la Repubblica, 7 luglio 2018
Giapppone, impiccati gli autori di una strage
I fallimenti personali, i riti ( telepatici) con i devoti e alla fine la strage del ’ 95: è la parabola di Shoko Asahara. E adesso in Giappone c’è un nuovo timore tokyo Non pioveva ma portavano in mano degli ombrelli quei cinque uomini che il mattino del 20 marzo di 23 anni fa, come automi teleguidati dalla loro guida spirituale, presero a punzecchiare dei sacchetti di plastica contenenti il liquido che si sarebbe vaporizzato in una nuvola invisibile e micidiale all’interno di cinque vagoni della metropolitana di Tokyo: 13 morti e centinaia di feriti. I cinque erano tutti laureati, il più vecchio era un cardiologo di 48 anni ed era entrato nella setta Aum Shinrikyo cinque anni prima. Il ‘Maestro’ per cui compivano il sacrificio si chiamava Shoko Asahara. Ora il capo di quella nuova religione che predicava la fine dell’umanità in una guerra atomica totale – eccetto ovviamente i pochi ma buoni che appartenevano al suo ristretto club di eletti – e altri sei devoti giudicati responsabili di quell’attacco al gas sarin sono stati giustiziati per impiccagione. La parabola esistenziale di Shoko Asahara, che fino alla fine non ha mai riconosciuto la responsabilità del massacro, sembra la copia già vista di altri tanti falsi imbonitori, sedicenti maghi e truffatori che hanno speso le loro poche o grandi risorse intellettuali a far coincidere l’inganno verso il prossimo con la più soddisfazione personale. La collezione di fallimenti accumulati, dal non esser mai riuscito a farsi eleggere presidente del consiglio studentesco, alla bocciatura all’esame d’ingresso alla più prestigiosa università giapponese (la Tokyo University), fino al fallimento del business dell’agopuntura che come una Wanna Marchi& Company qualunque spacciava intrugli costosi per elisir di lunga vita, secondo tutti i referti psicoterapeutici sarebbe stata la scintilla. Asahara fondò la sua setta Aum nel 1984 dopo aver studiato meditazione, fortune telling, la Bibbia, il buddismo, lo yoga e perfino Nostradamus (nonostante tanta applicazione steccò la data della fine del mondo fissata al 1997). Ai discepoli, per raggiungere l’illuminazione, consigliava allucinogeni, dieta vegetariana e yoga. Con l’aiuto dei seguaci ‘ scienziati’ aveva ideato un casco che emetteva onde elettromagnetiche per sincronizzare il proprio cervello con quello dei fedeli allo scopo di trasmettere salvifici insegnamenti. Tra le varie apparizioni tv dove professava abilità da stregone, una volta fu irriso dal conduttore perché sulla copertina del libro risultava più giovane di quanto risultasse dal vivo. Mostrava in diretta come fosse possibile far passare l’insonnia con qualche mossa di yoga che spacciava come invenzioni e decantava il superpotere del massaggio della fronte che ovviamente infliggeva alle sole discepole: colte da rapimenti eccitati sibilavano di aver toccato la felicità con un dito. Ora si diffonde una certa ansia tra i giapponesi, la paura cioè del ‘ revenge terrorism’, ovvero che un altro attacco terroristico possa verificarsi per mano di nuovi seguaci, che ora si fanno chiamare Aleph, e che speravano in una grazia per il loro padre spirituale.