Corriere della Sera, 30 luglio 2018
Lo scandaloso amore tra Rossellini e la Bergman
Nell’estate del 1949, pochi sanno dove si trovano le isole Eolie, ma lo scandalo che lì esplode arriva ovunque, anche a Washington, in Campidoglio, con il senatore Edwin C. Johnson che tuona contro la svedese Ingrid Bergman «cultrice del libero amore, distillatrice del male e della depravazione» e contro l’italiano Roberto Rossellini, corruttore di costumi, i cui film, così chiede Johnson, non devono essere distribuiti al sano popolo americano. Il regista e l’attrice, entrambi sposati, ciascuno già con un figlio, lui che oltretutto convive nel peccato con Anna Magnani, si sono appena innamorati e tutto il mondo ne parla. È impossibile non sapere che, a Stromboli, si gira un film diretto da Rossellini e interpretato da Bergman e, nella vicina Vulcano, se ne gira uno quasi uguale con protagonista Magnani, che doveva interpretare l’altro, ma quando era stata piantata aveva messo su una produzione gemella per far vedere «a quella traffichina della Bergman» che l’unica star del neorealismo era lei. In tempi in cui simili vicende restano confinate ai rotocalchi, il triangolo è invece su New York Times, Washington Post, Figaro e via così. Sul Corriere, Irene Brin scriverà dell’impaccio della Bergman a far la spesa nei mercati di Roma, a quel punto siamo già al matrimonio fra il regista di «Roma città aperta» e «Paisà» e la diva di «Casablanca» e «Per chi suona la campana», volontariamente reclusa a lavare i piatti, con detersivi che si fa spedire da New York e allinea su una mensola come fossero Oscar.
Tutto inizia il 7 maggio 1948, quel giorno Roberto compie 42 anni. Da tempo è separato dalla moglie Marcella de Marchis, costumista e scenografa, e vive con Anna al Grand Hotel Excelsior. Si erano conosciuti nel ’44, per girare «Roma città aperta». Quella sera di maggio, il regista riceve una lettera di Ingrid Bergman, che gli scrive: «Se ha bisogno di un’attrice svedese, che parla molto bene l’inglese e in italiano sa dire soltanto “ti amo”, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei». Lui cerca di combinare un incontro all’insaputa di Anna, che però ha mille occhi e orecchie. Quando arriva il telegramma della svedese per fissare l’appuntamento, Rossellini e Magnani sono a tavola. Lui non lo apre, lei continua a servirgli gli spaghetti. «Va bene così? Vuoi altra salsa? Vuoi peperoncino?». Pronto il piatto, glielo rovescia in testa. Le sfuriate di «Nannarella» sono leggendarie.
La sera che Rossellini parte per l’America per conoscere Ingrid, esce dall’Excelsior dicendo ad Anna che va a comprare le sigarette e non si vede più, fino alle foto di lui e Ingrid che scendono dall’aereo a Roma. Solo allora lui la chiama per dirle che «Stromboli» lo farà Ingrid. È fine marzo. Il 3 aprile, Roberto e Ingrid sono ad Amalfi, lei scrive al marito Petter Lindstrom e gli chiede il divorzio. I due amanti sono talmente innamorati che lasciano al proprietario dell’Hotel Luna Convento una foto mano nella mano. Poche settimane dopo, quando già a Stromboli stanno girando, Life la pubblica e si scatena l’inferno. Sbarcano coi piroscafi giornalisti e curiosi, Ingrid ha in uscita il film in cui interpreta Giovanna D’Arco e il produttore Howard Hughes è disperato: lei, algida, composta, madre di famiglia, ha incarnato finora l’icona di un’America puritana e tradizionalista e Hughes teme che il pubblico la punisca disertando il film. Ogni mattina, nella casetta rossa in cui i due amanti alloggiano in ali separate, il postino lascia lettere di insulti a Ingrid, rea di tradire il marito e aver abbandonato una figlia di sei anni. Arrivano o da persone comuni o da conoscenti e amici e queste ultime sono il frutto della campagna di «moral suasion» ordita da Hughes, che ha chiesto a chiunque di scriverle per dissuaderla. Solo Ernest Hemingway, come racconta Marcello Sorgi ne Le amanti del vulcano, ha pietà di lei e le scrive: «Ascoltami, figliola, voglio farti un discorsetto. Abbiamo una sola vita di fronte a noi (…). Tu sei una grande attrice. Le grandi attrici hanno sempre grossi guai, prima o poi; se non li hanno, vuole dire che sono stronze (puoi cancellare le parolacce). E tutto ciò che le grandi attrici fanno, viene perdonato». Mentre a Stromboli si cerca di contenere lo scandalo, con ronde per tenere lontani intrusi e giornalisti, il 7 giugno Anna Magnani sbarca a Vulcano e qui tutti, invece, per farsi pubblicità, hanno interesse a soffiare sul fuoco della rivalità tra le due pellicole e le due attrici. La sua sfida è finire prima del fedifrago, che ha un vantaggio di due mesi ma è pigro, riscrive il copione, perde tempo, fa impazzire i produttori. La notte, Anna guarda i bagliori lontani sulla sciara del fuoco dello Stromboli e minaccia Bergman di uscire tramortita dal confronto. Intanto, sul set, la svedese si accorge che è incinta. Il 4 agosto, rientrata a Roma, emette un comunicato per dire che divorzia e lascia il cinema. Rossellini otterrà il divorzio dalla prima moglie con un escamotage, con Marcella che prende la cittadinanza in Austria, dove, diversamente dall’Italia, il divorzio è consentito. Il Vaticano arriva a minacciare una violazione del concordato. L’Italia che vota in massa Dc si fa il segno della croce.
Il primo film a uscire è «Vulcano», a febbraio del 1950. Anna ha battuto Rossellini sul tempo, anche perché lui sta litigando coi produttori americani, che vorrebbero tagliare la scena in cui Ingrid si converte e che giudicano blasfema. Ma alla prima di «Vulcano», la proiezione si inceppa. Una volta, due... quattro. In sala, si parla di sabotaggio. Poi i giornalisti se ne vanno: è arrivata la notizia che Ingrid ha partorito.
Finirà dopo che Rossellini e Bergman avranno avuto tre figli e girato cinque film, tutti insuccessi. Lui non vuole che lei lavori con altri, poi lei fa un film a Parigi con Jean Renoir, lui va a girarne uno in India, torna con la sceneggiatrice Sonali Das Gupta, incinta di lui. Nuovo divorzio. Fine della storia. Anna si era già presa la sua rivincita, nel 1953, portando «Bellissima» in America, e nel 1956 vincendo l’Oscar con «La rosa tatuata». E, senza Rossellini, Ingrid riprende a vincere Oscar. Malata di cancro, chiamerà Roberto accanto a sé, a Parigi, per salutarlo un’ultima volta. Anche Anna lo vorrà al suo capezzale. E quando a lui verrà un infarto, la persona che chiama e fra le cui braccia morirà è Marcella, la prima moglie.