il Fatto Quotidiano, 6 luglio 2018
Maria Dolores dos Santos Aveiro, la madre regina del sovrano Cristiano Ronaldo
Maria Dolores dos Santos Aveiro, classe 1954, madre onnipresente e onnipotente di Cristiano Ronaldo, è astutamente sibillina. Ieri ha postato un messaggio criptico su Instagram, da Gramado, Rio Grande, in Brasile: “Jà quase tudo pronto para amanhà”. Potrebbe voler dire che nella loro villa di vacanza è tutto pronto. Ma anche che ormai è fatta per il trasferimento. In realtà, più che un’interpretazione, parrebbe essere l’auspicio dei tifosi juventini. E di gran parte dei tifosi italiani: con Cr7, la Serie A acquisterebbe più visibilità e caratura. Dovesse andare in porto l’affare, la Juve legittimerebbe la sua presenza nell’élite europea, e obbligherebbe i club a investire di più e meglio.
Ma è solo un sogno o è già realtà il presunto “colpo” bianconero? Molto, infatti, congiura per Ronaldo in Italia. Intanto, i rapporti tesi con Florentino Perez, presidente del Real Madrid. Che ieri ha diffuso la foto di gruppo della squadra per la stagione 2018/2019, senza CR7. Luciano Moggi, nonostante il sulfureo passato, resta uno che “sa”. Ieri ha dichiarato di aver saputo da fonte “certa” “che Cristiano ha già firmato per la Juventus e sta facendo le visite mediche a Monaco di Baviera”. E ancora: il titolo bianconero si è impennato in Borsa, guadagnando più del 10%. I bookmakers danno Ronaldo alla Juve all’1,30 (due giorni fa era a 10). L’incremento esponenziale della produzione di magliette bianconere, rispetto agli scorsi anni, bloccato in fabbrica. In attesa del via.
Già. Mamma Dolores cura il business alberghiero di Cristiano, gli spot, gli investimenti. Il merchandising, invece, lo cura Elma, la sorella. Tutto ciò che è siglato CR7. Il fratello Hugo gestisce il museo Ronaldo a Funchal, ma non fa soldi e questo irrita mamma Dolores. Altro dettaglio significativo, nel linguaggio codificato juventino: la villa torinese che fu magione di Platini, è pronta per accogliere il nuovo ospite. Dulcis in fundo, i titoli e le indiscrezioni dei quotidiani spagnoli e portoghesi, i primi a rivelare la trattativa di Agnelli con Jorge Mendes, il procuratore di Ronaldo. Si capisce, in questo quadro indiziario, anche il caro prezzi delle tessere stagionali per lo Stadium (aumentate del 30%). Tassa per ammirare Ronaldo?
Far venire Cristiano, significa accollarsi l’ingombrante Mamma Dolores, architrave della famiglia negli affetti. E negli affari. Lei è attirata dal made in Italy, Cristiano è già testimonial di Armani. Spostandosi a Torino, potrebbe allargare l’orizzonte del lusso. Mamma Dolores ha conosciuto l’indigenza. Suo marito Dinis, alcolista, è morto di insufficienza renale a soli 51 anni.
Si sente Madre Coraje, come ha raccontato nella sua biografia. Ha tirato su lei i figli. Se Ronaldo è il re del calcio, lei è la madre regina. La narrazione materna è quasi omerica: il destino del suo Achille che va lontano, a Lisbona, a trovar fortuna. Il successo. La gloria. I trofei. I soldi. Una privacy coperta da mamma Dolores, qualche donna dello schermo, anche se la vulgata attribuisce all’Achille del pallone un muscoloso Patroclo marocchino, il lottatore Badr Hari. Un’amicizia interrotta dalla prigione in cui è finito Badr, si premura di ricordare la Famiglia. Cristiano è un ragazzo sensibile, dice mamma Dolores, suo padre era il primo dei fan. “Papà, preferisco essere il calciatore più grande”. Fu corretto da Mamma Dolores: “Sarà meglio essere il più ricco”.
Fu una sfida senza tregua con Leo Messi, il cui nome è bandito a casa di Mamma Dolores. Accostare me a lui, confermò diligente il figlio, “è come paragonare una Ferrari a una Porsche”. Però, i due in comune hanno qualcosa. Gli affari di Ronaldo li gestisce la madre. Quelli di Leo papà Jorge, 60 anni, ex operaio in un’acciaieria di Rosario. Entrambi i campioni hanno avuto guai col Fisco spagnolo. Ronaldo ha sanato il debito (14 milioni) alla vigilia della partita con la Spagna, vendicandosi con tre gol di rabbia. Papà Messi e figlio sono stati condannati a 21 mesi per frode fiscale nel 2016. Ora li incastra di nuovo Panama Papers. Dicono che i due sono come multinazionali. Incassano 200 euro al minuto. Piatto ricco, mi ci ficco, hanno detto alla Juve.