Corriere della Sera, 3 luglio 2018
I tre gemelli separati in culla per un esperimento sociologico
Non si fosse iscritto a quel college, nell’autunno di 38 anni fa, loro e noi forse non avremmo saputo mai nulla. Del resto i protagonisti di questa storia erano stati posizionati a una «distanza di sicurezza», nel raggio di un centinaio di chilometri, proprio per evitare incontri fortuiti. Il destino, però, aveva altri piani.
Nel 1980 Robert Shafran, ragazzone dal sorriso contagioso, i capelli ricci, un QI di 148 (sopra i 140 l’intelligenza viene considerata quasi geniale) e il fisico ben delineato frutto di un’intensa attività fisica si presenta per la prima volta nei corridoi del Sullivan County Community College, Stato di New York. È timido e impacciato. Non conosce nessuno. Ma tutti conoscono lui. I ragazzi gli danno le pacche sulle spalle. Le ragazze lo baciano. Lui è incredulo. Anche perché lo chiamano «Eddy». Compreso Michael Domitz, il suo nuovo compagno di stanza. Che poi gli racconta che Robert era identico a Eddy Galland, un ragazzo che aveva frequentato lo stesso istituto fino all’anno prima.
Non bastasse, Michael gli dice anche il giorno e il luogo di nascita di Eddy: 12 luglio 1961, Long Island. E aggiunge che era stato adottato. Sono gli stessi dati anagrafici di Robert. Che decide di vedere Eddy. Scopre che è il suo gemello e che i loro casi sono stati gestiti dall’agenzia «Louise Wise Services».
L’incontro finisce sui giornali locali. La foto dei gemelli ritrovati campeggia sulle prime pagine. Anche nella copia capitata tra le mani di una signora nel Queens: che si accorge come il suo David Kellman, adottato 19 anni prima, sia uguale ai due ragazzi dell’articolo. Ci vuole poco a scoprire che David è il terzo gemello. E ci vuole ancora meno a diventare famosi.
I ragazzi – ricorda il sito Slate – compaiono nelle riviste patinate, vengono immortalati da Annie Leibovitz e intervistati da Tom Brokaw, fanno un cameo in un film di Madonna (Cercasi Susan disperatamente). Sull’onda della notorietà aprono pure un locale a New York che si chiama «Triplets».
Ma quella che appare come una reunion spettacolare, apre presto un nuovo capitolo che diventa via via sempre più drammatico, come racconta il documentario Three identical strangers (Tre identici estranei) del regista Tim Wardle da qualche giorno nei cinema americani e candidato ai prossimi Oscar.
I tre giovani scoprono – con l’aiuto del giornalista del New Yorker Lawrence Wright – di essere i gemelli superstiti di un parto quadrigemellare e di essere stati separati non per esigenze particolari, ma per quello che si è scoperto essere un esperimento scientifico-sociologico degli psichiatri Peter Neubauer e Viola Bernard, ritenuti responsabili della separazione di dozzine di gemelli con il contributo dell’agenzia di adozione che teneva all’oscuro tutti. Neubauer – anche se un altro documentario di quest’anno, The twinning reaction, rivela che il ruolo principale ce l’aveva Bernard – voleva vedere come soggetti con lo stesso patrimonio genetico sarebbero maturati e si sarebbero comportati in ambienti diversi nelle varie fasi della vita. Per questo ciascuno dei gemelli venne affidato a tre famiglie appartenenti a ceti sociali differenti: Robert a una coppia benestante a Scarsdale (35 chilometri da Central Park), Eddy a un nucleo della classe media a Long Island, David a due coniugi della classe operaia nel Queens. Ogni anno i ricercatori andavano a trovare i ragazzi – e altri gemelli separati —, li sottoponevano a dei test, ma senza dire a cosa servisse quel questionario e che ognuno di loro aveva due fratelli.
Robert, Eddy e David, insomma, erano delle cavie. La loro vita era tutta un esperimento. Una scoperta che secondo Robert e David ha spinto Eddy, che soffriva di depressione, a togliersi la vita nel 1995. Una ragione in più per fare causa all’agenzia di adozione che, però, respinge ogni accusa e sostiene di essere estranea all’esperimento.
Il dottor Neubauer è morto nel 2008. Non ha mai chiesto scusa, ma ha rivendicato l’importanza dello studio. Studio i cui risultati non sono stati ancora pubblicati e non lo saranno fino al 2066. Quando cioè Robert e David dovrebbero avere 105 anni.