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 2018  luglio 03 Martedì calendario

Fraccaro: «Camere ferme? Se evitiamo un diluvio di leggi io sono contento»

«Il Parlamento non ha ancora cominciato a lavorare? Io penso che non dobbiamo inondare il Paese di leggi, procediamo in modo ragionato ed efficace: sono contento di questo». Riccardo Fraccaro è il ministro per i Rapporti con il Parlamento con la delega alla democrazia diretta. Annuncia il primo provvedimento che presenterà: un disegno di legge di riforma costituzionale sui referendum propositivi nel maggior numero di materie possibili. Anche sull’Europa? «Ne discuteranno i parlamentari. Io vorrei ci fosse l’obbligo di referendum in caso di ratifica dei trattati Ue».
Ministro Fraccaro, in definitiva cosa pensa di fare per la democrazia diretta?
«La democrazia diretta non si può imporre per decreto. È una decisione di sovranità. La filosofia di questo governo è cambiare il rapporto per cui i politici chiedono fiducia ai cittadini. Faremo qualcosa di più, consentendo ai cittadini di controllare l’attività dei loro rappresentanti e di intervenire nel caso si sentissero traditi».
Come?
«Rendendo effettivi gli strumenti esistenti come il referendum abrogativo e introducendo il referendum propositivo con una riforma costituzionale, diffondendolo anche a livello locale, regionale e comunale. Presenterò un disegno di legge in Parlamento al più presto. E per quanto riguarda i referendum abrogativi, vorremmo abolire il quorum di partecipazione come suggerisce lo stesso Consiglio d’Europa e anche semplificare la procedura di raccolta delle firme».
Senta, ma non le dispiace che il Parlamento non stia facendo nulla? In due mesi, solo due provvedimenti.
«Noi tutti cittadini stiamo vivendo in un momento storico di grande complessità. Se non inondiamo subito il paese di nuove leggi, io sono contento. Aggiungo che l’opzione preferibile è l’opzione zero: di migliorare la vita del cittadino senza fare una legge. Deve tremare il polso dei parlamentari quando si vota una legge. Perché deve essere studiata e meditata. Gli italiani vogliono poche leggi fatte bene. Noi dobbiamo procedere con ponderatezza a sistemare il Paese».
Ma lei pensa si stia procedendo sulla strada giusta o Matteo Salvini sta stravolgendo le politiche dei 5Stelle?
«Questo governo sta lavorando bene e tutte le politiche sono condivise. Sono convinto che la Lega senza di noi non sarebbe stata in grado di fare quello che stiamo realizzando e viceversa. Questo dimostra che la sinergia tra le due forze è efficace ed efficiente».
Sa, il Pd scommette sulla spaccatura di voi pentastellati.
«Se fosse così, vorrebbe dire che si sono trasformati in gufi: è la profezia che si autorealizza».
Tagliate i vitalizi. Ma non pensa sarà un buco nell’acqua, tanto poi partiranno i ricorsi?
«Intanto si tagliano. I ricorsi sarebbero antistorici, perché rappresentano il tentativo di conservare delle posizioni di rendita che non solo l’opinione pubblica non condivide ma lo stesso spirito della Costituzione ne ravvisa l’illegittimità sostanziale.
L’equità sociale è quello su cui è fondata la nostra Carta e i vitalizi sono il simbolo delle disuguaglianze».
E allora come fate a votare la Flat tax?
«Infatti una aliquota unica senza differenziare sarebbe incostituzionale. Per questo sono state introdotte detrazioni nel nostro programma di governo».
Ma sulle politiche sull’immigrazione lei è d’accordo?
«Sono soddisfatto perché stiamo raggiungendo degli obiettivi importanti. È necessario su questi temi abbandonare le ideologie ed essere concreti e la concretezza non manca a questo governo. In generale stiamo realizzando quel che abbiamo promesso».
Sta con Fico o con Di Maio?
«Non mi strapperà una risposta perché siamo compatti. Io sto con il Movimento 5 Stelle».