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 2018  luglio 04 Mercoledì calendario

Il Viagra costa sempre di più

Spremere il limone fino all’ultima goccia. Sembra questo il senso dell’aumento di circa il 9% del Viagra da parte della Pfizer, l’azienda che ha inventato la famosa pillola blu per aiutare gli uomini a prolunfare la loro vita sessuale. Secondo il report del Financial Times infatti, l’azienda farmaceutica americana ha infilato anche questo rimedio anti-impotenza nel calderone dell’aumento di alcuni dei suoi farmaci più noti. Il tutto a partire dal primo luglio scorso, con un prezzo salito del 9 per cento a fronte di un’inflazione che negli Stati Uniti non supera il 2.
Per il momento le farmacie italiane non hanno avvertito la mini stangata, così come invece hanno potuto verificare i consumatori abituali americani, però è chiaro che è solo questione di tempo: di solito ciò che parte dagli Usa presto arriva nei nostri negozi, anche in fatto di aumenti. Gli affari in pratica sono affari, e proprio durante l’anniversario del ventennale della pillolina magica ecco che la Pfizer tenta l’ultimo incasso record prima del declino finale, visto le molteplici alternative presenti sul mercato. La multinazionale possiede i diritti di commercializzazione del prodotto fino al 2020 negli States e fino a quando avrà l’esclusiva, una buona parte di fatturato del Viagra è comunque garantita. Ma il copyright verrà comunque a cadere e già ora le versioni generiche in circolazione (spesso vendute anche su siti online non autorizzati) garantiscono un risparmio sul costo della pillola originale. Vendute spesso sottocosto, a seconda del dosaggio e delle numero di pezzi contenuti nelle confezioni.
L’azienda dal 98 – anno di uscita del Viagra – al 2017 ha finora incassato 32,6 miliardi di dollari. E l’anno d’oro per la Pfizer rimane il 2012, quando sono stati incassati ricavi per oltre 2 miliardi di dollari. Dall’anno successivo poi si è cominciato a sentire l’effetto della scadenza del brevetto avvenuto in molti Stati, Italia compresa. E alla fine, già nel 2017, si è toccato il livello più basso in termini di fatturato del Viagra, con soli 1,2 miliardi di dollari incassati e un calo netto del 23% rispetto all’anno precedente.
Nonostante questo il Viagra resta comunque il farmaco fenomeno in tutto il mondo. Vanta innumerevoli tentativi di imitazione e sal 2003 al 2017 sono stati vendute confezioni per 26,5 miliardi di dollari per aiutare soloro che hanno problemi, soprattutto in età più avanzata. Solo in Europa, secondo gli ultimi studi, soffrono di disfunzione erettile ben 30 milioni di uomini, e tre milioni di questi vivono in Italia. I nostri connazionali sono i secondi consumatori della pillola dell’amore dopo l’Inghilterra, con oltre 86 milioni di compresse vendute in 18 anni. la classifica racconta che la Lombardia è la regione che consuma più pillole blu, seguita dall’Emilia-Romagna, Toscana E Liguria. Mentre il fanalino di coda è la Basilicata.
Dal 2013, anno in cui è scaduto il brevetto, il Viagra non è più solo: esistono una decina di farmaci con lo stesso principio attivo che fanno risparmiare circa il 20-25% su ogni confezione. Il primo è uno dei successori, il Cialis, che ha un effetto molto più duraturo e ormai ha effettuato il sorpasso. Segue il Levitra che ha il vantaggio di avere dosaggi minori, mentre una pillola italiano – lo Spedra della Menarini – secondo gli studi ha un principio attivo meglio tollerato. Ad avere inoltre la quota più ampia del mercato tra i produttori di generici (quasi il 19%) è un’azienda italiana, la Doc, che per prima ha portato a 22 euro il prezzo della scatola da 4 pasticche da 50 milligrammi e con il tempo è stata raggiunta dai concorrenti che erano partiti da cifre un po’ più alte. In più esistono anche proposte «naturali» in eroboristeria, la cui efficacia però non è certa.
Nonostante la concorrenza il Viagra resta comunque un simbolo: fu approvato dalla Food and Drug Administration il 27 marzo del 1998: il suo principio attivo, il sildenafil, era stato studiato dalla Pfizer come rimedio contro l’angina, neei test sull’uomo però i miglioramenti scarseggiavano mentre si era notato l’effetto collaterale che lo ha poi reso noto in tutto il mondo. Da allora è scattata la commercializzazione di miliardi di pillole in tutto il mondo su ricetta medica, anche se in Gran Bretagna è diventato ormai un farmaco da banco. in ogni caso, visti gli effetti collaterali, è sempre consigliato il controllo del medico e in Italia la vendita libera non è consentita, anche se appunto molti aggirano l’ostacolo acquistandolo on line. ma oltre ad aumentare l’uso così si moltiplicano le truffe: c’è chi si è anche visto o recapitare pillole contaminate da veleno per topi. Come dire: meglio andare sul sicuro e affidarsi comunque ai cosigli di uno specialista.