Corriere della Sera, 5 luglio 2018
Jade Hameister che a sedici anni ha conquistato Polo Nord, Polo Sud e traversata della Groenlandia
Una ragazza straordinaria incontra un uomo straordinario. Jade Hameister, teenager che a sedici anni ha conquistato Polo Nord, Polo Sud e traversata della Groenlandia, sarà oggi ospite del Papa. Un appuntamento importante. Dopo aver esortato i Ceo di gas e petrolio a fare di più contro il cambiamento climatico, Francesco festeggia il terzo anniversario di Laudato Si’, storica enciclica sull’ambiente, chiamando a raccolta in Vaticano alcuni politici e studiosi – scienziati, economisti, filosofi – per il convegno internazionale «Salvare la nostra casa comune e il futuro della vita sulla terra». L’invitata speciale è lei: la più giovane persona a completare il Polar Hat Trick, il «trittico polare».
Un classico dell’esplorazione moderna, una sfida fisica e psicologica che Jade ha affrontato con il coraggio degli adolescenti e qualche più che umana paura. «Al Polo Nord e in Groenlandia ho incrociato le tracce degli orsi polari che sono piuttosto spaventose – racconta al Corriere della Sera —. Al Polo Sud c’erano diversi crepacci, dovevo essere estremamente prudente per evitare di finirci dentro».
L’ultima avventura si è conclusa il 10 gennaio, verso sera, quando Jade è finalmente arrivata alla Base Amundsen-Scott, il Polo Sud geografico, dopo aver percorso con gli sci ai piedi 600 chilometri in 37 giorni, 8-9 ore di «marcia» sul ghiaccio al giorno. Dietro di lei, apripista della spedizione, c’era un team di quattro persone, fra cui il padre-allenatore («senza il sostegno dei miei genitori non ce l’avrei mai fatta», riconosce). Però lei avanzava sola nel bianco, senza assistenza esterna, trascinando dietro di sé una slitta con 90 chili di cibo, equipaggiamento e rifornimenti vari. E da sola, prima donna al mondo, ha aperto una nuova via dalla costa al Polo, oltrepassando la catena delle Montagne Transatlantiche.
Una pioniera. «Ho attraversato aree dove nessuno era passato prima, è qualcosa che resterà per sempre dentro di me. In quei momenti ho capito che dovevo sensibilizzare la gente sui temi ambientali». Jade ha stabilito una lunga serie di record dell’esplorazione. «Regina» del Polo Nord (224 chilometri in 11 giorni), della Groenlandia (550 chilometri in 27 giorni) e infine del Polo Sud. Alla ragazza di Melbourne però non è bastato vincere bufere da -50° e tagliare il traguardo fra i ghiacci. «Alla mia età non mi posso certo definire un’esperta nella scienza del cambiamento climatico – si schermisce – ma ho visto con i miei occhi che sta succedendo davvero e sento di dover fare qualcosa al riguardo». I segni del disastro imminente, nelle regioni più fragili ed esposte del pianeta, sono stati diversi. Fra i tanti, Jade cita il «ghiaccio fluttuante sul mare che continuava a rompersi» e ha fatto ritardare la sua marcia verso il Polo Nord di due settimane. «C’era un caldo davvero inatteso».
La lotta al riscaldamento climatico non è l’unica di cui si è fatta paladina: «Mi è piaciuto molto spingermi fino ai miei limiti fisici e psicologici. Alle altre ragazze però dico che non è necessario lanciarsi in un’avventura estrema, come ho fatto io, ma è importante contrastare le pressioni dei social media che ci spingono ad avere un certo “look” o determinati ruoli. Sarebbe molto meglio se ci focalizzassimo di più su quello che possiamo fare nella nostra vita, su quali opzioni abbiamo».
Ne parlerà anche con il Papa, «se ne avrò l’occasione». Anche se la «due giorni ecologica» di Francesco punterà soprattutto su ambiente e poveri. «È una delle persone più influenti del mondo. E nel mio piccolo, farò il possibile per sostenere il suo impegno straordinario». Anche perché l’esploratrice Jade, pur dicendosi «inesperta nell’high business», ha notato un particolare importante: «Non mi pare che agli alti livelli si stia facendo molto per l’ambiente».