Corriere della Sera, 3 luglio 2018
Uma Thurman, Naomi e l’estetica senza più regole
È nella hall del Regina di Parigi, luogo di incontri, segreti e misteri, che il racconto della nuova Miu Miu Resort di Miuccia Prada si dipana fra ragazze sconosciute e donne famose. Ecco Uma Thurman ammiccare da diva in un abito lungo di paillette animalier e una cappa che si sfila sensuale o Naomi Campbell muoversi felina avvolta nel blouson di lana di un ipotetico lui e vestita di un piccolo short e una semplice polo. Scimmiottano gli stessi atteggiamenti giovani sconosciute ma non per questo con meno personalità. Ed è un po’ questo il senso dello show. Dove atteggiamenti vissuti e acerbi accomunano il nuovo senso estetico che non segue più regole se non quelle della personalità: sport e glamour, giorno e notte, denim e duchesse si incontrano e si scontrano in un clash che ha il sapore della libertà.
Da Vetements Demna Gvasalia decide di raccontare gli orrori della sua infanzia, quando abitava in Georgia e la famiglia fu coinvolta nella guerra civile del 1992. Scannerizzando su un’app le etichette degli abiti che andranno in vendita quella storia di repressioni e ingiustizie sarà testimoniata con immagini e parole. Negli abiti quei ricordi si ritrovano nelle divise militari smontate e rimontate, nelle uscite forti di uomini con il cappuccio da boia, di donne avvolte in lacerati giubbotti di pelle, di giovani con t-shirt con il simbolo del bersaglio. Un impatto forte. Struggente. È la vita di una ballerina quella messa in scena da Jonny Johansson per Acne. Fluidità e leggerezza per interpretare ogni ruolo della vita: pantaloni leggeri, body di maglia, piccoli gilet di pelle, lunghi abiti di jersey, tute e dettagli folk.