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 2018  luglio 05 Giovedì calendario

Lothar Matthäus: «In Serie A Ronaldo non fa 40 gol»

Per Lothar Matthäus è arrivato il cambio della guardia: «Da questo Mondiale uscirà per la prima volta un nome che non sia Ronaldo o Messi, un uomo destinato a vincere titoli individuali e segnare il suo tempo».
Significa che si chiude un’era. Nella prossima Ronaldo può giocare alla Juve?
«Ronaldo può giocare dove vuole anche se non capisco perché dovrebbe andarsene. Sta nel migliore club al mondo, fossi in lui non mi muoverei».
Forse è finito l’idillio con il Real Madrid.
«Non so, è un uomo che vive di motivazione quindi la Serie A può essere una sfida, ma secondo me lì 40 gol all’anno non li segna».
Lei è diventato Pallone d’oro in Italia.
«Sì, erano anni speciali. Però se Ronaldo deve arrivare ad alzare il livello non credo ce ne sia bisogno. La Juve è una grande squadra e non è più sola, Roma e Napoli ci sono, anche l’Inter sta tornando. Ancora un paio di anni e l’Italia sarà di nuovo nella dimensione che le appartiene. Solo che quando giocavo io non aveva concorrenza, oggi Premier e Liga sono e resteranno importanti. Contendersi i campioni è complicato».
Non sarebbe un segnale prendere una stella della Liga?
«Ronaldo è un fuoriclasse assoluto che può restare al top per quanto ancora? Due anni? Presentarsi rigenerati con campioni usciti dal vostro campionato sarebbe meglio ».
Ronaldo punta a restare in circolazione più di due anni.
«Ho parlato spesso con Toni Kroos di come si allena, ha una tale cura del corpo e dei dettagli che può fare la differenza persino oggi a 33 anni, anche domani, a 35, oltre... Avete visto come corre Mbappé?».
È lui l’erede?
«Lui o Kane, vediamo che succede qui. Il Mondiale detta umori e gerarchie».
Non ha nominato Neymar?
«Gioca in Francia, fuor dai radar e non è un ragazzino come Mbappé. Qui sta facendo bene però esagera con le sceneggiate. Non ne ha bisogno, si sminuisce, attira antipatia. Comunque non è solo, nel 1990 c’era Valderrama a recitare qui ce ne sono almeno sei».
Come mai?
«Gli arbitri lasciano fare. Anche in Colombia-Inghilterra qualcuno doveva essere buttato fuori. Magari Neymar ha iniziato per proteggersi, ora è un difetto. Fa del cinema. Messi non lo ha mai fatto, Maradona nemmeno, Ronaldo fa il suo personale show ma in tutt’altro modo. Prende la scena senza andare contro al fair play. Magari può essere seccante, ma il campo è il suo palco».
Cosa ha sbagliato la Germania?
«Löw non ha trovato l’equilibrio tra i reduci del Mondiale vinto e i nuovi innesti. Werner, Brandt, Reus, quando loro sono entrati si è visto quello che sarebbe dovuto essere».