relazioni che i direttori presenteranno dopo l’estate». Nessun rischio di allontanare famiglie, giovani, persone anziane ormai affezionati alla prima domenica gratuita? «Al contrario, modifichiamo per aumentare gli ingressi gratis». E i direttori che dicono? Dopo il primo colpo per una notizia inattesa, scatta il coro di pareri positivi. «Per un sito come il Colosseo eliminare la domenica gratuita significherà studiare un piano per diversificare gli ingressi – aggiunge Alfonsina Russo direttrice del parco del Colosseo – il Colosseo può restare a pagamento, mentre Foro e Palatino possono avere le loro domeniche gratuite. Oppure possiamo fissare dei pomeriggi gratuiti una volta al mese in modo da coinvolgere i romani». Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt parla già di ricadute sui servizi per il pubblico: «Potrà essere una grande opportunità in una direzione nuova e più specifica, in maniera di far beneficiare ancora di più i cittadini e non i turisti, e inoltre per utilizzare gli strumenti della gratuità e dello sconto fortissimo – che spesso attrae più della gratuità – per comunicare l’identità locale e regionale».
Serena Bertolucci, alla guida del Palazzo Reale di Genova, sta già pensando ad una ricaduta concreta: «Credo che l’intuizione di Franceschini sia stata dirompente quando è nata. Ora si può fare di più. Se possiamo superare la domenica gratuita, perché non offriamo ogni giorno un’ora di visite gratuite al pubblico?». Per Peter Aufrieter, direttore a Urbino della Galleria delle Marche, la soluzione prospettata dal ministro Bonisoli apre la strada alla possibilità di avere «maggiore flessibilità. L’importante è che resti la gratuità sotto i 18 anni, per gli studenti che in questo modo possano visitare il museo. Ma ora possiamo scegliere noi quando aprire gratis, soprattutto possiamo farlo in concomitanza con feste locali che attirano pubblico».